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L'auto solare? Per la Hanergy è possibile

12 luglio 2016

L’azienda cinese ha presentato quattro prototipi ricoperti da film fotovoltaici capaci di generare energia per autonomie di circa 80 km.

L'auto solare? Per la Hanergy è possibile

UN “PIENO” CON IL SOLE - Il sogno di viaggiare con la sola corrente elettrica prodotta dal Sole ha una lunga storia. Desiderio che appare sempre più possibile grazie all’innovazione nel settore delle energie rinnovabili. Se già oggi si può fare il “pieno” con la “corrente” generata da una centrale fotovoltaica, a suscitare interesse per il futuro sono due progetti presentati di recente, l’autostrada solare e le auto solari, che potrebbero rendere nei prossimi decenni effettivamente a emissioni zero la mobilità a batterie.

L’AUTOSTRADA SOLARE - Seguendo l’esempio della Solar Road olandese, una pista ciclabile con una speciale pavimentazione capace di produrre oltre 9.000 kWh all’anno, i coniugi americani Julie e Scott Brusaw hanno ideato un “asfalto” contenente cellule fotovoltaiche in grado di catturare i raggi solari e trasformarli in elettricità. Un’idea denominata Solar Roadways (qui sopra in un disegno) che in meno di un mese ha raccolto oltre 2 milioni di dollari di fondi, più del doppio di quanto preventivato. Secondo i calcoli di Scott Brusaw, la conversione dei 260.000 km di autostrade USA con le “mattonelle” solari sarebbe in grado di generare corrente di tre volte superiore all’attuale consumo del Paese, quindi più che sufficiente per riempire i “serbatoi” dei veicoli elettrici. A favore della soluzione sarebbero pure i buoni risultati ottenuti dall’asfalto fotovoltaico nei test di sicurezza, consentendo prestazioni in termini di aderenza e trazione similari a quelle delle attuali coperture. Altri plus sarebbero l’uso di materiali riciclati e biocompatibili, la possibilità di riscaldarsi per evitare la formazione del ghiaccio e di azionare dei LED per disegnare le indicazioni stradali sulla carreggiata. Non comunicati i costi di produzione e di messa in opera, ma soltanto che i soldi della raccolta fonti saranno utilizzati inizialmente per progetti sperimentali di piccole dimensioni, come la pavimentazione dei parcheggi di scuole e centri commerciali. 

FILM DA RECORD - Ancora più suggestivo è il progetto presentato a Pechino dalla Hanergy Holding Group, società specializzata nella produzione di pannelli fotovoltaici e che vanta oltre 120 brevetti nel settore. Tra le tecnologie concepite nel centro di ricerca e sviluppo ci sono pure quelle che hanno consentito di realizzare moduli flessibili a film sottile ad alta efficienza. Costituiti da celle all’arseniuro di gallio (GaAs) a doppia giunzione, sarebbero capaci di trasformare in energia il 31,6% della irradiazione solare. Un’efficienza eccelsa premiata dalla World Record Association di Hong Kong e riconosciuta dal National Renewable Energy Laboratory, il laboratorio nazionale per le energie rinnovabili americano, per il “più alto tasso di conversione” a livello mondiale.

OBIETTIVO “RICARICA ZERO” - Per dimostrare le potenzialità delle proprie pellicole solari Hanergy ha presentato quattro prototipi di diverso tipo (nella foto più in alto), city car, compatta, monovolume e sportiva. Denominati Solar e contraddistinte dalle lettere A, L, O e R, i modelli hanno carrozzeria ricoperta dai film sottili dell’azienda cinese con l’obiettivo di produrre abbastanza energia da consentire la “ricarica zero”, ossia renderle indipendenti dalla rete elettrica per il “rifornimento”. Una finalità, secondo i responsabili cinesi, raggiunta applicando sulle auto una pellicola con estensione variabile dai 3,5 ai 7,5 metri quadrati in grado di generare dagli 8 ai 10 kWh con l’esposizione al Sole di 5-6 ore. Energia stivata nelle batterie al litio che consentirebbe un’autonomia di circa 80 km senza attaccare la spina a una presa. In caso di scarsa luce, sarebbe comunque possibile collegarsi a una colonnina per ricaricare gli accumulatori in modo tradizionale e usufruire di energia sufficiente per fare 350 km. 

PULIZIA A ULTRASUONI - A consentire il risultato dichiarato dai dirigenti Hanergy sarebbero pure diversi sistemi innovativi, come quelli per il controllo e la gestione dell’intero impianto e per conversione fotoelettrica e lo stoccaggio intelligente delle batterie. Altrettanto rilievo hanno la tecnologia di pulizia ad ultrasuoni delle celle solari e l’app per smartphone che permette di gestire la ricarica in base alle condizioni meteo e di organizzare il viaggio a seconda dell’energia immagazzinata. Rimane da verificare se i dati comunicati sono realisti, in quanto i numeri forniti sono piuttosto approssimativi poiché non c’è proporzione tra estensione dei film e kWh generati. In altre parole, se 7,5 metri quadrati producono 10 kWh è improbabile che 3,5 metri quadrati ne possano generare almeno 8. Inoltre, la capacità produttiva delle celle è altamente variabile in base a diversi parametri, come intensità solare, inclinazione dei raggi e posizione geografica. L’assenza di tali informazioni fa presupporre un calcolo ottimale che nella pratica dovrebbe ridurre di molto l’efficienza e, di conseguenza, l’autonomia. 

SUL MERCATO NEL 2020? - Se la veridicità dei dati del sistema elettrico è un enigma, di certo l’alta efficienza delle pellicole e la possibilità di applicarle su una carrozzeria offre prospettive interessanti per il mercato dei veicoli elettrici futuri. A prescindere dall’autonomia consentita con la “ricarica zero”, di certo l’impiego dei film consentirebbe di allungare l’autonomia delle auto a batterie di qualche decina di chilometri incrementandone il raggio d’azione. Un plus già adottato da Toyota con i pannelli solari sul tetto optional sulle Prius Plug-in Hybrid vendute in Giappone che aumentano del 10% la percorrenza a zero emissioni (da 50 a 55 km). Permangono, però, altre incognite, come il prezzo, la durata e l’affidabilità dei film fotovoltaici, nonché gli eventuali costi di riparazione in caso di incidente e di manutenzione. Per scoprire l’effettiva rivoluzione apportata dall’azienda cinese non rimane che attendere i primi autobus ecologici realizzati con la Foton Motor e, soprattutto, la produzione di serie dei prototipi presentati, attesa tra 3-5 anni.



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Ritratto di orsogol
13 luglio 2016 - 12:17
1
Prospettive interessanti per un futuro sempre più imprevedibile! Certo già il nome "arseniuro di gallio" non mi dice niente di buono: non so cosa sia ma costerà una cifra; già, come il litio delle batterie, ottimo finchè di auto elettriche ne producono a migliaia di esemplari, ma se ne producessero a milioni, dove andrebbero a prenderlo tutto quel litio? In ogni caso la ricerca è sempre positiva, avanti così che prima o poi qualcosa di veramente utile e attuabile arriverà.
Ritratto di gbvalli
13 luglio 2016 - 14:29
1
Chissà che queste ed altre simili idee siano sviluppate, supportate ed incoraggiate anche dai nostri ministeri dell'università, della ricerca e dell'economia..... Ma ho forti dubbi.. So vedono più pannelli solari in Germania che in Italia, il paese del sole... !
Ritratto di R T
13 luglio 2016 - 18:35
Fatti un giro va http://www.rinnovabili.it/energia/fotovoltaico/fotovoltaico-italia-domanda-record-mondiale-666/
Ritratto di FedericoBentyaga
13 luglio 2016 - 14:51
Io, sinceramente parlando, sono con il futuro e queste innovazioni sono davvero interessanti. Un problema: loro dicono tra 3-5 anni, quando neanche nel 2030 ci saranno...
Ritratto di caronte
1 novembre 2016 - 17:21
Wow uno sguardo nel futuro più possibile e green che potremmo vivere.