VICENDA DESTINATA A DURARE - Niente calma dopo la tempesta per la vicenda di Carlos Ghosn (nella foto), il top manager deus-ex-machina dell’Alliance Renault Nissan Mitsubishi, primo gruppo automobilistico mondiale con 10,6 milioni di auto prodotte in un anno. Ghosn è accusato in Giappone di frode fiscale e comportamenti scorretti nei confronti della Nissan (qui la news). Per le questioni fiscali il giudice ha deciso l’arresto di Ghosn, che in base alla legge giapponese può essere trattenuto fino a 23 giorni senza che le accuse siano perfezionate e rese pubbliche.
COMUNICATO UFFICIALE NISSAN - A far sapere quali siano le accuse ci stanno pensando comunque i giornali di Tokyo e la stessa Nissan. La casa automobilistica giapponese ha emesso infatti un comunicato in cui la vicenda viene ricostruita. “In seguito a informazioni riservate denuncianti pratiche inappropriate da parte del presidente Carlos Ghosn e dell’amministratore Greg Kelly, la Nissan Motor negli ultimi mesi ha condotto un’inchiesta interna sull’operato dei due manager. L’inchiesta ha messo in evidenza che per parecchi anni Ghosn e Kelly hanno dichiarato guadagni inferiori a quelli reali. Ciò nei documenti ufficiali destinati al mercato finanziario. Inoltre sono stati scoperti numerosi altri atti reprensibili di Carlos Ghosn, come l’utilizzazione personale di beni della società”. Il comunicato conclude affermando che “Tenuto conto della gravità dei fatti venuti alla luce nel corso dell’inchiesta interna, il direttore generale (CEO) della Nissan, Hiroto Saikawa proporrà al consiglio di amministrazione di rimuovere dalle loro funzioni Carlos Ghosn e Greg Kelly”. Hiroto Saikawa ha poi annunciato che il consiglio di amministrazione della Nissan si riunirà giovedì prossimo per procedere alla rimozione formale dei due manager con nomina di sostituti per lo meno provvisori.
FIBRILLAZIONI IN FRANCIA - La vicenda giapponese non poteva che avere conseguenze anche in Francia, nell’ambito Renault, di cui Ghosn è presidente e amministratore delegato. La casa francese ha emesso un comunicato in cui preannuncia una riunione del consiglio di amministrazione in tempi brevi. Quale sia il tenore della situazione è reso esplicito da una dichiarazione del ministro dell’Economia, Bruno Lamaire. Da un lato il ministro ha affermato che una immediata indagine fatta effettuare sulla situazione fiscale francese di Ghosn non ha messo in luce nessuna irregolarità. Contemporaneamente però il ministro ha anche affermato che stante la situazione emersa in Giappone, appare impossibile che Ghosn possa mantenere le redini del gruppo Renault, per cui ha proposto e auspicato il varo di una gestione ad interim. Sul fatto che sulla vicenda sia intervenuto un uomo di governo va ricordato che il 15% del capitale Renault sono in mano allo Stato.
GUADAGNI TACIUTI E SPESE INUTILI - Secondo le indiscrezioni di stampa giapponesi la presunta frode fiscale messa in atto da Ghosn per pagare meno tasse dovrebbe ammontare a qualcosa come 44 milioni di dollari. Una realtà che appunto ha indotto i vertici della Nissan a passare la pratica alla magistratura che ha ordinato il fermo di Ghosn all’arrivo a Tokyo. Le malversazioni ai danni della Nissan riguarderebbero invece l’impiego di beni della casa automobilistica per iniziative personali di Ghosn. In modo particolare pare che una di queste vicende riguarderebbe l’acquisto da parte della Nissan di quattro case di lusso a Rio de Janeiro, Beirut, Parigi e Amsterdam, senza che queste fossero utili all’azienda e senza che Ghosn, utilizzatore delle abitazioni, abbia mai pagato la giusta locazione. E tutto ciò per parecchi anni. Per quel che concerne la genesi dell’indagine, pare che a denunciare i discussi comportamenti di Ghosn e Kelly sia stato un funzionario della Nissan a sua volta sotto inchiesta per altre questioni. In pratica il funzionario avrebbe barattato una valutazione clemente dei giudici nei suoi confronti con la “soffiata” sulle presunte malefatte di Ghosn.
ORA COSA SUCCEDERÀ? - Parallele alle notizie relative alle indagini e alle iniziative degli organismi di gestione della Nissan (e della Renault) sono anche arrivate quelle dalla Borsa, dove sia il titolo Nissan che quello Renault hanno accusato pesanti perdite sia lunedì 19 che oggi martedì 20. E sullo sfondo delle indagini e delle conseguenze borsistiche sono già partiti i commenti degli analisti del settore. Questi ultimi collimano quasi tutti nel ritenere probabile che l’iniziativa dei vertici Nissan contro Ghosn sia stata una sorta di “golpe” volta a contrastare una temuta evoluzione dell’alleanza Renault Nissan in direzione di una vera e propria fusione. L’attuale situazione societaria vede la Renault detenere il 43% della Nissan che, a sua volta, detiene il 15 della Renault, ma nessuna delle due parti ha mai voluto andare oltre realizzando una vera fusione. I giapponesi non gradiscono troppo il controllo della Renault, visto che è la più piccola tra le due case automobilistiche, mentre dalla parte francese è lo Stato (azionista al 15% della Renault) che non vuole perdere il controllo. Ora con la caduta di Ghosn tutto potrebbe essere rimesso in discussione, visto che era lui con la sua forza e il suo controllo totale a tenere insieme l’intera alleanza da lui stesso creata. Nonostante ciò l’unione sembra convenire a tutti e quindi una separazione sembra improbabile visto il profondo grado di condivisione di piattaforme, componenti e fabbriche.