I SOLDI DEI PRIVATI - In una delibera della giunta del comune di Milano vengono indicate alcune nuove linee guida per l’apertura ai privati alla cura degli spazi pubblici. “Rigenerare gli spazi urbani”, recita il comunicato di Palazzo Marino, “con l'aiuto di sponsor da individuare attraverso le consuete procedure di avviso pubblico”. L’obbiettivo è ovviamente quello di incrementare qualità e vivibilità degli spazi nei quartieri di Milano, grazie a una maggior cura dell’arredo cittadino nei luoghi più frequentati, come nel caso di strade, marciapiedi, piazze, parchi e giardini.
DEVI ESSERE ALLINEATO - In prima linea per la definizione di queste nuove linee gli assessori Pierfrancesco Maran e Marco Granelli: un’evoluzione che prevede un percorso amministrativo trasparente, imparziale e preciso a tutele dell'interesse pubblico. Così, si legge, “l'avviso pubblico sarà rivolto a soggetti privati e pubblici che potranno presentare un'offerta progettuale in qualità di sponsor, sia in forma singola che in forma associata”. Inoltre saranno ammessi soggetti che svolgono svolgono le loro attività in coerenza con gli interessi pubblici del comune di Milano e in possesso dei requisiti indicati nell’avviso stesso.
CHI È ESCLUSO - Il Comune si riserva inoltre il diritto di rifiutare qualsiasi proposta di sponsorizzazione qualora, ad esempio, sussista un conflitto di interesse tra l’attività pubblica e quella privata oggetto della sponsorizzazione. Inoltre “sono escluse proposte di sponsorizzazione riguardanti propaganda di natura politica, sindacale, filosofica e religiosa. È vietata la pubblicità diretta o collegata alla produzione o distribuzione del tabacco, super alcolici, materiale pornografico, a sfondo sessuale, inerente armi e di brand automobilistici non coerenti con le politiche di sostenibilità ambientale promosse dal Comune di Milano”.
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE - Avete letto bene è tutto scritto nella delibera comunale. Qualcuno forse doveva spigare agli “architetti” di questo progetto, che nessuna casa automobilistica, in un momento in cui i costruttori stanno spendendo miliardi per trasformare le loro produzioni in ottica “green”, promuoverebbe prodotti non in linea con le più recenti esigenze di sostenibilità ambientale.