NEWS

La Bosch lancia le officine AutoCrew

08 ottobre 2012

La nuova insegna è stata inaugurata nei giorni scorsi. Ne sono in programma circa 300. Il marchio vuole identificare gli autoriparatori di prossimità, abbordabili, spesso conosciuti personalmente, con cui si ha un rapporto diretto.

UN NUOVO NOME - Si chiama AutoCrew e intende essere una nuova rete di officine di autoriparazione. La prima è stata inaugurata l’altro giorno a Cirié, in provincia di Torino. Il nome è nuovo  da noi, ma non all’estero, dove esiste da anni. Le officine che espongono l’insegna sono circa 500 al mondo, di cui 300 in Germania. Il marchio lo creò la ZF e ora appartiene alla Bosch, che appunto vuole farne una realtà diffusa anche in Italia. L’obiettivo è di arrivare a 300 officine in poco tempo.

IN UNA GRANDE ORGANIZZAZKONE - La particolarità dell’iniziativa risiede nel fatto che la Bosch già ha un altro marchio del genere: quello Bosch Car Service, che in Italia è esposto da circa 1.500 autoriparatori. Entrambi sono marchi concessi in franchising a officine che mantengono la loro piena autonomia e indipendenza operativa, gestionale ed economica. Ovviamente per poter lavorare sotto l’insegna in questione devono rispondere a determinati requisiti richiesti dalla Bosch. Requisiti che sono differenti per i due network. Le officine Bosch Car Service devono soddisfare più requisiti rispetto a quelli di AutoCrew. Per entrambi però c’è la garanzia della Bosch, che fornisce indicazioni, informazioni e know how importanti per una buona operatività tecnica e una buona gestione delle aziende. 

PICCOLI RIPARATORI - La nuova rete AutoCrew si rivolge a strutture di piccole dimensioni (ma possono anche essere abbastanza grandi), in genere diffuse sul territorio, con il quale mantengono un rapporto stretto, di “prossimità”, come dicono i tecnici del settore. Con cò, riuscendo in genere a praticare prezzi inferiori a quelli delle officine più strutturate 

LIVELLI DIVERSI - Gli standard che devono rispettare sono meno pesanti in termini di struttura e di impegno operativo. Il minimo richiesto sono due postazioni di lavoro, con due ponti e/o una fossa. La struttura e gli addetti devono essere identificabili come AutoCrew, quindi è obbligatorio l’uso delle insegne e dell’abbigliamento con il  marchio. Oltre a ciò il personale deve seguire almeno due iniziative di formazione ogni anno. Anche le officine AutoCrew vengono sottoposte a verifiche compiute in incognito da parte della Bosch (ma in misura minore di quelle Bosch Car Service, il cui 60% ogni anno è ispezionato in questa maniera). 

GLI OBBLIGHI - Per aderire al network AutoCrew le officine devono pagare una quota annuale di 1.600 euro, impegnarsi ad acquistare almeno 10 mila euro all’anno di ricambi originali Bosch, e laddove possibile usarli appunto negli interventi di riparazione. Al momento dell’adesione possono seguitare a usare le apparecchiature di cui dispongono già, ma al momento che diventano obsolete è richiesta la sostituzione con materiali Bosch.



Aggiungi un commento
Ritratto di Skizzo
9 ottobre 2012 - 17:29
seriamente parlando, mi sembra un po' oneroso in termini economici l'adesione: ok ke bosch è sinonimo di garanzia e affidabilità teutoniche, ma 1600 euro + 10000 di ricambi non sono pochi, specie in tempi di crisi
Ritratto di santino terranova
23 febbraio 2014 - 22:31
CIAO BOSCH CAR SERVICE PAGA 2800 + IVA + 26000 DI RICAMBI . CLEDO CHE PER DIVENTARE AUTOCREW CON 1600 + 10000 SI PUO' FARE (la scuola di formazione del Gruppo Bosch ) CIAOOOOOOO