LE TERZE LIBERE CRUCIALI - Nel tradizionale (per il Gran Premio di Monaco di
Formula 1) venerdì di riposo, nulla di meglio di “fare le carte” al gp: il meteo esclude la pioggia per domani, giorno di caccia alla pole position, e per la gara di domenica, ma ciò che non è stato fatto nelle prime due sessioni di
prove libere - specie nella seconda, ostacolata dalla pioggia e interrotta dalle bandiere rosse in seguito all'uscita di strada di Merhi (Manor) dopo il rettilineo del tunnel - andrà fatto nella terza sessione. In fretta, ovviamente. Anche se si tratterà di affinamenti, visto che l'assetto per Monaco fa talmente storia a sé da rendere necessaria un'impostazione a tavolino ben più accurata che altrove.
QUESTIONE DI GRIP - La media sul giro è bassa: poco oltre i 150 km/h in condizioni normali. Va da sé che, tranne che nei rari punti veloci (su tutti, il rettilineo del tunnel appena citato), il grip aerodinamico passi in secondo piano rispetto a quello meccanico. Tutti corrono con la configurazione delle ali più carica possibile, ma dove l'aria non crea deportanza deve provvedere l'insieme dellla configurazione della vettura e dalle caratteristiche meccaniche del telaio. In altri termini, è il grip meccanico a contare: pneumatici, sospensioni e sterzo devono scaricare a terra le potenza dei powertrain.
SU MISURA PER IL PRINCIPATO - Sembrano sottigliezze, ma ottimizzare la pressione degli pneumatici per avere la massima tenuta laterale della monoposto può essere una delle chiavi, così come la variazione degli angoli di camber. In quest'ultimo caso, la motricità su un asfalto non abrasivo come quello di Montecarlo (che è aperto al pubblico per la quasi totalità dell'anno, non dimentichiamolo) non deve andare a discapito della guidabilità della vettura: l'agilità non deve essere penalizzata da spazi di frenata superiori a causa della eventuale minor superficie appoggiata a terra, così come d'altronde sta al pilota decidere con i tecnici quanto sottosterzo tollerare in virtù delle regolazioni.
SOSPENSIONI MORBIDE - Di sicuro, una via è univoca: l'ammorbidimento delle sospensioni, per permettere agli pneumatici di affrontare meglio asperità della pista. Sono questi ultimi, in fin dei conti, a scaricare a terra la potenza, e una sospensione che non rimbalza ma copia il più possibile le irregolarità del fondo serve per aumentarne la presa. Il grip, insomma. Senza tuttavia dimenticare che ammorbidire troppo significa causare fenomeni di beccheggio che, pur minimi su una monoposto di Formula 1, impattano negativamente sulla frenata - costringendo il pilota a variare continuamente la ripartizione della stessa dall'abitacolo. Inutile o quasi dire che le monoposto saranno alzate: difficile rendersene conto a occhio nudo in tv, ma non impossibile. È il prezzo da pagare per il corretto lavoro delle sospensioni, ma anche un punto interrogativo legato all'innalzamento del baricentro - e quindi, in ultima istanza, alla diversa guidabilità del mezzo.
I DOLORI DI BERNIE - Mentre i tecnici pensano ad affinare le monoposto, c'è chi pensa a qualcosa di più prosaico: ad esempio, a difendersi dall'accusa di evasione fiscale per un miliardo di sterline (1,4 miliardi di euro, non proprio bruscolini) da parte dell'HMRC, vale a dire l'agenzia delle entrate britannica. È il caso di Bernie Ecclestone, il patron della Formula 1, che a Montecarlo è stato raggiunto da questa tegola. Oggetto del contendere, l'attività di un trust da più di 4 miliardi di euro istituito dall'inglese in Liechtenstein per sé e la propria famiglia nel 1997. Ecclestone, che risiede in Svizzera, sostiene di avere saldato ogni pendenza con un accordo sosttoscritto nel 2008; la Corte Suprema di Londra, per contro, lo accusa di avere occultato informazioni rilevanti in materia e che, quindi, il conguaglio da versare alle casse di Sua Maestà è ancora ingente. Ai legali la prossima mossa; nel frattempo, è facile ipotizzare che Ecclestone avrà altro cui pensare anziché godersi il Gran Premio. A 85 anni ancora da compiere, è proprietario indiscusso della Formula 1: non male per chi, in questa categoria, ebbe una sola esperienza da pilota. Ironia della sorte, a Montecarlo, nel 1958. Guidava una Connaught, e non riuscì a qualificarsi.
COSÌ IN TV - La Rai trasmette il gp di Monaco 2015 in diretta, insieme alla pay tv Sky. Le qualifiche vanno in scena alle 14, trasmesse su Rai 2 e Sky Sport F1. Il via del Gran Premio di Monaco sulle strade del Circuito di Monte Carlo è in programma alle 14 di domenica, con diretta su Rai 1 e Sky Sport 1.