SUV O TRAZIONE - Q2 e Q4? Nomi da suv, stando all'Audi, che ha già a listino la Q3, la Q5 e la Q7, oltre alla piccola Q1 in fase di preparazione per il 2016. Nomi del passato, stando a casa Fiat Chrysler, che a Inglostadt è vietato usare. Stando a quanto riportano gli inglesi di Car Magazine, il gruppo Fiat Chrysler non ha infatti intenzione di concedere all'Audi l'utilizzo di queste due sigle. Questo, ovviamente sulla carta: perché, in fin dei conti, le diciture Q4 e Q2 non sono più in voga e, soprattutto, potrebbero essere negoziabili.
ANCHE LA 33 - In casa Alfa Romeo, la Q evocava il Quadrifoglio, e 2 o 4 il numero di ruote motrici: versioni Q2 si sono viste per GT, 147 (nella foto in alto), 159, Brera, Spider e MiTo. Ben più datato l'uso del Q4: nato nel 1992 con la 155 (qui sotto, che in pratica era una Lancia Delta Integrale sotto mentite spoglie), si è estinto con la 33 (che, al suffisso, aggiungeva anche “Permanent”) e la 164. Quest'ultima, ai tempi, arrivò a pagare l'assurdo balzello riservato dallo Stato italiano ai fuoristrada, visto che aveva più di cinque marce e la trazione integrale: ne aveva sei, e ai fini fiscali era come se avesse avuto le ridotte.
CORSI E RICORSI - Pare che l'Audi tenga molto a blindare le sigle da Q1 a Q9: visto che la Q1 vedrà la luce tra due anni, il tempo delle trattative è lungo. Sta a Sergio Marchionne scegliere due possibili vie: la prima è quella della trattativa (e della monetizzazione di due sigle in disuso); la seconda quella del “no” a Ferdinand Piech, boss del gruppo Volkswagen, con cui i rapporti sono da sempre gelidi. Proprio quando quest'ultimo ebbe il suo primo lavoro, forte del proprio talento e di un nonno chiamato Ferry Porsche, a Stoccarda sarebbe dovuta nascere una sportiva chiamata 901: non poté farlo perché la Peugeot aveva registrato tutti i numeri a tre cifre con lo zero al centro, da utilizzare per i suoi modelli, e si oppose. Poco male: correva il 1963, Piech era l'appena nominato responsabile del settore sviluppo, la 901 divenne Porsche 911, e col senno di poi pare non abbia risentito granché del cambio di nome.