VIA LIBERA - Dal 1° luglio 2018 il certificato di proprietà e la carta di circolazione verranno sostituiti da un documento unico di circolazione, approvato ieri dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministero per la Semplificazione. Dal prossimo anno basterà quindi un solo attestato in luogo delle due autorizzazioni richieste oggi: il certificato di proprietà viene emesso dal Pubblico Registro Automobilistico e accerta la proprietà di una vettura, mentre la carta di circolazione (il “libretto”) è rilasciata dalla Motorizzazione Civile e dimostra che il veicolo possiede i requisiti per circolare su strada pubblica. La novità, stando a quando comunicato dopo il definitivo via libera, ha l’obiettivo di ottimizzare i costi a carico dell’amministrazione. Tutte le carte di circolazione emesse prima del 1 luglio 2018 manterranno la loro validità.
I RISPARMI? IN FUTURO, FORSE - Il nuovo documento unico è un tema di cui si parla da febbraio 2017, complice l’importanza della questione e la promessa di un risparmio che è stata poi disattesa. L’attestato avrà un costo nell’ordine dei 100 euro, analogo alla somma del certificato di proprietà e della carta di circolazione. Questo perché il risparmio promesso (39 euro) verrà bilanciato da un aumento dei costi per l’emissione della nuova carta, compromesso ritenuto indispensabile per non generare un ammanco per le finanze dello Stato. Il risparmio non è stato del tutto accantonato, ma “solo” posticipato a data da destinarsi. Prima bisognerà risolvere una complessa situazione di natura politica: oggi i compensi del PRA sono gestiti dell’Automobile Club d’Italia (ACI), l’organismo che lo controlla, mentre i proventi del documento unico finiranno al Ministero dell’Economia. Il Ministero però deve ancora stabilire quali compensi riconoscere a Motorizzazione e Pra per coprire i maggiori costi. Fino ad allora gli automobilisti non dovranno aspettarsi un taglio dei costi.