BMW AVVERTITA - Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, continua la sua campagna mediatica per preparare il terreno all'effettiva introduzione dei dazi del 35% sulle auto prodotte in Messico e importate negli Stati Uniti. Questa volta nel mirino del presidente, che si insedierà il 20 gennaio, è finita la BMW, che ha in programma di costruire una seconda fabbrica in Messico per la Serie 3. Trump ha parlato dell’argomento nel corso di un’intervista resa al quotidiano tedesco Bild, che ha pubblicato ieri alcuni brani del colloquio. Il presidente eletto ha detto: “se la BMW pensa di costruire una fabbrica in Messico e vendere le auto negli USA senza pagare i dazi se lo può scordare. Dico che dovrebbe costruire la fabbrica negli Usa”.
LA BMW VA AVANTI - L’avvertimento di Trump non sembra interferire più di tanto con i programmi della BMW. Il responsabile delle vendite, Ian Roberson, aveva dichiarato giusto qualche giorno prima dell'intervista di Trump che “Con la fabbrica messicana aumenteremo la capacità produttiva della Serie 3 per i mercati di tutto il mondo e decideremo dove esportarla in base alle condizioni che troveremo prima dell'inizio della produzione nel 2019”. Il nuovo polo produttivo della BMW sarà a San Luis Potosi, in Messico.
IL QUINTO MODELLO - La BMW ha la sua più grande fabbrica proprio negli Stati Uniti, paese nel quale impiega complessivamente circa 70.000 persone. È stata aperta nel lontano 1994 ed è situata a Spartanburg, nel Sud Carolina; da essa escono oltre 400.000 suv (X3, X4, X5 e X6) all'anno e la BMW ha già annunciato un investimento di 1 miliardo di dollari per ampliarne la capacità produttiva fino a 450.000 unità ed accogliere la produzione di un quinto modello, la BMW X7. In Messico, il sito produttivo di Toluca è presente sin dal 1994 e produce Serie 3, 5, 7 e X5.