SOLO SEGNI PIÙ - La Ferrari (qui sopra la sede di Maranello) ha chiuso il secondo trimestre del 2016 vendendo 2.214 automobili (+8%) e ottenendo ricavi per 811 milioni di euro (+6%), registrando al contempo un utile netto pari a 97 milioni di euro (+29%). Questi numeri giungono dopo un primo trimestre storico e confermano la solidità di un’azienda fra le più redditizie del panorama industriale italiano, in linea per superare a fine anno i 3 miliardi di ricavi: nel 2015, per confronto, sono stati 2,85 miliardi. Il Cavallino prevede di consegnare circa 8.000 automobili in tutto l’anno e di far assestare il debito netto a meno di 730 milioni.
BENE I MODELLI V8 - Da aprile a giugno 2016 la Rossa ha consegnato 953 automobili (+120 rispetto all’anno scorso) in Europa, Asia e Medio Oriente; 774 (+2) nelle Americhe; 160 in Cina (+33) e 327 nell’area Asia-Pacifico, non conteggiata separatamente nel 2015. L’incremento è trainato dalle 488 GTB e 488 Spider, entrambe con motore V8 (+16%), che compensano la flessione delle V12 (-22%). La Ferrari prevede di invertire la tendenza, grazie all’entrata in commercio della GTC4Lusso, della LaFerrari Spider e della rinnovata F12berlinetta, il cui esordio è imminente.
SCENDE IL DEBITO - Nel secondo trimestre la Ferrari ha incassato 811 milioni di euro, 45 in più rispetto allo stesso periodo del 2015, grazie al maggior contributo del ramo personalizzazioni e della fornitura di motori a scuderie di Formula 1: in questo caso le entrate sono cresciute del 24% e hanno raggiunto i 71 milioni. Le sponsorizzazioni hanno fruttato 134 milioni di euro (+14%). L’utile netto è cresciuto di 21 milioni ed ha raggiunto i 97 milioni, pur a fronte di una riduzione dell’indebitamento netto: la voce si è ridotta dai 782 milioni del 31 marzo 2016 ai 763 milioni del 30 giugno. Nel secondo trimestre 2016 ciascuna azione ha generato un utile netto pari a 0,52 centesimi di euro, il 29% in più rispetto allo stesso periodo del 2015.