A RIMINI - Nel fine settimana del 18 e 19 aprile, Rimini ospiterà il Raduno italiano per il sessantesimo anniversario della
Citroën DS: organizzato da IdéeSee Club - l'associazione italiana che conta più di 500 soci e quasi 900 vetture registrate ed è la più grande al mondo dedicata a questo modello - porterà un gran numero di DS d'epoca sulla riviera romagnola. Prevista una sfilata davanti alle mura della della rocca malatestiana di Montefiore Conca e lungo i viali del Grand Hotel, in cui Federico Fellini girò molte scene dell'indimenticabile film Amarcord.
DEA DI GRANDE DIFFUSIONE - Presentata il 6 ottobre 1955, la Citroën DS (Deésse, Dea) era frutto di un progetto iniziato nell'anteguerra con il nome di VGD, Vettura di Grande Diffusione. Più di quella della Traction Avant, una delle Citroën più rappresentative di sempre: così voleva Pierre Boulanger, uomo di fiducia della Michelin che nel 1934 aveva acquistato la creatura di Andrè Citroën. Boulanger era un illuminato: amava la meccanica e sapeva fare fronte a una situazione tutt'altro che florida dal punto di vista finanziario - la Seconda Guerra Mondiale aveva infatti messo in ginocchio tanto i vinti quanto i vincitori.
DESIGN ITALIANO - Tre i personaggi chiave per la genesi della Citroën DS: André Lefébre, ingegnere aeronautico, che impostò il progetto di base secondo alcuni capisaldi ben marcati, dalla trazione anteriore alla leggerezza strutturale; Paul Magés, ingegnere autodidatta, concepì i sistemi idraulici della DS - dalla sospensione idropneumatica alla servoassistenza idraulica dello sterzo e dell'impianto frenante. Fu definita una carreggiata differenziata, con le ruote posteriore che avevano una precisa funzione aerodinamica in barba alle conoscenze in materia dell'epoca. Flaminio Bertoni, francese d'adozione e varesino di nascita era invece uno scultore prestato al design: già nel 1950 aveva realizzato una coda pressoché definitiva, mentre il muso venne chiamato affettuosamente “Ippopotamo”. Cinque anni dopo, l'ippopotamo si era trasformato in cigno. Ovvero in una scultura a quattro ruote dal mirabolante CX di 0,38: un paio di decenni davanti alla concorrenza, viene da dire.
VENTENNALE - La carriera della Citroën DS, accompagnata dalla sorella semplificata ID, è durata vent'anni durante i quali si è scoperta con la versione Cabriolet, ha vinto due Rally di Montecarlo, è diventata una capiente giardinetta e - a mo' di mantide religiosa - è riuscita a oscurare una valida erede come la CX. È il destino delle leggende vivere di vita propria: il termine, per un'auto, è tanto impegnativo quanto misurato: alla Dea pare calzi a pennello, visto che il tempo l'ha solamente accarezzata.