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All’Audi City Lab si ragiona sul rapporto tra Uomo e Intelligenza Artificiale

06 aprile 2017

La Design Week di Milano entra nel vivo con i dibattiti che gettano luce sul futuro. Anteprima nazionale per la RS5.

All’Audi City Lab si ragiona sul rapporto tra Uomo e Intelligenza Artificiale

DIBATTITO CON CONCERTO - Luci, feste, vip, ingorghi del traffico e strade invase dalla gente: a Milano la Settimana del Design è entrata nel vivo. Anche quest'anno alla kermesse del Fuorisalone, che si concluderà domenica 9 aprile, i produttori di auto sono tra i protagonisti con installazioni più o meno creative che puntano a mettere in evidenza gli aspetti di maggior fascino delle loro vetture. In questo panorama di proposte variegate, con il suo Audi City Lab, giunto alla quinta edizione, la casa dei quattro anelli svetta per il concreto contributo al fermento culturale della città. In queste prime giornate della Design Week, il “laboratorio di idee” del costruttore tedesco, che ha sede in corso Venezia 11, ha puntato a mettere in evidenza l'importanza e le potenzialità del rapporto uomo-intelligenza artificiale, un rapporto destinato ad avere importanti ripercussioni anche nel campo della mobilità. Le opinioni, messe a confronto nella serata di giovedì 6 aprile, sono state inframezzate da un piacevole art show classico-elettronico con i ballerini e l’orchestra dei Cameristi del Teatro alla Scala di Milano, che ha reso appetibile l'evento anche ai non addetti ai lavori. In precedenza, il 5 e il 6, lo stesso argomento era stato affrontato con il contributo del partner scientifico H-Farm, impegnato nella creazione di nuovi modelli d’impresa e la trasformazione delle aziende italiane in un’ottica digitale. Una collaborazione che, recentemente, Audi ha concretizzato offrendo delle borse di studio a studenti meritevoli che affrontano i percorsi formativi della stessa H-Farm.

CERVELLI A CONFRONTO - Robotica, automazione, la cosiddetta “learning machine” che apprende dall’uomo: sono solo alcuni tra gli argomenti affrontati in queste prime serate meneghine di Audi City Lab, con ospiti provenienti da vari settori della cultura nazionale e internazionale che si sono alternati sul palco insieme ai moderatori Monica Maggioni, giornalista e presidente RAI, e Timothy O’Connell, responsabile dei programmi di Accelerazione di H-Farm. Argomenti che conquistano per le possibili prospettive, in un contesto reso emozionante dal contrasto fra lo storico edificio voluto nel 1565 da San Carlo Borromeo che ha ospitato l'evento e le soluzioni futuribili prospettate. Tra i vari ospiti, da citare James Fallon, professore di neuroscienze e consulente di crime series, Martin Micko, cofondatore di Searchink, Wally Pfister, premio Oscar regista e sceneggiatore di Trascendence, Beppe Severgnini, giornalista e scrittore, Carlo Ratti, architetto e ingegnere del MIT di Boston. Oltre che in corso Venezia, la presenza della tedesca al Fuorisalone ha propaggini nella vicina via Montenapoleone, con un’installazione di design, in via Sant’Andrea, con un accesso secondario al City Lab, e all’Università Statale, dove si può ammirare un pendolo bidimensionale in metallo, realizzato dall’Audi AG.

IN PASSERELLA LA RS5 - Non solo spunti culturali, però, all'Audi City Lab. L'evento curato dal costruttore tedesco offre infatti numerosi motivi d’interesse per gli appassionati di auto, tra cui la presentazione in anteprima nazionale della nuova RS5. Al riguardo sottolineano dalla filiale italiana che “il Fil rouge della presenza Audi al Fuorisalone è proprio l’intelligenza artificiale, il cui stato dell’arte, in termini di applicazione tecnica, è rappresentato dalla nuova generazione dell’Audi A5, esposta all’interno del chiostro di corso Venezia 11, assieme alla  nuova RS5 Coupé”. Il palazzo, accessibile al pubblico per la prima volta dopo tanti anni, si può visitare sino al 9 aprile e viene mostrato sotto una nuova luce dai proiettori rossi fatti installare da Ingo Maurer e Axel Schmidt. In questo quadro, le due cariatidi ai lati del portale appaiono come immateriali e fluttuanti per il contrasto creato con una luce bianca che ne enfatizza i profili. Da vedere e da ascoltare, nel cortile, il Sonic Pendulum, opera firmata dal sound designer Yuri Suzuki, formata da 30 pendoli, divisi in tre bracci, lunghi ciascuno 10 metri e alti 3,3. Spiegano in Audi: “Grazie a un algoritmo, l’intelligenza artificiale immagina e dà vita a un infinito sottofondo musicale, processando i suoni e le interferenze sonore provenienti dallo spazio circostante. Ne nasce una sorta di ‘conversazione’ tra l’installazione e il suo osservatore, tra il suono generato e il modo in cui la gente si colloca nello spazio”. Ci sono poi le Alcantara Corner Lounges che offrono al visitatore sedute Moroso reinterpretate dai designer Ross Lovegrove, Ilaria Colombo e Arturo Tedeschi, con un concept creativo ispirato alle linee sinuose delle Audi e all’aerodinamicità tipica della galleria del vento, e un’inedita applicazione della fibra ottica sul materiale Alcantara.

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Ritratto di caronte
11 giugno 2017 - 22:23
Un evento inutile.