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La FCA nomina il responsabile della conformità alle regole

22 luglio 2016

La nuova figura dovrà occuparsi della rispondenza della produzione alle diverse normative esistenti nel settore dell’automobile.

La FCA nomina il responsabile della conformità alle regole

UNA NUOVA CARICA DI VERTICE - Il gruppo Fiat Chrysler Automobiles ha comunicato di aver creato al suo interno una nuova figura di vertice: il Chief Technical Compliance Officer, che si può tradurre con responsabile della conformità tecnica, ovviamente della produzione del gruppo. La nuova carica è stata attribuita all’ingegnere Mark Chernoby (nella foto), a cui spetterà di “sovrintendere tutti i programmi di regulatory compliance (rispondenza alle normative) nelle quattro regioni operative di FCA, sia in termini di sicurezza, sia in termini di emissioni, inclusa la compliance con gli standard CAFE negli Stati Uniti”.

NORME DIVERSE - L’iniziativa della FCA la dice lunga su come sia evoluto e stia evolvendo il quadro in cui si muove l’industria automobilistica. L’automobile è infatti un prodotto con molte facce, sia per la produzione che per il suo impiego, e ogni giorno che passa è sempre più al centro di iniziative normative e regolamentari. L’intreccio di questo insieme di regole e norme, assieme alla loro diversità da paese a paese, rappresenta una crescente difficoltà con cui si devono confrontare le case automobilistiche. E come hanno dimostrato i fatti recenti, come il Dieselgate o i mega richiami da miliardi di euro imposti dalle autorità americane, è diventata una necessità dotarsi di un’organizzazione adatta. La nuova carica della FCA e la nomina di Chernoby ne sono una testimonianza.

LA SPIEGAZIONE DI MARCHIONNE - A conferma del rilievo dell’iniziativa, essa è stata spiegata dall’amministratore delegato del gruppo Sergio Marchionne: “La velocità con cui nuovi standard vengono introdotti in tutte le nostre quattro regioni operative ha reso la creazione di questo ruolo una necessità. In un momento in cui FCA è impegnata a portare avanti il proprio sviluppo tecnico con il più grande rispetto e nell’osservanza degli standard, ci attendiamo che affidare il coordinamento centrale e la supervisione delle verifiche interne e delle attività di conformità ad un senior executive riduca in modo sostanziale il rischio di eventi di non compliance e promuova uniformità di approccio in tutte le nostre regioni operative”. 

DEVE DARE L’OK - In pratica - come illustra il comunicato del gruppo - la nuova figura e la struttura che andrà a essere creata sotto la sua direzione avrà “la responsabilità di valutare e approvare tutte le nuove iniziative di sviluppo prodotto e le modifiche agli standard tecnici, compreso ciò che riguarda le emissioni per i prodotti attualmente in produzione”. Mark Chernoby ha oltre 20 anni di esperienza nel gruppo Fiat Chrysler dove più fino a ieri era capo operativo del settore ingegneria e sviluppo. Nel suo nuovo ruolo risponderà al capo esecutivo del gruppo.



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Ritratto di Luzzo
22 luglio 2016 - 09:32
in realtà il responsabile del prodotto ce l'avevano, da anni , e come iniziali faceva ( e fa) MM
Ritratto di Luzzo
22 luglio 2016 - 09:52
ah, l'italia........ ps cmq dai, era solo responsabile 'strategico' di tutto il gruppoVAG
Ritratto di NinoFarina1950
22 luglio 2016 - 10:38
strategie che ripagano, nel senso di evitare multe salate e di costruire auto più sicure. consiglio la stessa strategia per vw, se possono ancora permettersela, dopo tutte le multe...
Ritratto di Luzzo
22 luglio 2016 - 10:12
ma anche no, la 9001 non si occupa certo di regulatory compliance
Ritratto di pastrellandrea
22 luglio 2016 - 10:46
Mario, non sono tanto d'accordo. Il responsabile ISO9001 è sicuramente talmente occupato a gestire le balle ISO che non ha micca tempo per altro. Molto meglio uno fresco e dedicato alle cose concrete.
Ritratto di Luzzo
22 luglio 2016 - 12:45
Sono certificazioni normate, i pareri personali non contano: 9001 si occupa di ben altro, ovvero della qualità dei processi produttivi. In via teorica un processo produttivo perfettamente a norma iso non presuppone in automatico che il prodotto sfornato sia in regola con le normative nazionali, mentre al limite può esser vero il contrario.
Ritratto di Luzzo
22 luglio 2016 - 15:00
la iso 9001 certifica il processi produttivi , non i prodotti, infatti viene rilasciato all'azienda . Se poi qualcuno ci fa confusione è un altro paio di maniche.
Ritratto di all'avanguardia della truffa2
23 luglio 2016 - 11:21
la iso9001, già obbliga le ditte a richiami periodici che dovrebbero garantire il monitoraggio, da parte di un personale esterno, delle principali fasi delle procedure operative. Ovviamente, la verica riguarda i processi interni, ma che danno per scontato, almeno per principio, le misurazioni ed i parametri ad essi associati. E' chiaro, che se anche "internamente" i parametri erano già stati violati, la correttezza dei processi interni, non potranno essere discriminati. La filiera pertanto risulta apparentemente in regola con ma mission dell'azienda. Chi deve essere ispezionato, già sa cosa verrà controllato, e si mostrerà ineccepibile ai controlli di forma, ma non quelli di sostanza.
Ritratto di all'avanguardia della truffa2
23 luglio 2016 - 11:05
in effetti, il gruppo volkswagen già aveva provveduto a coprire questa figura, con tutte le figuracce che continua a fare.
Ritratto di anarchico2
22 luglio 2016 - 09:53
Ottima scelta, ma appare talmente ovvia che mi sorprendo che non esistesse già. Naturalmente l'esigenza dovrebbe essere comune a tutte le case, tanto più se operano su diversi mercati.
Ritratto di Luzzo
22 luglio 2016 - 10:08
ma ti pare che non ce l'abbiano? ce l'ho io in azienda, e non ho a che fare con omologazioni in tutto il mondo, figurati se non ce l'hanno tutti: è la posizione apicale 'CHI EF'che mancava in fca, non il Technical Compliance Officer, ma anche fino a ieri c'erano persone che si occupavano di queste cose, ma avere un riferimento che risponde al ceo aiuta sempre
Ritratto di stefbule
22 luglio 2016 - 10:53
12
Compito ingrato, spero x lui che sia pagato bene
Ritratto di Luzzo
22 luglio 2016 - 12:50
I 'capi' non operano, certificano il lavoro sul campo fatto da altri ' sovrintendono', secondo la dizione utilizzata nell'articolo chiaro che ci mete la faccia al contrario di chi sta in officina ( e non sempre, abbiamo casi eclatanti in merito....), ma le norme sono norme, o le segui o no, non ci sono molti margini in merito nè per chi sovrintenderà tutta una multinazionale nè per chi va a controllare gigggino il bruschettaro. In ogni caso spero sia ben chiaro che le figure 'base' esistevano da tempo , questa è 'solo' una figura di raccordo del loro lavoro e di interfaccia col comandante in capo
Ritratto di Fr4ncesco
22 luglio 2016 - 11:51
2
Un buon segnale di chiarezza, responsabilità e quindi garanzia, per gli enti e per i clienti, come a ribadire l'estraneità dalle truffe condotte dagli altri senza fare nomi, oltre a non sforare le regole vigenti anche per errore.
Ritratto di poliedrico
22 luglio 2016 - 12:46
A questi personaggi aggiungerei anche dei supervisori ambientali nominati dai vari ministri dei trasporti del paese che ospita i produttori in modo che si facciano controlli periodici negli stabilimenti anche da personale "esterno" pertanto non coinvolto a livello emozionale con la nessun marchio.
Ritratto di da0a100
22 luglio 2016 - 13:55
Omen Nomen... il responsabile per il controllo emissioni di cognome fa... Chernoby(l)??!!
Ritratto di Fr4ncesco
22 luglio 2016 - 14:33
2
Era peggio se si chiamava Germano o faceva di cognome Tedesco...
Ritratto di Fr4ncesco
22 luglio 2016 - 15:21
2
Che non sia tarocco anche lo yogurt.
Ritratto di otttoz
22 luglio 2016 - 18:36
forse ha agevolato la decisione il sopralluogo FBI...
Ritratto di Angi0203
24 luglio 2016 - 11:54
sopralluogo venuto ed andato (al contario di altre case). In ogni caso le decisioni vogliono i loro tempi e le persone adatte. Certo che se il Sig, Chernoby è sopravissuto a Chernobyl è ... tosto. Speriamo che possa, come ingegnere, mettere insieme un team di giuristi all'altezza del compito.