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Brexit: secondo Marchionne “sangue freddo e testa bassa”

27 giugno 2016

L’amministratore delegato della FCA è intervenuto sulle varie questioni poste dal risultato del referendum britannico per l'uscita dalla UE.

Brexit: secondo Marchionne “sangue freddo e testa bassa”

SCENA RUNBATA - L’occasione è stata la presentazione alla stampa della Fiat 500 Riva, una proposta che parla di spensieratezza, ma il voto referendario britannico sull’uscita del Regno Unito dall’Unione europea ha cambiato l’atmosfera. Altro che spensieratezza: i pensieri ci sono e come, anche se la FCA non prevede “che la Brexit abbia per Fca particolari impatti sul fronte industriale o di altro tipo, sebbene l’esito del referendum ponga l’interrogativo su quella che sarà l'Europa del futuro", come ha dichiarato un portavoce dell'azienda. 

VALUTAZIONI POLITICHE - A testimoniare quanto le vicende euro-britanniche siano al centro delle attenzioni ci sono state le argomentazioni che sul tema ha espresso Sergio Marchionne (nella foto), presente all’evento relativo al lancio della 500 Riva svoltosi a Sarnico, sul lago di Iseo. “Non ci piace il voto ma è stata espressa un'idea chiara sulla gestione della Comunità e quindi è tutto da rivedere” ha dichiarato l’amministratore delegato della FCA che ha anche speso una freccia a favore del presidente del Consiglio Matteo Renzi: “È una cosa su cui Renzi insiste da tempo che si faccia. Finalmente che l’ascoltino”. E nel corso dello scambio di battute con la stampa ha anche aggiunto: “La Comunità ha bisogno di essere riformata”.

VARIANTI SUL TAPPETO - Marchionne non ha lesinato i commenti, dicendo la sua un po’ su tutti gli aspetti d’attualità che le cronache provenienti dalla Gran Bretagna stanno proponendo. A cominciare sulla curiosa (per non dire altro) idea di rifare il referendum che ieri sembrava assumesse forza, anche se oggi la cosa si è ridimensionata. L’amministratore delegato della FCA e della Ferrari ha infatti detto: “No, il processo non può essere cambiato” e a dimostrazione dell’attenzione con cui segue la vicenda Brexit ha colto altri elementi della realtà britannica: “L'incognita è la risposta degli scozzesi e degli irlandesi, ed è un fattore che è molto difficile da valutare”.

PER FCA POCHI MUTAMENTI - Dunque che si fa? È la domanda che sorge spontanea, e Marchionne ha dato il suo “la”: “Sangue freddo, testa bassa e andare avanti”. E in queste parole c’è evidentemente l’indicazione di base per i suoi uomini, per l’azienda che guida, per la quale ha tenuto a precisare che non dovrebbero esserci cambiamenti clamorosi. “Non cambierà molto, l’abbiamo già detto tramite comunicato stampa. Ci adatteremo”. Aggiungendo però che “questo è un periodo di incertezza, bisogna aspettare che si assestino le cose. Vediamo cosa fanno adesso i tre che sono rimasti a gestire l'Europa. Tra Renzi, Merkel e Hollande vediamo cosa succede”. 

GLI INTERROGATIVI DEL FUTURO - C’è chi fa osservare che la “linea guida” di Marchionne è legata a notevole incertezza non solo per le cose generali dell’Unione europea, ma anche per il gruppo FCA, che ha sede legale in Olanda e sede fiscale a Londra, in base a un accordo esistente tra i due paesi. La dalla uscita della Gran Bretagna dalla UE la FCA può non avere conseguenze particolari, ma se l’onda lunga dell’uscita dalla comunità europea investisse anche il paese olandese (e le forze eurocritiche hanno già chiesto con forza che venga tenuto un referendum in proposito) allora per la casa italo-americana diventerebbe indispensabile trovare una nuova sede con nuovo assetto societario.



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Ritratto di Porsche
28 giugno 2016 - 08:11
ha vinto nettamente non mi pare proprio. 51 contro 49.
Ritratto di marcoalfredo
28 giugno 2016 - 16:39
Ma come si f a dire che da qualche anno non pratichiamo più il voto. Il voto è una cosa seria non una sorta di divertimento da esercitare a piacere, per cui alcuni vorrebbero votare ogni anno e altri non praticarlo mai, magari scandalizzandosi perché in Italia si vota poco. Le elezioni legislative per legge si tengono ogni 5 anni, ne sono passati circa tre, si può esercitare la pazienza di aspettare la scadenza naturale per tornare a votare? o bisogna farsi prendere dalla crisi di astinenza, provocando così l'assenza permanente del governo, tra l'altro proprio in un momento in cui c'è molto bisogno di stabilità? Oggi non serve provocare crisi di governo per fini di basa politica, ma come dice Marchionne serve un governo che garantisca o costringa tutti a praticare "sangue freddo testa basa e galoppare".
Ritratto di marcoalfredo
29 giugno 2016 - 17:39
Vorrei sommessamente far notare che "se lo dicono tutti", non è una buona ragione per certificare una verità o la realtà delle cose. In Italia al di la della retorica e della confusione politica creata con le riforme delle leggi elettorali che però sia chiaro non hanno modificato la costituzione, vige il sistema parlamentare. In altre parole in Italia "i governi" sono legittimati solo dal voto del parlamento, non esistono altre legittimazioni, per cui quello che lei dice come quasi tutti, non ha fondamento costituzionale alcuno, tant'è oltre alle solite chiacchiere da Bar, nessuno si sogna di denunciare nelle presunte sedi opportune l'usurpazione in corso. A ulteriore conferma le faccio notare che in 70 anni di Repubblica si sono succeduti ben 63 governi e non risultandomi che si sia votato 63 volte, il conto dei governi "fuorilegge non dovrebbe partire da Monti bensì da De Gasperi o la sua "giovane età fissa" la politica italiana dal DB=Dopo Berlusconi?
Ritratto di marcoalfredo
1 luglio 2016 - 11:04
Sinceramente non riesco a seguirla nel suo percorso un pò geografico-campanilistico, un pò gastronomico, un pò semi istituzionale (la B di bar era solo una gentilezza per chi frequentando o meno i bar ne ha assunto la terminologia e lo stile). Non capisco il nesso tra la legittimità istituzionale e costituzionale e i cambi di casacca, che appartengono alla sfera squisitamente politica. Tornando al merito nonchè, al raffronto tra le democrazie europee, inglese in particolare, le faccio osservare che in Inghilterra il capo del governo non solo non è eletto dai cittadini, ma addirittura viene nominato dal partito di maggiuoranza relativa. Se si fa in Inghilterra è democrazia avanzata, in Italia sarebbe l'anticamera delle barricate e la motivazione dell'astensionismo, che faccio notare è in ogni caso più basso di quello inglese.
Ritratto di RIOC
28 giugno 2016 - 06:26
Personalmente non mi intendo ne di politica e tanto meno economia, se non quella domestica. Ma "sangue freddo testa bassa e galoppare" quello si, eccome. È stato l'imperativo di più di 40 anni di lavoro. Poi un bel giorno questa Europa per ragioni che si possono solo, intuire ha demolito il sistema manifatturiero Italia, mettendo a casa dal lavoro tanta gente, e uccidendo le speranze di lavoro di almeno 2 generazioni. Ho due figli che vorrebbero mettersi a testa bassa e galoppare, ma il mondo del lavoro non lo permette, piuttosto il lavoro viene dato all'amico dell'amico, o magari il pensionando di turno esce dal portone della fabbrica, per rientrare dalla porta di servizio. Vergogna tutta italiana
Ritratto di nicktwo
28 giugno 2016 - 07:49
chi sa magari con inghilterra e olanda fuori ue si potrebbe concretizzare il sogno di portare finalmente l'assett finanziario in italia... e magari, per dare un imput a queste regioni e una spinta all'economia reale, in una delle sede meridionali fra cassino pomigliano o melfi... saluti
Ritratto di Porsche
28 giugno 2016 - 08:13
come diceva il vecchio detto, non tutti i mali vengono per nuocere. Adesso bisognerebbe giocare di attacco e avere un ruolo importante nella UE, proprio perchè si è liberato un posto. Avanti Italia !!!
Ritratto di pastrellandrea
28 giugno 2016 - 10:27
Secondo me significa cogliere l'opportunità del cambiamento. Quando le borse scendono è ora di investire, quando gli inglesi sono preoccupati per altro, è ora di spingere il "made in italy". Marchionne è un visionario, il suo ruolo è di vedere opportunità prima degli altri.
Ritratto di Strige
28 giugno 2016 - 19:52
penso che si riferisse a Milano, che si è offerta, come dublino, francoforte e parigi, come sostituta di Londra.
Ritratto di Strige
28 giugno 2016 - 19:55
l'olanda non uscirà ora ne mai. Oggi ha provato a presentare un referendum, ma negato con 14 voti a favore e 75 contro. Di che si parla??? cerchiamo di stare sui fatti, non su fantasie. Perchè se dovessimo parlare di fantasie, ti direi che la scozia e l'irlanda del nord vogliono lasciare il regno unito e aggregarsi all'UE. E' vero? certo che no, è solo una voce visto che domani andranno a parlare con quelli dell'UE.
Ritratto di nicktwo
28 giugno 2016 - 09:03
certo porsche... aggiungo che fralaltro c'e' da dire che l'italia vanta un notevole bagaglio in capacita' manifatturiera sia automobilistica che in tantissimi altri settori industriali... quindi visto che purtroppo, e sottolineo purtroppo, oramai fra stranieri che hanno abbassato il livello medio di richiesta remunerativa e con tutte le tipologie di contratti alternativi man mano sempre piu' votati alla flessibilita' e a una poco pretesibilita' economica del lavoratore che i vari governi hanno man mano messo in campo ... dicevo visto che come esborso per l'azienda oramai produrre in italia non e' piu' tanto diverso che produrre in serbia o polonia allora si potrebbe benissimo spingere per portare un po' di produzione in italia.. nello specifico anche dalla stessa inghilterra...
Ritratto di nicktwo
28 giugno 2016 - 09:05
certo la', in inghilterra, c'e' tutto un sistema multimediale ultracampanilistico a supporto tanto che se leggi la versione italiana di una qualsiasi rivista inglese, e ci siamo gia' capiti, sembra che l'unica supercar e' maclaren, sembra che ad esempio una hyundai i20 cade a pezzi solo a guardarla mentre una yaris o una micra, se e' prodotta un uk, sarebbero lo shuttle delle segmento b e obbligatoriamente ad ogni numero dedicano un articolo alla lotus come se avesse a listino una quarantina di modelli quando non ne sono nemmeno una mezza dozzina oltretutto progetti buttati li' da decenni ... pero' ci potremmo adattare pure noi da questo punto di vista
Ritratto di lordpba
28 giugno 2016 - 10:01
8
Quel maglione e' sempre piu' inquietante...
Ritratto di probus78
28 giugno 2016 - 10:09
L'Unione Europea è destinata a sfaldarsi progressivamente, a meno che non rilanci (finalmente) i discorsi delle politiche solidali (far sviluppare le zone maggiormente depresse) e la Politica Estera e Sicurezza Comune, la famosa PESC che ci vede ancora divisi ognuno a coltivare il proprio orticello, ed incapaci di risolvere i grandi problemi comuni (frontiere, fondamentalismi, rapporti con Russia/Turchia/medio oriente). L'occasione adesso ce l'abbiamo anche perché l'Inghilterra costituiva il maggiore intralcio all'ulteriore integrazione. Se falliamo stavolta sarà la fine definitiva dell'UE. Il problema è che stiamo in mano ad una triade (Merkel, Hollande, Renzi) dalle "dubbie" capacità...
Ritratto di Lo Stregone
28 giugno 2016 - 11:52
Uscire o rimanere non risolve i problemi. Anche se non si dice, esistono frange di persone in tutta europa ancora oggi contrarie a questo gruppo di paesi, trascurabili secondo i comandanti, a meno che chi parla, spesso sappia quello che pensa.
Ritratto di rck 300
28 giugno 2016 - 18:31
Convengo che potrebbe essere l'occasione per cambiare rotta. Meno austerità e più crescita insomma. E poi GB era come un membro a "statuto speciale" che limitava tutto ciò che non gli piaceva (altrimenti minacciava di uscire). Adesso è uscita, Via al più presto e senza saluti. Non moriremo certo. Per loro,senza più obblighi ma anche e sopratutto niente vantaggi futuri. Nel senso che i rapporti con GB ci saranno ancora, mica siamo in guerra, però ci accorderemo solo per ciò che ci conviene. In fondo ora sono un paese extra comunitario e come tale dovranno essere trattati. GB, Presuntuosi?
Ritratto di domi2204
28 giugno 2016 - 21:32
Anche gli Usa, sono extaeuropei, tra l'altro strettissimo alleato della Gran Bretagna che infine fa parte anche del commonwealth che proprio piccolissimo non è, quindi ci andrei molto cauto nel pensare che la molle Europa, sotto guida tedesca possa fare la voce grossa con loro, mi risulta che abbiano ancora basi americane nel loro paese, come anche da noi del resto quali paesi sconfitti nell'ultima guerra mondiale. Io mi preoccuperei di più sul fatto che tutti i popoli, sottolineo popoli, non ne possano più di questa europa di burocrati e di regole assurde, se si facesse domani un referendum, anche se a noi non verrà mai concesso, in Italia o in un altro paese europeo chissà come andrebbe a finire.
Ritratto di 52armando
28 giugno 2016 - 22:54
1
HANNO VINTO CON I VOTI DEI VECCHI. CONTADINI NAZIONALISTI DI PERIFERIA. TUTTI QUELLI CHE SI INTENDONO DI ECONOMIA HANNO VOTATO DI RIMANERE. COSI COME TUTTI I GIOVANI PER NON PARLARE DEL FATTO CHE SIA GLI IRLANDESI DEL NRD CHE LA SCOZIA HANNO VOTATO REMAIN IN LARGA MAGGIORANZA. SE QUESTI NON AVRANNO SODDISFAZIONE SI STACCHERANNO DALLA GB ( IO LO SPERO) COSI FINIRA' QUESTA EGEMONIA DEGLI INGLESI. SALUTI
Ritratto di lordpba
29 giugno 2016 - 14:02
8
L'EU ci sara' solo se riprende l'antica e forte cultura classica dell'occidente latino/cristiana. Se si rendera' completamente indipendente da USA/URSS/CINA. Se avra' una forza militare efficiente ed autonoma (anche nucleare). Il resto sono solo merende e party tra finanzieri e politici.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
30 giugno 2016 - 15:30
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