NUOVO APPROCCIO - La piaga degli incidenti stradali causati dalla guida sotto gli effetti dell’alcol e delle droghe è divenuto sempre più grave ed è ormai diffusa l’istanza per una normativa specifica che punisca questi comportamenti così pericolosi e dalle conseguenze tragiche. Da tempo si parla di introdurre nel nostro ordinamento il concetto di “omicidio stradale”, vale a dire un nuovo reato distinto da quello di omicidio previsto e sanzionato dal Codice Penale.
UN SOSTEGNO CHE CONTA - Ora questa ipotesi già fortemente sostenuta da varie parti ha trovato un supporter di grande peso: il presidente del consiglio Matteo Renzi, il quale ha affermato che occorre “riempire un vuoto del Codice della Strada che deve essere colmato”. Va comunque anche detto che Renzi non ha parlato di tempi, dunque non è dato sapere quando inizierà l’iter legislativo per il varo della norma.
CONVINTO DA ANNI - La presa di posizione del presidente del consiglio è contenuta in una intervista rilasciata da Renzi al periodico “Il Centauro”, rivista dell’Associazione amici della polizia della strada che da anni è impegnata in questa battaglia. Tra l’altro Renzi ha ricordato che già tre anni fa aveva sottoscritto una proposta di legge in materia promossa dal comune di Firenze assieme all’Asaps e altre due associazioni. “Ora è necessario lavorare su più fronti, su diversi livelli che non rimangano compartimenti stagni, ma interagiscano tra loro”. Il premier ha anche aggiunto: “La violenza stradale non è frutto del destino. Nella stragrande maggioranza dei casi è determinata da un comportamento sbagliato alla guida. Chi si mette alla guida in condizioni fisiche alterate deve essere consapevole, che rappresenta un pericolo per gli altri e per se stesso”.
COSA PREVEDE LA PROPOSTA - Da tempo è in corso una raccolta di firme a sostegno della proposta di legge in questione (quella a cui fa riferimento Renzi nell’intervista citata) che al momento ha raccolto oltre 76 mila firme. Il testo proposto prevede che nei casi di incidenti con lesioni gravi o morte provocate da un guidatore di un veicolo che si pone alla guida in condizioni di ebrezza (tasso alcol superiore a 0,8 g/l) e/o sotto l'effetto della droga il reato venga rubricato come “omicidio stradale” e non più “omicidio colposo”. La pena prevista proposta è da 8 a 18 anni, anziché dei 3-10 anni dell’attuale regime. Per quanto riguarda i momenti immediatamente successivi all’incidente la proposta prevede l’arresto immediato per il responsabile dell’incidente nelle suddette condizioni di alterazione. Infine, è previsto che ai responsabili di tali omicidi venga tolta la patente per sempre.