FIRMATA BUSSO - In occasione della mostra “Concept car. Beauté pure”, organizzata fino al 23 marzo 2020 presso il castello francese di Compiègne, la FCA Heritage espone il prototipo Alfa Romeo Scarabeo del 1966, progettato da Giuseppe Busso, a lungo responsabile tecnico dell’Alfa Romeo. Per il marchio del Biscione curò lo sviluppo delle berline 1900, Giulietta e Giulia, oltre ai motori 2.5 V6 e successive evoluzioni (soprannominati proprio V6 Busso).
IN STILE SHOOTING BRAKE - Il design dell’Alfa Romeo Scarabeo è opera della Osi, fondata nel 1960 da Luigi Segre, ex Ghia, e Arrigo Olivetti, con la quale hanno collaborato designer del calibro di Tom Tjaarda, Sergio Sartorelli e Giovanni Michelotti. La Scarabeo è una coupé bassa e sinuosa, con una coda alta che ricorda quella della le shooting brake (le sportive con carrozzeria station wagon) in voga negli Anni ’60. La concept car è dotata di un inusuale telaio tubolare con i serbatoi della benzina alloggiati nei longheroni ai lati dell’abitacolo, che liberano spazio per il motore disposto trasversalmente nella parte posteriore: è il 4 cilindri di 1.570 cc della Giulia GTA, montato in blocco con frizione e cambio per migliorare la distribuzione dei pesi (la Scarabeo ferma l’ago della bilancia a soli 700 kg).
DUE VERSIONI - L’Alfa Romeo Scarabeo è stata prodotta in 2 esemplari: il primo, con guida a destra, ha linee più spigolose; il secondo, quello esposto alla mostra, ha invece linee più morbide nel frontale e nelle fiancate. Non è stato completato il terzo esemplare, con carrozzeria barchetta. La Scarabeo non ebbe alcun seguito, né nella produzione né nelle corse.