TOLLERANZE ZERO - A giugno la Chrysler comincerà la commercializzazione negli Usa del suo nuovo modello compatto Dodge Dart, progettato e sviluppato partendo da un pianale condiviso con la Fiat. La scommessa è grande perché si tratta di dimostrare la riuscita della gestione Fiat/Marchionne anche sotto l’aspetto del prodotto e della sua qualità. Dunque non sono ammessi passi falsi, non c’è nessuna tolleranza per difetti e problemi. È probabilmente per questo che la Chrysler ha deciso di investire 20 milioni di dollari aggiuntivi nei sistemi di qualità dello stabilimento di Belvidere (Illinois), dove appunto è appena iniziata la produzione della Dart.
Nella fabbrica di Belvedere si stanno approntando le linee di produzione della Dart.
QUALITÀ A QUALUNQUE COSTO - L’ipotesi che ci sia una certa preoccupazione per la riuscita del programma è derivata dal fatto che l’annuncio dell’ulteriore investimento di 20 milioni di euro per la qualità è venuto pochi giorni dopo che le autorità per la sicurezza stradale hanno comunicato di aver aperto un’inchiesta su problemi d’incendio verificatisi su otto Jeep Wrangler. Una vicenda che ha spronato nell’impegno per arrivare a una produzione il più possibile perfetta della Dodge Dart, perché si teme che eventuali problemi di qualità avrebbero conseguenze pesanti.
STABILIMENTO RINNOVATO - L’impianto di Belvedere fu realizzato a metà degli Anni 60 e nel tempo è stato più volte rinnovato. Anche di recente. Nell’ottobre del 2010 è stato avviato un piano di ristrutturazione per 600 milioni di dollari in vista della produzione dal 2012 del nuovo modello compatto (appunto la Dart). Quello stesso investimento l’anno scorso è aumentato di altri 100 milioni di dollari. Ma evidentemente non bastava ancora, visto che ora la Chrysler ha messo sul tavolo altri 20 milioni di dollari, e questi tutti destinati esclusivamente a ottenere maggiore qualità.
CONTROLLI - A Belvedere oggi lavorano 2.714 persone, di cui 171 dipendenti fissi e 2.583 remunerati secondo le ore lavorate. Diverse sono le attività per il controllo qualità. Vengono impiegate moderne strumentazioni che lavorano in 3D (foto qui sopra) ma rilevante è anche il lavoro compiuto dagli addetti alla qualità. Secondo un recente resoconto dell’autorevole Wall Street Journal una squadra di dieci specialisti supervisiona la produzione su esemplari scelti a caso, sulla base di oltre 400 aree di possibile difettosità.