CARI DAZI - Il primo ministro del Regno Unito avvierà martedì 29 marzo le procedure che sanciranno la fuoriuscita del Paese dall’Unione Europea, sulla base dell’esito del referendum noto come Brexit. La decisione potrebbe avere conseguenze molto significative per l’economia del Regno Unito e costringerà i politici a trattare nuovi accordi, che saranno più o meno vantaggiosi a seconda del modo in cui procederanno le trattative: non a caso il Governo deve stabilire se adottare politiche concilianti con l’Ue (in questo caso si parla di soft Brexit) o più spregiudicate (hard Brexit). La strategia avrà grosse ripercussioni sull’industria automobilistica, stando almeno ad una ricerca condotta dalla PA Consulting Group sulle conseguenze della Brexit per le aziende dell’auto: secondo i calcoli, riportati dal The Guardian, le produrre Regno Unito potrebbe costare ai costruttori, in caso di hard Brexit, fino a 2.370 sterline in più (2.730 euro) rispetto a oggi. Questo per via dei maggiori costi di importazione dei pezzi e di esportazione delle vetture gravati dai dazi doganali.
SPOSTARE LA PRODUZIONE? - Nell’indagine è scritto inoltre che molte aziende potrebbero trovare conveniente spostarsi in Europa, alla luce dei rincari che andrebbero a gravare sul costo finale delle automobili. Secondo le previsioni della PA Consulting Group, esportare 200.000 automobili l’anno costerebbe 920 milioni di sterline (1,06 miliardi di euro) in più ogni due anni, cifra non troppo lontana da quella richiesta per la costruzione di uno stabilimento in Europa. La PA Consulting Group ha stabilito inoltre che il costo delle automobili nel Regno Unito potrebbe aumentare di 1.202 sterline (1.390 euro) anche qualora il Governo riuscisse a spuntare accordi favorevoli, accordandosi su dazi del 5% per le vetture e del 2,5% per la componentistica. Resta però da vedere se l’Unione Europea vorrà dimostrarsi accomodante o se farà resistenza davanti a una possibilità di questo genere.