CRISI PESANTE - Una concessionaria su quattro potrebbe abbassare la saracinesca entro fine anno: lo ipotizza il presidente della Federauto, associazione che rappresenta le 3800 concessionarie italiane, in un’intervista apparsa ieri nella sezione motori del sito repubblica.it.
CROLLO DEL 50%? - La crisi è pesante, lo abbiamo sottolineato anche noi nel numero di alVolante in edicola, analizzando i dati di vendita dell’ultimo anno nell’ambito dell’inchiesta sulle concessionarie (trovate l’approfondimento a pagina 40). Ma, secondo l’associazione, il crollo di vendite sarebbe addirittura superiore ai dati ufficiali, toccando, in alcune zone del paese, il -50%. E le imprese, già messe a dura prova dal progressivo crollo della redditività degli ultimi anni, non hanno più ossigeno: nel 2008 gli utili si erano ridotti allo 0,3% e l’anno scorso sono andati in negativo (-0,5%). Già da tempo, per sopravvivere, molte aziende avevano tagliato il personale o fatto massiccio ricorso alla cassa integrazione e ai contratti di solidarietà. Ma ora quasi mille imprese potrebbero gettare la spugna, mandando in fumo entro fine anno 45.000 posti di lavoro: 15.000 nelle aziende del settore e il doppio in quelle dell’indotto.
CHIEDONO AIUTO - Le concessionarie chiedono delle contromisure: al Governo, di ripristinare gli incentivi per le vetture a gas e di concedere agevolazioni fiscali sulle auto acquistate dalle aziende; alle case, di imporre regole più severe ai venditori indipendenti, che attualmente non sono tenuti a rispettare i rigorosi standard di qualità imposti alle reti ufficiali. E, per farsi sentire, annunciano iniziative clamorose, come il blocco dell’assistenza tecnica alla clientela per un periodo che potrebbe andare da 24 ore a una settimana.