Chevrolet Corvette C7 Convertible, la saga continua

Tecnologia
21 agosto 2015

C7 Convertible, l’ultima scoperta della serie Chevrolet Corvette: ecco la sua analisi tecnica, costruttiva e prestazionale.

OLTRE 60 ANNI DI STORIA - La Chevrolet Corvette ha compiuto 61 anni nel 2014, alla vigilia dell’esordio ufficiale sul mercato della nuova C7, per la quale è stato rispolverato il nome Stingray che aveva esordito (ma come Sting Ray) con la seconda generazione, la C2 prodotta dal 1963 al ‘67. La C2 Sting Ray fu una cosa travolgente: disegnata dal grande Bill Mitchell, all’epoca responsabile dello styling della General Motors, fu la prima Corvette a essere proposta anche con carrozzeria coupé, con (solo nella edizione 1963) il celebre lunotto a goccia con setto centrale. A uno stile tutt’oggi emozionante, la Corvette C2 univa un potenziale prestazionale molto elevato e un autotelaio moderno. Da allora, le vicende tecniche e sportive della Corvette hanno avuto andamento alterno: fino alla C5 (1997-2004) che, progettata dall’ingegner David Hill, ha aperto l’attuale capitolo di evoluzione tecnica ad altissimo livello e di conseguenti successi sportivi. A David Hill si deve anche la C6 che ha portato la Corvette a dominare per anni la scena delle competizioni della classe Gran Turismo. 
 
Chevrolet Corvette C7 Convertible
 
TRADIZIONE E INNOVAZIONE - Siamo così arrivati ai nostri giorni e alla Chevrolet Corvette C7 Convertible, il cui lancio ha seguito di poco quello della versione Coupé. La qualità del cui progetto è di altissimo livello, a partire dall’ultima evoluzione del V8 Chevrolet nella sua attuale edizione di 6,2 litri con alimentazione a iniezione diretta di cui abbiamo proposto un’ampia analisi tecnica su questo sito. Il responsabile del progetto C7 è l’ingegner Tadge Juechter, che ne ha fatto la Corvette più raffinata ed evoluta mai andata in produzione. Della tradizione del modello, oltre al V8 “small block”, rimane solo la carrozzeria in fibra di vetro, ma con un crescente numero di componenti in fibra di carbonio. La costruzione in fibra di vetro non consente di integrare la carrozzeria in una struttura a scocca portante, per cui la Corvette è dotata di un telaio in tubolari di alluminio di forte sezione che sono stati piegati in forme complesse utilizzando il raffinato processo di idroformatura. In questo modo è stato possibile ridurre significativamente il numero dei singoli elementi e, quindi, le relative saldature, a tutto vantaggio della leggerezza e, soprattutto, della solidità della struttura. Il risultato è un telaio portante, la cui architettura avvolgente ne fa una vera gabbia di sicurezza e realizza una rigidità torsionale il cui valore supera i 40.000 Nm/grado, un record. La carrozzeria si integra con la struttura portante cui è fissata per mezzo di collanti aeronautici, contribuendo ad un ulteriore incremento della rigidità, ma soprattutto realizzando un accoppiamento totalmente esente da micro-slittamenti, e relativi scricchiolii. In questo senso, la C7 realizza un salto epocale di qualità rispetto anche alla già pregevole C6. 
 
Chevrolet Corvette C7 Convertible
 
UN PROGETTO, DUE MODELLI - Data la totale comunanza della costruzione del telaio, non esistono differenze fra le caratteristiche strutturali della Chevrolet Corvette C7 Coupé e quelle della Convertible. Le sospensioni sono sempre indipendenti, con quadrilateri anteriori e multilink posteriori. L’elemento elastico è costituito, come da tradizione, da una balestra trasversale in materiale composito; nella versione destinata al mercato europeo, tutte le Corvette sono dotate di ammortizzatori attivi a modulazione elettromagnetica la cui risposta dinamica può essere sia completamente automatica, in base allo stile di guida e alle condizioni del fondo stradale, sia selezionabile dal pilota. La Corvette C7 è dotata di differenziale autobloccante elettronico (ma avremmo preferito un Torsen totalmente meccanico) e di freni a disco Brembo Corsa, per la prima volta inseriti nell’equipaggiamento standard della Corvette “basic”. Il suo maestoso V8 6.2 litri è abbinabile a un raffinato cambio automatico a 8 marce di ultima generazione, con palette di selezione al volante stile F1, oppure a un nuovo cambio manuale a 7 marce. Ambedue i tipi di trasmissione sono collocati in blocco con il differenziale posteriore al fine di ottimizzare la distribuzione dei pesi che, infatti, è 49,5/50,5. Negli esemplari con cambio manuale a 7 marce, che è considerato equipaggiamento standard, restano presenti dietro il volante quelle che, con il cambio automatico, sono le palette di selezione delle marce, e che qui comandano l’attivazione della “doppietta” per rendere più rapidi e fluidi e cambi di marcia. La versione disponibile in Europa è completa del sistema di lubrificazione a carter secco, tipo competizione, mentre il gruppo cambio-differenziale ha un sistema di raffreddamento dell’olio specifico. 
 
Chevrolet Corvette C7 Convertible
 
LE SUPERPRESTAZIONI? DI SERIE - Il pacchetto Z51 Performance è completamente incluso nella dotazione di serie, sospensioni attive Magnetic Ride Control incluse. Nonostante l’altezza di soli 124 centimetri, l’accessibilità al posto di guida è molto agevole. La capote è fra le più evolute e raffinate della categoria, sia per l’elevata capacità isolante (anche in senso acustico), sia per la costruzione solidissima e completamente esente da micro-fluttuazioni, anche ad alta velocità. Inoltre, il suo sistema di ripiegamento, con servomotori elettrici, è semplicemente perfetto. A capote chiusa, la Chevrolet Corvette C7 Convertible presenta due leggere codolature in corrispondenza dei poggiatesta dei sedili, come le carenature aerodinamiche che si usavano nelle vetture Sport degli anni 50: un tocco quasi romantico e di ottimo effetto. Il pilota ha a disposizione un volante sportivo, con corona di piccolo diametro rivestita in pelle che offre una presa perfettamente ergonomica. Sulla consolle, accanto alla leva del cambio, si trova il reostato di selezione delle modalità di settaggio di motore e sospensioni. Sono quattro: Eco, Touring, Sport e Race Track. La prima attiva il fuel management system ed esclude quattro degli otto cilindri nella guida di crociera autostradale ai limiti di legge, per riattivarli non appena il pilota aziona il pedale dell’acceleratore. Le posizioni Touring e Sport si differenziano nella modulazione della taratura delle sospensioni, mentre il propulsore è sempre attivo con tutti i suoi 8 cilindri. La Race Track seleziona un assetto ancora più sportivo, sia di sospensioni che di demoltiplicazione dello sterzo, ma soprattutto apre le farfalle inserite nel sistema di scarico in modo da bypassare parte del sistema di silenziamento e disporre di una risposta in potenza più immediata e grintosa (anche il comando dell’acceleratore ha progressione più rapida), sottolineando il tutto con un ruggito allo scarico che, da robustamente gorgogliante, diventa decisamente feroce. Al contempo, selezionando le varie modalità, cambia anche l’immagine digitale della strumentazione, passando da varie combinazioni cromatiche dei classici quadranti rotondi, presenti in tutte le prime tre varianti, a un grafico dominato dalla curva dei giri e con informazioni primarie su temperatura e pressione olio (due dati che appaiono anche selezionando la modalità Sport, mentre sono assenti in Eco e Touring). La selezione modifica anche le informazioni che il pilota riceve da quello strumento utilissimo che è l’Head Up Display, la proiezione nel parabrezza delle informazioni principali (velocità e giri motore, ma nelle modalità Sport e Race Track anche l’accelerazione laterale in curva) in base alla modalità selezionata. 
 
Chevrolet Corvette C7 Convertible
 
COME È FATTA… - La Chevrolet Corvette Corvette C7 è compatta, essendo lunga solo 4,49 metri; con la dotazione (completa) con cui arriva in Europa, pesa ancora appena sopra i 1500 kg con il pieno, anche nella versione Convertible. A un progetto ingegneristico che non ha tralasciato nulla, la Corvette C7 affianca un livello esecutivo e di dotazione assolutamente pregevole. Nel caso della nostra C7 Convertible, in colore nero, i sedili, sportivi e quindi con elevata capacità di contenimento laterale, ma anche molto confortevoli (gli sportivissimi Recaro sono disponibili a richiesta), avevano la selleria in pelle ventilata color cognac, scamosciata al centro. Dello stesso colore era la capote e l’effetto era di grande classe. I sedili offrono un ampio range di regolazioni con servocomandi elettrici, come pure il volante, la cui altezza e profondità sono gestite da servomotori. La dotazione include la retrocamera che utilizza il display di 8 pollici ad alta risoluzione del potente sistema di infotainment, posto al centro della consolle, che dispone, per quanto riguarda l’impianto audio, di ben 10 altoparlanti e, ovviamente, offre ampie capacità di connettività. Fare l’elenco di tutto quello che la C7 mette a disposizione del pilota è un’impresa: si fa prima ad elencare i pochi optional, come il pannello della plancia in fibra di carbonio, le pinze dei freni Brembo in rosso o in giallo, i cerchi in alluminio cromato, il registratore di performance con fotocamera anteriore, alcune delle tinteggiature speciali e i pacchetti lusso con selleria in nappa e altre amenità. 
 
Chevrolet Corvette C7 Convertible
 
…E COME VA - Il propulsore è incredibilmente fluido e docile, con grande densità di risposta in potenza già da 700 giri, o meno. Il cambio richiede mano precisa perché il “cancelletto” di selezione, con sette marce, è abbastanza affollato. Però è molto scorrevole e preciso e, attivando le palette per disporre della doppietta nelle cambiate, il motore adegua il regime di rotazione e rende il tutto ancora più rapido e preciso. Sul misto, la C7 Convertible ha mostrato una neutralità di risposta allo sterzo e un’immediatezza di inserimento in curva assolutamente formidabili. La risposta allo sterzo è così naturale che, su strada, non è praticamente possibile trovare i limiti di questo superbo autotelaio. La Chevrolet Corvette C7 Cabrio dispone di un potenziale micidiale in accelerazione (“0-100” in 4 secondi netti): ma soprattutto in ripresa, su strada aperta, questo si traduce in un immenso piacere di guida e in ampi margini di sicurezza in qualsiasi situazione. L’autotelaio della C7, l’assetto delle sospensioni e la loro modulabilità istantanea, grazie al sistema elettromagnetico a gestione digitale, assicurano un pieno dominio dei quasi 465 CV erogati, con abbondanza di coppia a tutti i regimi, dal V8 6.2 LT1. 
 
Chevrolet Corvette C7 Convertible
 
CONSIDERAZIONI FINALI - Ma forse la prestazione più incredibile è quella relativa al consumo: in autostrada, a velocità costante di 138 kmh (cruise control) e in modalità Touring, abbiamo letto sul computer di bordo un consumo di 7,7 litri/100 km (12,98 km/litro), indice di grande efficienza termodinamica. La Chevrolet Corvette C7 Convertible ha anche un’altra grande virtù in vista di un impiego quotidiano: un livello di comfort, incluso quello acustico, superiore a quello di molte berline. Alla fine di un viaggio di 350 km filati, in autostrada alla media di cui sopra, siamo arrivati senza il minimo indolenzimento. L’abitacolo è perfettamente isolato dalla solida capote e non si avvertono rumorosità né da turbolenze, né da rotolamento dei pneumatici: solo il rombo sommesso del V8 6.2 litri. Una vera Gran Turismo nel senso letterale dell’espressione: tranne solo che nella capacità del bagagliaio, di 243 litri a capote alzata, ma di 171 quando la si ritrae. Ora, se solo Matteo Renzi volesse toglierci quello stramaledetto superbollo, sarebbe anche il caso di farci un pensiero…


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Ritratto di AMG
21 agosto 2015 - 12:10
Il design esterno non è dei miei preferiti ma è sicuramente riuscito. Gli interni quasi non mi piacciono ma questi dettagli sono un nulla in confronto all'auto. Un motore eccezionale e un'auto con doti di guida eccezionali. È fantastica secondo me, non è il mio stile preferito il design ma cavolo... Il V8 il sound, la tipologia di auto il feeling di guida e anche altri dettagli come i consumi notevoli, le opzioni di configurazione che permettono la scelta del manuale... Un sacvo di dettagli che rendono irresistibile questa Stingray. Hanno fatto davvero un lavoro eccezionale. E l'auto è fantastica, in grado di sfigurare auto più blasonate e magari anche più costose. Mitica.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
21 agosto 2015 - 12:23
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di Vespa Primavera
21 agosto 2015 - 12:35
Ho avuto la fortuna di ammirare una sting ray originale gialla, veramente spettacolare, la C7 (almeno in foto) sembra un'ottima reinterpretazione in termini estetici. REDAZIONE: in tutti i paragrafi scritto in grassetto, manca la mutina in "CEVROLET", correggete.
Ritratto di admin
21 agosto 2015 - 15:12
Grazie della segnalazione.
Ritratto di PatrickBateman
21 agosto 2015 - 12:37
Notevole, però questa edizione rispetto alle precedenti non mi dice nulla.
Ritratto di style98
21 agosto 2015 - 13:13
certo non è che si possa paragonare ad altri marchi maggiori però non si può dire che fa schifo . personalmente a me piace. possiamo dire che la chevrolet ha puntato sulla tradizione.
Ritratto di dragomic
21 agosto 2015 - 14:29
1
mamma mia.. tanta, tantissima roba!!! adoro le muscle car.. che bellezza!! per la parte finale dell'articolo che dire.. qui in Italy nn si impara mai dagli errori già commessi in precedenza.. i vari superbolli etc sono letteralmente inutili, lo stato (ingordo e senza fondo) intascherebbe comunque più soldi se lo togliesse.. assolutamente. Ma durissima da capire..
Ritratto di Claus90
21 agosto 2015 - 16:32
che bella auto, selvaggia come poche, il mio sogno è una versione 2.0 250 cv ovviamente benza
Ritratto di PatrickBateman
22 agosto 2015 - 14:27
Non ti offendere, ma spero proprio che non si realizzi mai.
Ritratto di Claus90
22 agosto 2015 - 17:50
comunque è un telaio leggero e 250 cv avrebbero un rapporto peso potenza ottimale pari a 6 non so se sai cosa significa comunque il prezzo la metà , la linea mozzafiato, purtroppo chi non ha mai provato la potenza di 500 cv non sa quanti ne sono 250 chi guida utilitarie crede che siano pochi e non si rende conto di cosa dice saluti

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