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Formula 1: il titolo costruttori 2016 va alla Mercedes

24 ottobre 2016

Il campionato costruttori della F1 è già stato assegnato alla Mercedes, ma i successi della casa tedesca sono solo gli ultimi di una lunga storia.

Formula 1: il titolo costruttori 2016 va alla Mercedes

SIGNIFICATI E INTERPRETAZIONI - In un’epoca come quella attuale in cui sembra esistere solo l’oggi, con il passato poco (e spesso male) considerato, il terzo successo consecutivo della Mercedes nel campionato mondiale costruttori di Formula 1 c’è il rischio che venga “letto” e interpretato esclusivamente come un episodio del confronto di sistemi ibridi più o meno ben abbinati ai colori (quelli delle gomme). Al massimo la supremazia Mercedes viene valutata anche come un episodio del serrato confronto con le altre due grandi rivale tedesche sul mercato delle marche del prestigio, Audi e BMW: “la Mercedes vince i mondiali a raffica, Audi e BMW devono accontentarsi di trofei meno rilevanti”, è il riferimento più o meno esplicito che ogni tanto ricorre.

UNA STORIA LUNGA - In realtà la storia della Mercedes è legata strettamente con le corse fin dalla nascita del nome Mercedes, dato all’inizio del Novecento a un modello pensato e costruito appunto per gareggiare. Poi passarono gli anni e le Mercedes continuarono a correre e vincere: il titolo di campione d’Europa (dell’importanza dell’attuale campionato mondiale) degli Anni 30 fu vinto tre volte dalle vetture della “Stella” (1935, 1937 e 1938, sempre con Rudolph Caracciola). Poi la pausa sportiva della guerra.

RITORNO NEL 1954 - I gran premi ripresero in sordina alla fine degli Anni 40 e il campionato del mondo piloti chiamato Formula 1 partì nel 1950, senza la Mercedes fino al 1954. Quell’anno la casa tedesca preparò una monoposto formidabile, la W196 (foto più in basso), pensata e realizzata con due soluzioni di carrozzeria: una con le ruote carenate assieme al resto della carrozzeria (come una vettura sport, per intenderci) e l’altra a ruote scoperte. Il campionato contava quell’anno sei gare, compresa la 500 miglia di Indianapolis che era una cosa a parte. La Mercedes debuttò alla terza gara, il 4 luglio sul velocissimo circuito di Reims, in Francia. 

FANGIO FANGIO - Vinse Juan Manuel Fangio, già forte di due precedenti successi su Maserati. Il campione argentino si aggiudicò poi altri tre gran premi, conquistando il titolo di campione del mondo (il terzo per lui). L’anno successivo il campionato si disputò su 7 gare (sempre compresa Indianapolis) e l’accoppiata Fangio-Mercedes ne vinse di nuovo 4, mentre il compagno di squadra Stirling Moss se ne aggiudicò una. E fu di nuovo titolo iridato per Fangio. In sostanza la Mercedes W196 con il suo motore 2.500 cc mise in evidenza una supramazia schiacciante.

LA TRAGEDIA DI LE MANS - Quell’anno però ci fu la tragedia di Le Mans, dove una Mercedes uscendo di strada provocò la morte di 84 persone, e le corse automobilistiche furono messe sul banco degli imputati, non solo in senso metaforico. Per le case automobilistiche nacque così l'interrogativo circa la convenienza di esservi impegnate. A maggior ragione per la Mercedes che nell’incidente di Le Mans era stata coinvolta con la sua 300 SLR pilotata da Pierre Levegh. 

LO SHOCK E IL RITIRO TOTALE - La casa tedesca, pur così ricca di tradizione sportiva si ritirò dalle competizioni. Finì appunto la stagione con il titolo iridato di Fangio in Formula 1, ma dal 1956 non ci fu più una Mercedes nelle griglie di partenza delle gare di tutto il mondo. Il vuoto lasciato fu grande e ci volle una quarantina d’anni perché fosse avviato un processo di ritorno, peraltro molto graduale.


Nico Rosberg e Michael Schumacher nel 2011 alla guida della Mercedes W196 del 1954-55 nelle sue due versioni.

VITTORIA A INDIANAPOLIS - Nel 1994 la Mercedes avviò la collaborazione con la factory inglese Ilmor di Mario Illien e Paul Morgan, specialista nella produzione di motori da corsa per le massime categorie. Tra queste anche la 500 Miglia di Indianapolis che quell’anno fu vinta da Emerson Fittipaldi con una monoposto Penske a motore Mercedes-Ilmor. La cosa avvenne quasi in sordina per la casa della Stella ma in realtà la macchina delle corse si era rimessa in movimento e ovviamente non poteva non interessare anche la Formula 1. 

RIENTRO COME MOTORISTA - Il campionato di F1 del 1994 vide infatti in gara le monoposto Sauber appunto con motori Mercedes-Ilmor, primo passo di un ritorno che ebbe la sua consacrazione nel biennio 1998-1999 con i successi di Mika Hakkinen sulla McLaren-Mercedes (titolo piloti e costruttori nel 1998 e titolo piloti nel 1999, con quello costruttori andato alla rinascente Ferrari).

ACQUISIZIONI - Le cose erano ripartite alla grande e inesorabilmente la Mercedes puntò sempre più in alto, prima acquisendo la Ilmor, fornendo per alcuni anni i motori a vari team di F1, oltre che alla McLaren, della quale acquisì la maggioranza per poi cerderla qualche anno dopo. Poi l’ultimo step: nel 2009 la Mercedes acquisisce il team Brawn, creato dal supertecnico Ross Brawn ex Ferrari, e a cui la casa tedesca forniva i propulsori.


La MGP W01 del 2010 segna il ritorno in Formula 1 della Mercedes come costruttore di motore e telaio.

RITORNO IN PIENO - Il ritorno in griglia di un team Mercedes-Mercedes, cioè con telaio e motore della casa tedesca (ancorché con base in Inghilterra, come la stragrande parte del “circo” di Formula 1) ci fu così nel 2010 quando la casa tedesca ritrovava così il suo ruolo. L’appuntamento con la vittoria iridata però doveva attendere ancora qualche anno, causa il dominio delle Red Bull di Newey e con Sebastian Vettel al volante.

IL DOMINIO DI OGGI - Poi i nuovi regolamenti tecnici e le nuove monoposto “ibride”. Nel 2014 la nuova tecnica del motore a benzina combinato con quelli elettrici entra in griglia e le monoposto Mercedes mostrano di essere semplicemente inarrivabili per la concorrenza. Vittoria di titoli piloti e costruttori nel 2014, 2015 e 2016. I primi due anni con Lewis Hamilton. Impressionante il dominio delle monoposto “stellate”: 16 vittorie nel 2014, con 11 doppiette primo-secondo; di nuovo 16 vittorie nel 2015 nel 2015, e questa volta con ben 12 doppiette. Quest’anno si vedrà. Davvero incontenibili. Ma come si è visto, la storia non è nuova.



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Ritratto di iroko
24 ottobre 2016 - 20:15
Che tonfo le Ferrari S.ua M.aestà scendi dal trono invece di proclamare vittorie che con la tua gestione si sono rarefatte
Ritratto di carlo meio
25 ottobre 2016 - 09:53
Forza Marchionne!! avanti così che dopo la Fiat farai scomparire anche la Ferrari! A proposito, sapete quali sono i peggiori tre marchi per la qualità negli Stati Uniti? Chrysler,Fiat , Ram. Forza Marchionne!!!
Ritratto di monodrone
25 ottobre 2016 - 10:54
Lauda fa la differenza e una casa che punta a migliorare piuttosto che dare la colpa a qualcuno se le cose non vanno. Pure le lattine energetiche fanno meglio del cavallino ronfante. Vettel è una pezza ma non sia mai sostituirlo e ammettere di aver preso un granchio. Puffoni.

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