ASSENTE DAL 1985 - L’amministratore delegato del gruppo FCA, Sergio Marchionne, ha ribadito la possibilità di veder tornare l’Alfa Romeo in Formula 1, campionato al quale non partecipa dal 1985 (nella foto la 182 del 1982) e che si aggiudicò nel 1950 e nel 1951. Marchionne si è espresso in questi termini nel corso del tradizionale pranzo natalizio della Scuderia Ferrari, ribadendo quando già sostenuto in passato: il ritorno dell’azienda milanese in Formula 1 è tenuto in grande considerazione all’interno del gruppo FCA, nonostante la presenza della Ferrari, scuderia fra le più vittoriose nel circus e che potrebbe risentire del dualismo. L’Alfa Romeo conserva però un grande bacino di appassionati e l’inizio di una nuova attività sportiva le darebbe lustro anche in termini commerciali, in parallelo all'ambiziosa strategia di rilancio iniziata con la berlina Giulia e proseguita con la suv Stelvio.
TEAM SATELLITE? - Il rientro dell'Alfa Romeo in Formula 1 è legato però al miglioramento delle sue condizioni economiche, ha sottolineato Marchionne, visto che l’ipotesi del ritorno verrà accantonata se non riuscirà a produrre utili, finanziando così l’operazione senza attingere alle risorse del gruppo. Il manager ha risposto poi alla domanda se il 2020 fosse una data plausibile, auspicando che i tempi possano rivelarsi magari più rapidi. Le ipotesi emerse finora sono l'utilizzo dei motori utilizzati dalla Ferrari “rimarchianti” o un team “satellite” della Rossa, sulla falsariga di quanto avviene fra la Red Bull e la Toro Rosso, dove far crescere piloti emergenti senza l’assillo dei risultati. In questo modo verrebbe “aggirato” il problema del dualismo con la Ferrari.