NEWS

La FCA investe un miliardo negli Usa

10 gennaio 2017

Il gruppo Fiat Chrysler ha annunciato nuove iniziative industriali negli Stati Uniti ricevendo il plauso di Donald Trump.

La FCA investe un miliardo negli Usa

I COMPLIMENTI DI TRUMP - Nel quadro di rapporti difficili evidenziatosi recentemente tra le case automobilistiche e il presidente eletto Donald Trump, fa effetto leggere delle parole cortesi scritte su Twitter da Trump nei confronti del gruppo FCA. Fa effetto, ma le ragioni non mancano: il presidente eletto Donald Trump ha pubblicamente ringraziato la FCA per la sua decisione di investire circa un miliardo di dollari per potenziare la sua attività negli Stati Uniti. Ciò mentre nelle settimane scorse Ford, General Motors e Toyota sono state esplicitamente citate e messe sotto accusa da Trump per la loro attività produttiva in Messico per auto vendute negli Stati Uniti.

SCHERMAGLIE DIALETTICHE - Sergio Marchionne, capo della FCA, ha risposto che è una cosa dovuta, ma fatto sta che nel quadro diffuso di insediamenti all’estero al fine di trovare le migliori condizioni economiche per produrre, si fa notare la decisione di procedere all’ammodernamento di vecchi impianti americani destinati a nuove produzioni. L’investimento di un miliardo di dollari riguarda infatti lo stabilimento di Warren (nella foto qui sotto), dove dovranno essere fabbricate la Jeep Wagoneer e la Grand Wagoneer, oltre alla trasformazione della sede di Toledo dove è prevista la fabbricazione del pick-up Jeep sviluppato sulla base della Wrangler.

2000 NUOVI POSTI DI LAVORO - I programmi per i due interventi prevedono la conclusione dei lavori e avvio della produzione per il 2020, con l’assunzione di circa 2.000 nuovi addetti. Il piano conferma quanto era stato delineato negli accordi del 2015 siglati dalla casa con i sindacati, ma contiene anche elementi nuovi, che appuntano evidenziano la sintonia con i desiderata di Trump a proposito degli impianti all’estero. Nel comunicare la decisione dell’investimento, il gruppo FCA ha infatti voluto sottolineare come “l’ammodernamento dell’impianto di Warren consentirà di produrre anche il mezzo pesante RAM attualmente fabbricato in Messico”. E questa è una novità.

RITORNO A CASA  - Va comunque detto che l’iniziativa è stata commentata dallo stesso Sergio Marchionne come “completamento della trasformazione degli impianti volta rispondere ai gusti del mercato favorevoli a pick-up e suv e a rafforzare il dispositivo produttivo nel cuore del mercato di questo tipo di veicoli. La tendenza comunque appare chiara: a fronte degli orientamenti politico-economici di Trump (modifica della rigida nuova normativa sui consumi, detassazione delle fabbriche e revisione del trattato di libero scambio tra USA, Canada e Messico con introduzione di una pesante tassa d’importazione sui beni prodotti nelle fabbriche messicane, oggi utilizzate da parecchi costruttori per produrre veicoli poi importati negli USA) i grandi gruppi automobilistici stanno modificando rapidamente i loro programmi rivalutando la produzione negli USA. 

ALLEANZA CON LA GM - Dopo aver ricevuto i complimenti da Trump per l’investimento da un miliardo di dollari negli USA, Sergio Marchionne ha rilanciato: “Per quanto ne capisco, credo che al presidente eletto dovrebbe piacere una fusione tra Fiat Chrysler e General Motors”. Marchionne ha poi aggiunto: “Gli obiettivi per il 2018 sono semplicissimi”. Cioè: “Nove miliardi di utile operativo, 5 miliardi di utile netto e 5 miliardi di cassa a fine anno”. E infine: “Spero che il bilancio 2018 sarà l’ultimo che firmerò”. Confermando così la sua uscita.

E ANCHE VOLKSWAGEN INVESTE NEGLI USA - Nei giorni scorsi era stata la Ford ad annunciare l’annullamento di un programma da 1,6 miliardi di dollari che prevedeva la realizzazione di uno stabilimento in Messico. Contemporaneamente, la stessa Ford ha annunciato il programma di un intervento negli USA per 700 milioni. Ora è la volta del gruppo FCA, che delinea la sua iniziativa da un miliardo. Ciò mentre da parte della Volkswagen c’è stato l’annuncio di un piano di investimenti negli Stati Uniti per 7 miliardi di dollari nel periodo tra 2015 e 2019. La casa tedesca avvierà la produzione della nuova suv Atlas nella sua fabbrica in Tennesee. Ciò anche se i vertici della casa hanno tenuto a precisare che non c’è rapporto tra queste iniziative e le vicende politiche di Washington. Hinrich Woebcken, capo della Volkswagen North America, ha precisato: “Noi non decidiamo gli investimenti sulla base dei cicli amministrativi, ma su previsioni a 8, 12 o 14 anni”.



Aggiungi un commento
Ritratto di nicktwo
10 gennaio 2017 - 10:27
l'ultima parte mi sembra al quanto inverosimile... si legge spessissimo di cambi di programmi produttivi, a livello di pura logistica, veramente "all'ultimo momento" (perche' salta un accordo, mutano gli scenari di richiesta prodotto, ecc)... in un orizzonte temporale quale 8-12-14 anni le aziende automotive non sanno nemmeno se ancora produrranno auto o centrifughe per i succhi di frutta... ergon, secondo me piu' uno si espone a dire, nel caso in questione, che l'aumento di produzione su suolo u.s.a. era tutto preventivato (quando la tendenza per decenni era stata di invece spostare la produzione in mexico) piu' ci fa la figura del sottomesso, piu' la gente capisce che gli svantaggi saranno prevalentemente per chi si spartisce i dividendi mentre ne guadagneranno i consumatori che nel contempo ne (ri)diverranno pure coloro che sul tale prodotto ci lavorano e ci portano lo stipendio a casa... ihmo... saluti
Ritratto di nicktwo
10 gennaio 2017 - 10:49
ma infatti nello specifico non mi riferivo al gruppo tedesco visto che lo stesso tipo di discorso lo hanno gia' fatto altri manager di altri costruttori... resta il fatto che sarei curioso di sapere in base a quali info mi si afferma che per spostare per sempio la produzione della panda (faccio il solito discorso sul marchio italiano cosi' nessuno pro esterofilia si sente attaccato) da un qualsiasi esistente impianto esistente in polonia a un qualsiasi altro esistente in italia necessiterebbero addirittura 14 anni di preventivazione... secondo me ci si sta decisamente confondendo con la situazione in cui invece l'impianto va costruito exnuovo o col caso in cui una macchina deve essere ancora progettata - prototipata - realizzata (e che comunque i classici 5-6 anni bastano e avanzano), che e' cosa ben piu' sostanziosa che solamente definirne a quale delle esistenti linee andra' assegnata... saluti
Ritratto di NeroneLanzi
10 gennaio 2017 - 18:26
In verità, almeno nel nostro settore, un periodo di 5 anni è effettivamente considerato lungo periodo. Poteva essere visto come "medio termine" alcune decine di anni fa. In 5 anni possono nascere o morire interi segmenti. Per breve termine per noi si intende massimo un anno. Purtroppo (o più probabilmente per fortuna), gli orizzonti sono totalmente mutati rispetto al passato. Poi le argomentazioni commerciali e di PR delle case sono un discorso a parte. In passato ci sono stati costruttori che hanno pubblicato piani a 20 anni. Poi quando vai a leggerli nel dettaglio scopri che il dettaglio non esiste, si parla di buone intenzioni e obiettivi vaghi. Anche perchè se fossero dettagliati non sarebbero affidabili con orizzonti di questo genere.
Ritratto di Luzo
10 gennaio 2017 - 12:53
Aldilà delle cifre più o meno verosimili il piano di Marchionne è almeno di gennaio 2015, esattamente nei termini in cui lo sta dicendo adesso " https://www.alvolante.it/news/fca-suv-al-posto-dodge-dart-e-chrysler-200-345051?page=4 " avendo oltretutto sospeso la produzione dei due modelli quando ancora si dava per certa la vittoria della sig.ra Clinton . anche per il discorso VW ( e per tutti) i piani si fanno certo su qui periodi là ( fai conto 8/10 di vita del modello ' nuovo' più 3 - 4 di studi ecc ecc ) ma la parte fabbrica è l'ultima e può essere quasi sempre modificata al volo, tenendo sempre buoni tuttii i lavori propedeutici alla produzione vera e propria, senza perderci nulla. Chiaro che se qualcuno ti statalizza uno stabilimento nel pieno della produzione sei freg ato, ma forse potrebbe succedere solo in Corea del Nord, dove nessuno ha siti produttivi infatti. Anche le minacce di Trump sono da prendere con le molle, fare quello che dice non sarebbe possibile nell'immvediato e cmq sarebbe molto controproducente considerando non solo i costruttori ma tutto l'indotto ( di fornitori americani soprattutto) che si sono insediati in messico: certi processi sono in pratica irreversibili, e a washington lo sanno benissimo
Ritratto di nicktwo
10 gennaio 2017 - 13:56
ma infatti, e ringrazio la prova documentale, queste sono tempistiche standard per spostare la produzione (oltre tutto nel caso specifico senza particolare fretta) e riconvertire un impianto: 2016->2017, un paio di anni (anche perche' il ciclo vitale di un modello non dura piu' di 6-7 anni, realizzarlo in 8anni creerebbe un paradorsso temporale)... ergon, ribadisco, eventuali discorsi su spostamenti/inversioni di produzioni messe in atto solo perche' preventivate gia' da 8-12-14 anni prima c'entra, himo, poco... saluti
Ritratto di Fr4ncesco
10 gennaio 2017 - 10:39
2
Marchionne ha giocato d'anticipo dichiarando di investire in USA prima di essere bacchettato da Trump. Entrare nelle sue "grazie" è una mossa astuta per poi beneficiare di vantaggi politici. Amico del neo-presidente come con Obama e gli altri leader dei Paesi dove è presente FCA, Marchionne di dimostra anche un abile statista. Quanto alle parole del dirigente VW ho i miei dubbi. Le scelte industriali sono sempre influenzate dalla politica. Devono adattarsi alle condizioni vigenti in un Paese e sottostare alle sue leggi.
Ritratto di nicktwo
10 gennaio 2017 - 11:10
esatto... che poi basta vedere i piani che di volta in volta (e ci aggiungo come spesso accaduto nello stesso gruppo italiano) vengono annunciati e piu' che spesso disattesi... cioe' non mi sembra vero che secondo alcuni sia veramente possibile che che un ceo annuncia "20 modelli nei prossimi 4 anni" e se poi allo scadere dei 4 anni di modelli ne sono stati cacciati solo 6 il gruppo ci avra' rimesso miliardi perche' tutto il resto stato pianificato e investito nei decenni precedenti e quindi impianti costruiti e non utilizzati + lavoratori assunti e tenuti con le braccia incrociate + progettazione e prototipazione buttata alle ortiche... bha... capisco che la macroeconomia e' difficilmente concettualizzabile ma a volte un po' di spirito critico e di riflessione su quello che dichiarano i vari manager... ... ...saluti
Ritratto di nicktwo
10 gennaio 2017 - 11:36
ecco... con rispetto... proprio quello che intendevo io... se vogliamo capire a fondo come realmente si evolvono queste questioni, dobbiamo mettere lo stesso livello di attenzione e diffidenza che mettiamo nei confronti di gruppi/marchi che mal sopportiamo anche quando la dichiarazione riguarda il marchio/gruppo che potrebbe starci a cuore... ... ... mi fa piacere che alla fine un punto d'intendimento riusciamo sempre a trovarlo... saluti
Ritratto di nicktwo
10 gennaio 2017 - 12:13
non se la prenda e consideri che in fondo spesso "tanto odio = tanto amore"... io per esempio sono al quanto anaffettivo quindi, di contro, mi risulta al limite dell'impossibile infervorarmi e arrivare a offendere personalmente per le tematiche che possono sorgere sul presente sito (o in generale su un forum del web)... passo e chiudo
Ritratto di Ottienzo
10 gennaio 2017 - 16:18
VOGLIO LA RAAAAM! VOGLIO LA RAAAAM!
Ritratto di Gianlupo
11 gennaio 2017 - 10:01
L'ostinazione da parte di SM nel cercare una fusione con GM fa tenerezza. Temo, però, che GM stia aspettando, ed avrà modo, di prendere dallo scaffale tutto il "barattolo" FCA a prezzo d'offerta, senza necessità di sedersi ad alcun tavolo di trattativa. E' solo questione di tempo. In generale, poi, i neoliberisti ragionano con la pancia e con la schiena. Quindi, con loro si "comunica" coi dazi e col bastone: un po' come coi cani.
Ritratto di nicktwo
11 gennaio 2017 - 10:45
ma con gm-opel non sono stati gia' imparentati in passato? se non erro in quel caso ci lasciarono pure un po' (un po' = eufemismo) di liquidita' in cambio delle royalty per i motori diesel mj... mi sembra strano si voglia su un versante e sull'altro riproporre la cosa visto oltre tutto che ognuno dei 2 cammina benissimo con le proprie gambe (o almeno di fca so che sta sempre piu' guadagnando quote di mercato, gm nel complesso non sono troppo informato)? l'unica spiegazione che riesco a darmi e' che il nuovo corso premium di fca (ghibli - levante - giulia - stelvio) ha impressionato l'altro gruppo che in qualche modo, come fu per il multijet, cercano di appoggiarsi tecnologicamente per un proprio rilancio in tali segmenti... potrebbe essere? ...saluti
Ritratto di Gianlupo
11 gennaio 2017 - 18:32
La Barra ha dato il due di picche a SM plurime volte: l'interesse quindi è un dato di fatto. Quanto al Multijet, verissimo; ma allora: perché nessun interesse, invece, per il Multiair che equipaggia, tra le altre, le Alfa Romeo, dal 900 della Mito al 2'000 delle Giulia/Stelvio? Come mai i nuovi FireFly ne fanno a meno e le Maserati non lo usano? FCA, poi, ha un sacco di debiti: circa 7 mld di dollari...
Ritratto di AMG
11 gennaio 2017 - 22:56
Fortuna che non sono l'unico a pensarla in questo modo. Mi sembrava di vederla così solo io. Ad ogni modo aggiungerei che dopotutto nonostante le cattive acque di FCA, GM è definito il gigante malato d'America dell'automobilismo. Non naviga poi troppo meglio. Se non altro almeno come immagine sembra reggersi di più "sulle sue gambe", citando l'altro utente, perché non è in ginocchio a cercare un partner per una fusione.
Ritratto di Gianlupo
12 gennaio 2017 - 09:05
Certo, nemmeno GM non naviga in buone acque, ma almeno è gestita da persone di altra fatta. Comunque staremo a vedere come se la caverà oggi Nencini davanti all'EMIS nell'illustrazione (vorrei esserci proprio per farmi due risate) del report sulle auto diesel verificate dal ministero dei trasporti italiano in merito alle emissioni di NOx. Del Rio aveva a suo tempo dichiarato che tutte le auto, ad eccezione della VAG (ovvio no?), erano state verificate, appunto. Un "lavorone" mai visto in Italia; roba da non crederci... infatti. Ecco, oggi vedremo in cosa consiste realmente questo "gran lavoro", e con che criteri è stato svolto: nei dettagli please.
Ritratto di AMG
11 gennaio 2017 - 22:53
E' di nuovo ridicolo l'ennesimo riferimento di Marchionne alle nozze (con CHIUNQUE ci stia) con un altro gruppo automobilistico. Non prendiamoci in giro il gruppo FCA che ne dica non è messo in splendide acque e tenta allo stremo delle sue forze, in modo anche comico di bussare a tutte le porte per strappare un'altra fusione. Marchionne ma un pò di orgoglio? Ok no, la Ferrari in F1 va sempre peggio... ma quale orgoglio. Comunque è ridicolo dico, ridicolo. Hanno capito tutti le tue intenzioni, se volevi una fusione comunicavi con i gruppi non lo chiedevi tramite i media come annuncio: "non ce la facciamo più da soli, qualcuno ci può dare una bella mano?". All'idea come concetto non sono nemmeno completamente avverso, probabilmente sarà il futuro, ma il modo in cui lo chiede sulla pubblica piazza un pò strisciando è inadatto.
Ritratto di caronte
29 gennaio 2017 - 08:31
La paura di vedere assottigliati i profitti a causa dei dazi sta spingendo i "figliol prodoghi" americani a tornare a casa.