WHOOOO! - “Whooo! Grazie, grazie, grazie!”: l'urlo di Sebastian Vettel (foto sopra) via radio al team dopo avere tagliato il traguardo del Gran Premio della Malesia 2015 scrive un piccolo capitolo di storia ferrarista, riportando la Rossa alla vittoria che mancava dal 2013 e siglando il primo successo del binomio composto dal tedesco e dalla Ferrari. Lewis Hamilton (qui sotto), secondo a 8”6, ha accusato la sconfitta: sintomatico il suo battibecco con i box al 43° giro quando, alla domanda del team su ciò che bisognava fare per riprendere Vettel, l'inglese ha risposto seccamente “Non mi parlate in curva: stavo quasi per uscire”. Più che bizze, si può parlare di comportamento da campione di razza: quello cui non piace arrivare secondo nemmeno in una sfida in bicicletta tra amici.
RAIKKONEN QUARTO - Terzo si è classificato Nico Rosberg, in carriera mai realmente a proprio agio a Sepang e oggi costantemente più lento di Hamilton, oltre che meno determinato nelle fasi iniziali e cruciali della gara. Ai piedi del podio Kimi Raikkonen, che in Malesia ha vissuto un fine settimana quanto mai movimentato: fuori dalla Q3 in prova con annesse polemiche con il team, nelle fasi iniziali della gara si è toccato con la Sauber di Nasr alla fine del rettilineo dei box, rientrandovi per sostituire un pneumatico lacerato dopo avere percorso quasi un giro intero sul cerchio; in seguito si è prodotto in una rimonta che, con il gioco dei pit stop, lo ha portato anche in terza posizione. Per il finlandese, sprazzi di guida di alta classe e la speranza di un futuro meno tribolato.
STRATEGIA - Pensando probabilmente a una superiorità tecnica più schiacciante del previsto, le Mercedes sono partite con pneumatici duri; tuttavia, la strategia è stata rivista in corsa nei primissimi giri, quando Ericsson (Sauber) si è girato ed è intervenuta la safety car. Hamilton è stato richiamato ai box nel corso del 4° giro, impostando di fatto la gara sulle tre soste, mentre Vettel è rimasto in pista fino al 17° giro, forte di una strategia a due soste e di pneumatici a mescola media. Per la Ferrari si è rivelata una mossa vincente, ma il tedesco ha messo molto di suo, rimanendo costante nei tempi e guidando in modo tanto aggressivo quanto rispettoso di pneumatici e meccanica: non c'è stato confronto diretto, solo un inseguimento a distanza con vista ravvicinata sotto i 2” poco dopo il ventesimo giro, quando Hamilton si è fermato e Vettel ha proseguito.
MALE LE RED BULL - In un Gran Premio asciutto e privo di episodi di gara salienti (se non quelli che hanno coinvolto le Force India, con Hulkenberg e Perez penalizzati per contatti dai quali il pilota maggiormente svantaggiato è stato Grosjean), non sono state le circostanze a determinare la vittoria di Vettel: la sua monoposto si è rivelata all'altezza, almeno a Sepang, delle Mercedes. Al quinto e al sesto posto le Williams, con Bottas che ha superato Massa nelle battute conclusive con un sorpasso che, verosimilmente, avrà fatto drizzare i (pochi) capelli in testa a Sir Frank; ottimo settimo Verstappen, a punti nella seconda gara in carriera, proprio davanti al compagno di squadra Sainz. Le Toro Rosso hanno preceduto abbastanza nettamente le Red Bull di Kvyat e Ricciardo: è la parabola dello junior team che batte la squadra titolare, ed è prevedibile che questo non piaccia tanto al patron Dieter Mateschitz quanto all'eminenza grigia Helmut Marko. Entrambe ritirate le McLaren: per Alonso è stato un rientro amaro, ma con una competitività della monoposto maggiore (pur se in assoluto non soddisfacente) rispetto a Melbourne; per Button, meno appariscente ma sempre concreto, qualche giro a margine della zona punti prima del ritiro.
IN CINA - Tra due settimane (10-12 aprile) si corre in Cina sul circuito di Shangai: Hamilton vi arriva da capoclassifica con 43 punti, davanti a Vettel con 40 e a Rosberg con 33. Il quarto classificato, Massa, è già doppiato a quota 20, mentre Raikkonen è quinto con 12 punti.
ORDINE D'ARRIVO GP MALESIA 2015
POS | PILOTA | NAZ | TEAM | TEMPO | PUNTI |
1 | SEBASTIAN VETTEL | GER | FERRARI | 1:41:05.793 | 25 |
2 | LEWIS HAMILTON | GBR | MERCEDES | +8.569s | 18 |
3 | NICO ROSBERG | GER | MERCEDES | +12.31s | 15 |
4 | KIMI RÄIKKÖNEN | FIN | FERRARI | +53.822s | 12 |
5 | VALTTERI BOTTAS | FIN | WILLIAMS | +70.409s | 10 |
6 | FELIPE MASSA | BRA | WILLIAMS | +73.586s | 8 |
7 | MAX VERSTAPPEN | NED | TORO ROSSO | +97.762s | 6 |
8 | CARLOS SAINZ | ESP | TORO ROSSO | +1 lap | 4 |
9 | DANIIL KVYAT | RUS | RED BULL | +1 lap | 2 |
10 | DANIEL RICCIARDO | AUS | RED BULL | +1 lap | 1 |
11 | ROMAIN GROSJEAN | FRA | LOTUS | +1 lap | 0 |
12 | FELIPE NASR | BRA | SAUBER | +1 lap | 0 |
13 | SERGIO PEREZ | MEX | FORCE INDIA | +1 lap | 0 |
14 | NICO HULKENBERG | GER | FORCE INDIA | +1 lap | 0 |
15 | ROBERTO MERHI | ESP | MARUSSIA | +3 laps | 0 |
RT | PASTOR MALDONADO | VEN | LOTUS | DNF | 0 |
RT | JENSON BUTTON | GBR | MCLAREN | DNF | 0 |
RT | FERNANDO ALONSO | ESP | MCLAREN | DNF | 0 |
RT | MARCUS ERICSSON | SWE | SAUBER | DNF | 0 |