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Brexit: produrre auto in UK potrebbe costare 2.700 euro in più

22 marzo 2017

Lo ipotizza una ricerca della società PA Consulting Group, che parla di aumenti salati anche in caso di accordi favorevoli.

Brexit: produrre auto in UK potrebbe costare 2.700 euro in più

CARI DAZI - Il primo ministro del Regno Unito avvierà martedì 29 marzo le procedure che sanciranno la fuoriuscita del Paese dall’Unione Europea, sulla base dell’esito del referendum noto come Brexit. La decisione potrebbe avere conseguenze molto significative per l’economia del Regno Unito e costringerà i politici a trattare nuovi accordi, che saranno più o meno vantaggiosi a seconda del modo in cui procederanno le trattative: non a caso il Governo deve stabilire se adottare politiche concilianti con l’Ue (in questo caso si parla di soft Brexit) o più spregiudicate (hard Brexit). La strategia avrà grosse ripercussioni sull’industria automobilistica, stando almeno ad una ricerca condotta dalla PA Consulting Group sulle conseguenze della Brexit per le aziende dell’auto: secondo i calcoli, riportati dal The Guardian, le produrre Regno Unito potrebbe costare ai costruttori, in caso di hard Brexit, fino a 2.370 sterline in più (2.730 euro) rispetto a oggi. Questo per via dei maggiori costi di importazione dei pezzi e di esportazione delle vetture gravati dai dazi doganali.

SPOSTARE LA PRODUZIONE? - Nell’indagine è scritto inoltre che molte aziende potrebbero trovare conveniente spostarsi in Europa, alla luce dei rincari che andrebbero a gravare sul costo finale delle automobili. Secondo le previsioni della PA Consulting Group, esportare 200.000 automobili l’anno costerebbe 920 milioni di sterline (1,06 miliardi di euro) in più ogni due anni, cifra non troppo lontana da quella richiesta per la costruzione di uno stabilimento in Europa. La PA Consulting Group ha stabilito inoltre che il costo delle automobili nel Regno Unito potrebbe aumentare di 1.202 sterline (1.390 euro) anche qualora il Governo riuscisse a spuntare accordi favorevoli, accordandosi su dazi del 5% per le vetture e del 2,5% per la componentistica. Resta però da vedere se l’Unione Europea vorrà dimostrarsi accomodante o se farà resistenza davanti a una possibilità di questo genere.



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Ritratto di UnAltroFiattaro
22 marzo 2017 - 19:44
Redazione: Sarebbe interessante sapere tutti i modelli di auto che attualmente sono prodotte in UK ed importate nel resto dell'Europa.
Ritratto di Fr4ncesco
22 marzo 2017 - 20:19
2
Honda Civic, Nissan QQ e Juke, Jaguar e LR, Mini, motori Ford, forse qualche altra Honda o qualche Toyota, tra i marchi più popolari. Poi ci sono quelli extra-lusso Bentley, Aston Martin, RR ecc.
Ritratto di Fr4ncesco
22 marzo 2017 - 20:30
2
Non conviene produrre auto sulle isole se queste non soddisfano l'offerta interna o se non si trovano in contesti economici vantaggiosi per l'esportazione. Alle case estere converrà più produrre nell'Europa continentale.
Ritratto di Tonyso
23 marzo 2017 - 01:44
Diciamo pure che all Europa non conviene mettere dazi sulle auto prodotte in Inghilterra per due motivi a mio avviso: 1. L Europa esporta tantissimo in Inghilterra e se fa una guerra di dazi, L Inghilterra può rivolgersi ad altri tipo Usa. 2. La Germania è il più grosso esportatore verso l Inghilterra e sappiamo bene che l Europa fa il bene loro e basta
Ritratto di Mauo
24 marzo 2017 - 10:32
1
Prima dovranno fare però il tunnel perchè altrimenti con i costi di trasporto... naturalmente è una battuta, ma gli USA comunque costeranno. Per UK la brexit rischia di essere un boomerang. Se UK non importa dall'Europa, all'Europa non mancano alternative da sviluppare "vicine", se UK non esporta in Europa, ... sono cavoli amari...
Ritratto di luperk
23 marzo 2017 - 11:51
non so se come paese sia più ridicolo l'uk o i membri della ue
Ritratto di PARRELLA GIOVANNI
23 marzo 2017 - 12:54
E' difficile ipotizzare strette commerciali del Regno Unito con gli Stati uniti per compensare eventuali minori volumi con l'Europa (avete idea dei costi di trasporto della componentistica e delle eventuali vetture? ).
Ritratto di caronte
4 giugno 2017 - 20:48
Un motivo in più per abbandonare la city infatti la brexit porterebbe ad un innalzamento della disoccupazione.