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Dieselgate Volkswagen: Piech accusa Winterkorn

03 febbraio 2017

Il patriarca della famiglia Porsche avrebbe affermato che l’ex capo del gruppo era al corrente del software illegale prima dello scandalo.

Dieselgate Volkswagen: Piech accusa Winterkorn

ULTIMO ATTO? - Impennata di… temperatura nella vicenda Dieselgate Volkswagen. Fin quasi al calor bianco. E dire che dal settembre 2015, quando il caso è esploso, le notizie clamorose e i colpi di scena non sono certo mancati. Quando però la notizia ha per protagonisti l’ex numero 1 del gruppo, Martin Winterkorn, dimessosi pochi giorni dopo lo scandalo, e il patriarca della famiglia Porsche, Ferdinand Piech, allora le cose assumono un rilievo maggiore, molto maggior. Come se non bastasse la notizia proviene dagli uffici giudiziari, quelli della Procura di Braunschweig che stanno indagando sulla vicenda.

DEPOSIZIONE CLAMOROSA - La stampa tedesca ha infatti riferito di dichiarazioni fatte ai magistrati nel dicembre scorso da Ferdinand Piech, che oltre a essere nipote di Ferdinand Porsche ed ex amministratore delegato del gruppo VW dal 1993 al 2002 è il principale esponente della famiglia che detiene la maggioranza delle azioni del gruppo. Secondo quanto riportato dal settimanale Spiegel e dal quotidiano Suddeutsche Zeitung, Piech ha affermato che Winterkorn era al corrente dei problemi americani derivati dal software illegittimo dei motori diesel ben prima dello scoppio dello scandalo (settembre 2015). Le affermazioni di Piech aggravano notevolmente la posizione dell’ex amministratore delegato Martin Winterkorn. Ed essendo stato quest’ultimo al vertice della casa nel periodo delle pratiche illegali, ad aggravarsi è la posizione del gruppo stesso.

ACCUSE CIRCONSTANZIATE - Piech avrebbe riferito di avere avuto notizia dei problemi sorti negli Usa all’inizio del 2015 e di avere chiesto informazioni allo stesso Winterkorn nel marzo del 2015, in occasione del salone di Ginevra. Alla richiesta Winterkorn avrebbe risposto di non saperne nulla. Il quotidiano Suddeutsche Zeitung si è spinto sino a riportato anche il nome di chi avrebbe fatto la “soffiata” a Piech: l’ex ambasciatore di Israele in Germania, amico di lunga data di Piech. Il diplomatico avrebbe consegnato al “grande vecchio” della Volkswagen un dossier sulla vicenda. Alla richiesta di informazioni Winterkorn avrebbe risposto di non saperne nulla.

RISARCIMENTI IN BALLO - La questione di quando Winterkorn è venuto a conoscenza del software irregolare e delle accuse mosse dalle autorità statunitensi, è molto importante perché se fosse provato che il vertice della Volkswagen era al corrente di tutto, la questione non sarebbe più ascrivibile solo ad alcune persone, ma all’azienda stessa. Ciò significherebbe quasi inevitabilmente il riconoscimento del diritto di risarcimento avanzato da molti azionisti per le perdite subite con lo scandalo. Dunque la necessità di altri esborsi miliardari per la Volkswagen (si stima attorno a 8-9 miliardi di euro.

NON SOLO CAUSE LEGALI - Aspetti economici a parte, le dichiarazioni di Piech possono anche consentire di chiarire che cosa avvenne nel 2015 nei rapporti tra Piech e Winterkorn (sopra in una foto di repertorio), su cui finora c’è stata grande incertezza. Fino ad allora il carismatico capo della famiglia Porsche-Piech (o almeno di una sua importante fazione) aveva sempre sostenuto Winterkorn, tanto che quest’ultimo veniva definito come suo pupillo. Poi però Piech rilasciò delle dichiarazioni negative sul manager, ciò alla vigilia del rinnovo del suo incarico. Winterkorn però seppe manovrare bene tra gli azionisti e Piech fu messo in minoranza, con conseguente conferma del manager al vertice dell’azienda. La conclusione della vicenda non chiarì le cose e il cambiamento di opinioni di Piech è rimasto sempre un punto interrogativo. 

LUCE SU UNO SCONTRO - Ora, le notizie sulle dichiarazioni al giudice di Piech alzerebbero il velo anche su questo aspetto delle vicende Volkswagen. I tempi dei vari fatti lasciano pensare che le informazioni riservate sulle vicende americane, negate dall’amministratore delegato, fecero perdere a Piech la fiducia in Winterkorn. Da lì la sua battaglia, vana, per estrometterlo dalla guida del gruppo. Dunque, la deposizione di Piech assume grande rilievo nella storia recente della Volkswagen, oltre che essere importante nelle indagini della magistratura e nelle conseguenti prospettive economiche.



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Ritratto di nicktwo
5 febbraio 2017 - 14:09
devo dire la verita'... tot anni fa avrei quasi iniziato a pensare che era meglio se alfa andava in vw groupp, adesso un po' per questa spiacevole situazione che speriamo si concludera' bene al piu' presto, un po' ammirando quale splendido prodotto e' la giulia, dico per fortuna cosi' non accadde... saluti
Ritratto di nicktwo
5 febbraio 2017 - 14:13
fra l' altro di giulia se ne iniziano a incrociare veramente in quantita'... l'altro giorno anche una di colore rosso-granata che non sapevo nemmeno era previsto fra le tinte... invece ancora nemmeno una vista di quel colore azzurro spesso proposto negli articoli... saluti bis
Ritratto di nicktwo
5 febbraio 2017 - 16:00
preferisco sempre argomenti di giubilo ad altri di, purtroppo, tristezza (che speriamo risolveranno presto)... ossequi e saluti a lei... a proposito, lei ne incrocia di giulia? in che tinta maggiormente la colpisce?
Ritratto di nicktwo
5 febbraio 2017 - 17:23
bha... a dispetto del tema dell'articolo mi sembra improbabile che ad oggi ha incrociato solo una, o addirittura zero, giulie... le saranno sfuggite,,, eppure le berline segmento d sono le auto belle per eccellenza, ihmo... non si e' pero'espresso su come eventualmente avrebbe visto il posizionamento di alfa nell'al tempo universo vw (fra seat e audi, o fra audi e porsche, al di sopra di porsche?) e quindi una giulia migliore o peggiore dell'attuale made in fca? ... saluti
Ritratto di Vrooooom
5 febbraio 2017 - 16:02
Blu Misano disponibile a partire da fine marzo, ecco perché non ne vedi in giro
Ritratto di Vrooooom
5 febbraio 2017 - 16:14
qui possiamo ammirarla nello splendido colore http://www.motorbox.com/auto/magazine/vivere-auto/alfa-romeo-giulia-veloce-q4-vs-audi-a4-avant-quattro-vs-bmw-serie-3-gt
Ritratto di Asburgico
5 febbraio 2017 - 14:38
Dopo un anno e mezzo argomento sempre attuale. E pensare che c'è chi prova a sminuire la gravità di quanto successo.
Ritratto di Vrooooom
5 febbraio 2017 - 16:03
Vabbè, ma è comprensibile che sia così, nessuno vorrebbe mai crederci, eppure è successo ( e se confermate le indiscrezioni nel modo peggiore)
Ritratto di Vrooooom
5 febbraio 2017 - 16:21
Da cosa dovrebbe salvarsi Piech? E' uscito da VAG quasi due anni fa può essere che sapesse ma anche no, in ogni caso dal punto di vista temporale erano almeno sei mesi prima che il dieselgate fosse reso pubblico
Ritratto di Luzo
5 febbraio 2017 - 21:19
Perché non dovrebbe contare? Lui è uscito ad aprile, quando sicuramente certi organi di vag erano a conoscenza, ma non è detto che lo fossero tutti ( compreso il rappresentante dello stato tedesco e degli altri grossi azionisti) : del resto pare proprio quella la ragione del contendere, la mancata trasparenza di chi sapeva nei confronti di chi non
Ritratto di Vrooooom
5 febbraio 2017 - 16:45
Dici? A me pare un azionista ( di peso) ma fuori dai cda almeno da aprile 2015. Con il tuo metro rischierebbe l'incriminazione lo stato della Bassa Sassonia, ma anche un tot di fondi sovrani del Qatar (ben il 17%) della Norvegia, il Blackrock, fondi pensione di mezzo mondo ecc ecc che invece si sono da subito qualificati come danneggiati non avendo ruoli all'interno dell'azienda tali da poter avere responsabilità ( a loro dire) sulla faccenda e richiedendo cospicui risarcimento per i danni subiti.
Ritratto di Vrooooom
5 febbraio 2017 - 17:19
Le responsabilità, dappertutto, sono degli amministratori ( la famosa 'triplice' :verso la società stessa, verso gli azionisti, e verso i creditori), nulla importa quanto sia grosso un azionista se non ha nessun ruolo attivo nella gestione.
Ritratto di Montreal70
5 febbraio 2017 - 16:37
Piech è un nazista come suo nonno. È a capo di tutto. Il retaggio familiare lo rende capace di tutto pur di trarre profitto. Queste dichiarazioni, vere o false che siano, hanno il solo e palese scopo di deresponsabilizzarsi. Non prende in giro nessuno. La sua vita si basa su VW e Porsche. Lui non è un uomo d'affari qualsiasi. È l'erede del nazista Porsche. È assolutamente impossibile che lui sia estraneo alla vicenda. Nel migliore dei casi non è stata sua l'idea ma ha acconsentito. Nel peggiore ha diretto tutto. Non esiste la possibilità che lui sia un innocente e onesto azionista di maggioranza che passa la vita ad aiutare i discendenti delle vittime del nazismo, disinteressandosi di come la sua azienda vada avanti. Purtroppo è uno degli uomini più influenti di uno degli stati più influenti del mondo. Lo scandalo dovrebbe proseguire ben oltre per farlo finire dietro le sbarre, dove dovrebbe stare.
Ritratto di Isogrifo70
7 febbraio 2017 - 02:43
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NAZISTA? MA QUANDO MAI? LORO SON PERFETTI: TETESCHI NOI, NO ITALIANI SPAGHETTI E MANDOLINO. HO AVUTO OCCASIONE DI LAVORARE NEL SETTORE ELETTROMECCANICO E AERONAUTICO CON I TEDESCHI. ORBENE QUANDO SALTAVAN FUORI PROBLEMI A PRIORI LA COLPA SEMPRE DEGLI ITALIANI: LORO IMPONEVANO LA LORO STRADA ANCHE QUANDO C'ERA IL SENTORE DELLO SBAGLIO, FICNCHE' NON SBATTEVANO LA TESTA CONTRO IL MURO PER LORO ERA GIUSTO CIO' CHE FACEVANO. IL PROBLEMA E' CHE IN PROGETTI COMPLESSI E ARTICOLATI COSTRINGONO ALL' ERRORE CHI COLLABORA CON LORO. E GUAI A CONTRADDIRLI: NON ABBIAMO SBAGLIATO, DOBBIAM PRENDERE UNA STRADA DIVERSA. SE PER CASO C'ERA QUALCHE NS ERRORE ARRIVAVA LA GESTAPO....
Ritratto di william_riker
6 febbraio 2017 - 09:16
Ancora a parlare delle centraline truffaldine... il dieselgate è come il surriscaldamente globale, semplicemente non esiste! Possiamo tornare a parlare della rivoluzionaria Q2 per favore?
Ritratto di Lo Stregone
6 febbraio 2017 - 16:55
A quando le sberle?
Ritratto di all'avanguardia della truffa2
7 febbraio 2017 - 18:17
Bisognerebbe vedere bene, anche, con quali utili.
Ritratto di caronte
14 febbraio 2017 - 13:54
Sarò pure ripetitivo ma come ho detto sempre non credo che il cda e i manager VW non ne sapevano nulla. Se Piech riuscirà a dimostrare la fondatezza delle sue affermazioni credo che per far fronte ai debiti la VW venga smembrata come una gazzella finita in pasto ai leoni.