SCENA RUNBATA - L’occasione è stata la presentazione alla stampa della Fiat 500 Riva, una proposta che parla di spensieratezza, ma il voto referendario britannico sull’uscita del Regno Unito dall’Unione europea ha cambiato l’atmosfera. Altro che spensieratezza: i pensieri ci sono e come, anche se la FCA non prevede “che la Brexit abbia per Fca particolari impatti sul fronte industriale o di altro tipo, sebbene l’esito del referendum ponga l’interrogativo su quella che sarà l'Europa del futuro", come ha dichiarato un portavoce dell'azienda.
VALUTAZIONI POLITICHE - A testimoniare quanto le vicende euro-britanniche siano al centro delle attenzioni ci sono state le argomentazioni che sul tema ha espresso Sergio Marchionne (nella foto), presente all’evento relativo al lancio della 500 Riva svoltosi a Sarnico, sul lago di Iseo. “Non ci piace il voto ma è stata espressa un'idea chiara sulla gestione della Comunità e quindi è tutto da rivedere” ha dichiarato l’amministratore delegato della FCA che ha anche speso una freccia a favore del presidente del Consiglio Matteo Renzi: “È una cosa su cui Renzi insiste da tempo che si faccia. Finalmente che l’ascoltino”. E nel corso dello scambio di battute con la stampa ha anche aggiunto: “La Comunità ha bisogno di essere riformata”.
VARIANTI SUL TAPPETO - Marchionne non ha lesinato i commenti, dicendo la sua un po’ su tutti gli aspetti d’attualità che le cronache provenienti dalla Gran Bretagna stanno proponendo. A cominciare sulla curiosa (per non dire altro) idea di rifare il referendum che ieri sembrava assumesse forza, anche se oggi la cosa si è ridimensionata. L’amministratore delegato della FCA e della Ferrari ha infatti detto: “No, il processo non può essere cambiato” e a dimostrazione dell’attenzione con cui segue la vicenda Brexit ha colto altri elementi della realtà britannica: “L'incognita è la risposta degli scozzesi e degli irlandesi, ed è un fattore che è molto difficile da valutare”.
PER FCA POCHI MUTAMENTI - Dunque che si fa? È la domanda che sorge spontanea, e Marchionne ha dato il suo “la”: “Sangue freddo, testa bassa e andare avanti”. E in queste parole c’è evidentemente l’indicazione di base per i suoi uomini, per l’azienda che guida, per la quale ha tenuto a precisare che non dovrebbero esserci cambiamenti clamorosi. “Non cambierà molto, l’abbiamo già detto tramite comunicato stampa. Ci adatteremo”. Aggiungendo però che “questo è un periodo di incertezza, bisogna aspettare che si assestino le cose. Vediamo cosa fanno adesso i tre che sono rimasti a gestire l'Europa. Tra Renzi, Merkel e Hollande vediamo cosa succede”.
GLI INTERROGATIVI DEL FUTURO - C’è chi fa osservare che la “linea guida” di Marchionne è legata a notevole incertezza non solo per le cose generali dell’Unione europea, ma anche per il gruppo FCA, che ha sede legale in Olanda e sede fiscale a Londra, in base a un accordo esistente tra i due paesi. La dalla uscita della Gran Bretagna dalla UE la FCA può non avere conseguenze particolari, ma se l’onda lunga dell’uscita dalla comunità europea investisse anche il paese olandese (e le forze eurocritiche hanno già chiesto con forza che venga tenuto un referendum in proposito) allora per la casa italo-americana diventerebbe indispensabile trovare una nuova sede con nuovo assetto societario.