INTELLIGENZA ARTIFICIALE - Per chi ha faticato ad abituarsi ai meccanici in camice bianco, evoluzione poco romantica ma certamente professionale di tutti gli stereotipi legati ai “maghi dei motori”, potrebbe essere un duro colpo sapere che, un domani neanche tanto remoto, saranno affiancati da robot. Anzi, per dirla tutta, il futuro è già cominciato, almeno negli Stati Uniti: un programma pilota dell'Audi ha infatti fornito 18 robot ad altrettanti rivenditori.
DICIOTTO CAPOSTIPITI - Si chiamano Audi Robotic Telepresence (guarda il video qui sotto) e, per gli amanti degli acronimi, diventano ART: per dirla alla Guerre Stellari, sono dei factotum tipo i C1-P8. E per chi non ne mastica di fantascienza, si parla di robot controllati da remoto, studiati per facilitare l'assistenza. Una novità nello specifico, pur ricordandone il larghissimo impiego in catena di montaggio. Gli ART sono controllati da operatori che si interfacciano in tempo reale con i meccanici preposti alle assistenze: in pratica costituiscono gli occhi e le mani di questi ultimi, aiutando a effettuare diagnosi a distanza. Nell'equipaggiamento standard dei droidi compaiono infatti videocamera e boroscopio (quest'ultimo per agire in spazi ristretti).
CHE FUTURO? - Secondo Audi, ART è il primo sistema di questo genere a interfacciare direttamente, al livello del rivenditore, tecnici e costruttore: lo scopo dichiarato è raggiungere assistenza più veloci e accurate per i clienti. Anche per quelli che rimpiangono il bilanciamento del motore fatto dai meccanici con la sigaretta messa a cavallo tra le bancate e la cenere che non doveva cadere: a metà strada tra leggenda rétro e verità da ultimi maghi della meccanica.