DIRITTO DI REPLICA? - L'idea non è nuova: replicare una Ferrari. Farlo nel modo più vicino possibile alla realtà, con una base meccanica differente e, verosimilmente, un costo minore. Nel tempo, si sono viste Toyota MR2 diventare Ferrari 355, paciose Peugeot 406 imitare la 360 Modena e la F430: non stupisce molto il fatto che nel mirino ci sia ora la
LaFerrari, la Rossa più desiderata del momento.
IN ANTICIPO - C'è però qualcosa di diverso dalla copiatura a posteriori, alla base di questa storia: il designer australiano David Williams, nel 2012, si basò su alcuni bozzetti della futura LaFerrari per ricostruirne l'aspetto in modo autonomo, almeno, dichiaratamente: i risultati furono validi e, quando la vera Ferrari fu presentata a Ginevra nel 2013, la cosa sembrò finire lì.
ARRIVANO GLI AMERICANI - Col senno di poi, non proprio: la startup americana Exotic Rides ha infatti acquistato i diritti del design di Williams, chiamando W70 (nelle foto) quella che potremmo definire una sorellastra della Rossa. Non c'è molto da dire: la somiglianza c'è, evidentemente. Da qui cala un comprensibile mistero, se non che “la W70 sarà su strada il prossimo anno”. Con un 7.0 V8 stretto parente di quello che ha equipaggiato la Corvette C6 Z06 fino allo scorso anno: opportunamente preparato, dovrebbe erogare 700 CV in luogo dei 500 con i quali lo small block è nato.
MISTERO W70 - Le informazioni sulla Exotic Rides non sono abbondanti: il sito Web è assente, e Facebook rimanda a un paio di pagine che definire stringate è poco. Senza considerare l'aspetto legato al marchio Ferrari: i legali di Maranello non sono propriamente malleabili in materia, e il progetto della W70, anglosassone sulla carta (e sotto pelle, se mai si arriverà a una produzione) sembra troppo italiano per passare inosservato.