CI VA UN AVVISO - Gli autovelox a bordo di pattuglie in movimento devono essere segnalati come quelli a lato di una strada, nonostante il decreto ministeriale numero 282 del 2017 abbia concesso maggiori libertà a chi intende utilizzare rilevatori non visibili. Lo ha stabilito un giudice del Tribunale di Belluno, accogliendo il ricorso presentato da un automobilista della zona, sorpreso a guidare oltre i limiti di velocità da un misuratore nascosto a bordo di una vettura della polizia locale. Il giudice ha contestato la legittimità del decreto, perché gli atti amministrativi di questo genere (emanati da un ministro) non possono derogare rispetto a quanto scritto nel codice della strada, il testo unico a cui fare riferimento per la legislazione nelle strade.
NIENTE AVVISI CONTESTANDOLA SUBITO - Secondo il tribunale, il contenuto del decreto va in conflitto con l'articolo 142 comma 6-bis del codice della strada, quello che “obbliga alla preventiva segnalazione di tutte le postazioni di controllo”. Stando al giudice, le forze dell’ordine dovranno indicare chiaramente la presenza di un autovelox nell’auto di pattuglia, utilizzando segnali stradali luminosi a messaggio variabile, oppure pannelli richiudibili montati sul tetto delle auto di servizio che informano gli automobilisti del controllo. Nessun preavviso, invece, se il trasgressore viene fermato subito: in questo caso non è obbligatorio avvisare gli automobilisti prima del controllo.
SITUAZIONE CAOTICA - Come spesso accade in materia di autovelox, questa sentenza si sovrappone ad altre, e ai decreti ministeriali. Che spesso danno indicazioni opposte. Una situazione caotica. Il risultato? Secondo l’avvocato Laura Biarella, esperta di ricorsi in materia di multe da codice della strada, l’esito dell’opposizione è incerta.