FINANZIAMENTO PER L’AUTONOMIA - La
Ferrari (
qui sopra la fabbrica) ha comunicato di aver ottenuto da un consorzio di dieci istituti bancari tre aperture di credito per far fronte alla definizione dei rapporti con la FCA nel momento della sua uscita dal gruppo, oltre che per sostenere altri impegni. In sostanza per sistemare la situazione debitoria della società e affrontare le necessità legate all’attività produttiva. L’operazione è composta di tre parti: una è un
prestito ponte della durata di un anno di 1,25-1,5 miliardi di euro, rinnovabile per altri sei mesi; un’altra è un’apertura di credito per cinque anni e la terza è una soluzione “revolving” di 500 milioni, anche questa della durata di cinque anni.
SULLE PROPRIE GAMBE - Come noto, con l’anno nuovo la Ferrari verrà separata dal gruppo Fiat Chrysler Automobiles e ciò significa che le due società devono sistemare i rapporti anche finanziariamente, e per questa necessità la Ferrari deve rendersi autonoma anche sul piano dei finanziamenti per i quali il mondo bancario si è evidentemente mostrato più che ben disponibile concedendo appunto la linea di credito miliardaria citata. Le banche che hanno concesso la linea di credito sono le italiane Intesa San Paolo, Mediobanca e UniCredit e le straniere Bank of America, Merril Lynch (istituto coordinatore del consorzio), Bnp Paribas, Citi, Credit Agricole, Jp Morgan, Société Generale e Ubs. Come dire la crème de crème delle banche mondiali.