UN ALTRO 7,5% - La Chrysler parla sempre più italiano. Con un comunicato stampa diffuso nella tarda giornata di ieri, la Fiat ha reso noto di aver completato l'acquisizione del pacchetto azionario in mano al dipartimento del Tesoro Usa per 500 milioni di dollari, come previsto dall'accordo siglato agli inizi di giugno (leggi qui per saperne di più). Inoltre, confermando le indiscrezioni emerse dei mesi scorsi, la Fiat ha riscattato anche l'1,5% di Chrysler posseduto dal Canada per una cifra pari a 125 milioni di dollari.
QUASI AL 60% ENTRO FINE ANNO - Grazie alle due recenti acquisizioni la partecipazione di Fiat in Chrysler è passata al 53,5% (nella foto in alto Sergio Marchionne, amministratore delegato dei due gruppi). Ma, come annunciato dallo stesso gruppo torinese, salirà "automaticamente" al 58,5% grazie al raggiungimento del terzo obiettivo fissato dall'amministrazione Obama: la commercializzazione negli Usa entro il 31 dicembre di una berlina in grado di percorrere 40 miglia per gallone, l'equivalente di circa 14 km/l. La scalata del gruppo torinese non sarebbe finita: la Fiat ha anche un'opzione che le permette di rilevare il 40% delle quote Chrysler in mano alla UAW, il sindacato dei lavoratori metalmeccanici americani: potrà esercitarla dal 1° luglio del 2012 entro il 31 dicembre del 2016.