BERLINE ALT - Da oggi 1 febbraio la fabbrica FCA di Sterling Heights, nel Michigan, ha sospeso la produzione. L’impianto è dedicato alla produzione della
Chrysler 200 (in listino dal 2014,
foto qui sotto) di cui la casa lamenta la sovrapproduzione. Per la cronaca, durante il 2015 gli esemplari venduti della Chrysler 200 sono stati 177.889. Il modello
Dodge Dart (nata nel 2012,
foto sopra) non è andato più in là delle 87.392unità.
ATTUALITÀ E STRATEGIE - La notizia dello stop temporaneo allo stabilimento di Sterling Heights rende di strettissima attualità quanto contenuto nel piano quinquennale del gruppo FCA dopo le modifiche introdotte recentemente e comunicate pochi giorni fa, in coincidenza con la pubblicazione dei risultati del 2015. Il piano modificato prevede infatti un nuovo orientamento produttivo, basato sulla fabbricazione di modelli capaci di rendere di più, vale a dire le varie suv e i van, più redditizi delle berline tradizionali. E questi cambiamenti di rotta la FCA intende attuarli il più rapidamente possibile, dunque senza la realizzazione di nuovi impianti. Cosa che dovrebbe appunto far luogo a utili in linea con quanto indicato nel piano quinquennale 2014-2018, nonostante una produzione numericamente inferiore, grazie alla maggior convenienza dei modelli sostituivi.
ATTUAZIONE RAPIDA - Del resto subito dopo le conferenze del consuntivo 2015 e delle informazioni agli investitori, la stampa americana ha riferito di come Marchionne ha esplicitato l’attuazione della nuova scelta strategica: produzione della RAM 1500 (pick-up) nello stabilimento di Sterling Heights dove al momento è appunto fabbricata la Chrysler 200, e fabbricazione della Jeep Cherokee nella sede di Belvedere, nell’Illinois, attualmente dedicata alla Dodge Dart.
OBIEZIONI - La scelta della FCA non è immune da critiche negli USA. Magari partendo dal riconoscimento delle sue doti di pragmatismo - “fabbrichiamo quello che rende di più, al più presto” - non mancano le accuse di miopia. Secondo la tesi più ricorrente tra gli osservatori, la scelta della FCA si baserebbe sostanzialmente nel costo del petrolio molto basso, e sulla convinzione che questa situazione durerà a lungo. Da ciò deriverebbe la propensione del mercato verso suv, van e pick-up. Ma la tesi del petrolio a buon mercato per tanti anni non è data per certa, dunque è giudicato rischioso per la FCA ritrovarsi sguarnita sul fronte delle berline.
PROSPETTIVA MESSICO - Sul versante della produzione delle vetture più tradizionali, appunto le berline, il gruppo italo-americano ha messo in cantiere lo spostamento in Messico della fabbricazione delle Dodge Dart e Chrysler 200, e soprattutto ha avviato la ricerca di un partner per la condivisione della produzione di questi modelli. Dunque tempi lunghi.