AUGURI AL MITO - Il 21 luglio 1987 fu una giornata che segnò profondamente l’industria dell’automobile, perché la Ferrari mostrò in anteprima la Ferrari F40 e rivelò al mondo una vettura che sarebbe rimasta nei cuori degli appassionati: è costruita grazie a materiali inusuali per l’epoca (la coppa dell’olio era in magnesio) e ha un motore V8 sovralimentato con 478 CV, erogati per di più in maniera rabbiosa, che la rendono una sportiva impegnativa e senza compromessi. La casa di Maranello ricorda quel momento a distanza di 30 anni e fornisce qualche interessante aneddoto sulla presentazione, avvenuta presso il Centro Civico di Maranello, dove oggi sorge il Museo Ferrari. La F40 venne realizzata per celebrare i 40 anni del Cavallino e fu l’ultima sportiva realizzata sotto la supervisione di Enzo Ferrari, che scomparve il 14 agosto dell’anno successivo.
BASE DA CORSA - La Ferrari F40 viene sviluppata in 14 mesi e riprende numerosi accorgimenti della 288 GTO Evoluzione, prototipo da corsa che il Cavallino trasformò in vettura laboratorio dopo l’abolizione per vicissitudini regolamentari della categoria Gruppo B. Dalla Evoluzione riprende il motore 8 cilindri a V biturbo (chiamato internamente F 120 A) e la cura per i dettagli, fondamentale quando l’obiettivo principale è il contenimento dei pesi: la coppia dell’olio, i collettori di aspirazione, i coperchi delle teste del motore e la campana del cambio sono in magnesio, mentre il telaio tubolare adotta particolari di rinforzo in kevlar. Il peso è di 1.100 kg. Il responsabile all’epoca dei Progetti Speciali per la Ferrari, Ermanno Bonfiglioli, ricorda che il kevlar costava 5 volte la lega di alluminio e non sarebbe più stato utilizzato dai modelli successivi, a testimoniare il prestigio della F40 a livello tecnico e costruttivo.
SODDISFAZIONI ALLA GUIDA - Lo stile della Ferrari F40 viene curato in galleria del vento ed è fra i tratti più significativi dell’auto, complice lo sbalzo anteriore molto corto, le prese di raffreddamento sul cofano anteriore e il vistoso alettone posteriore, che lo stilista Aldo Brovarone volle realizzare ad angolo retto. Le prime uscite su strada della F40 non furono incoraggianti, ricorda il collaudatore Dario Benuzzi, perché la guidabilità inizialmente era scarsa e le aree d’intervento quasi interminabili. Benuzzi ed i suoi colleghi riuscirono però ad eliminare tutti i problemi di gioventù e resero unico il comportamento su strada. “Ottenemmo esattamente la vettura che volevamo, con pochi comfort e senza compromessi” ricorda il collaudatore. “Priva di servosterzo e dispositivi elettronici, richiede abilità e impegno ma ripaga il pilota con un’esperienza di guida unica”. La F40 è la prima Ferrari per la strada ad oltrepassare i 320 km/h e accelerava da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi, numeri invidiabili ancora nel 2017. E’ stata realizzata in circa 1.350 esemplari fino al 1992.