TAGLI DA SETTEMBRE - L’utile di bilancio registrato nei primi tre mesi del 2017 non risparmia alla Ford un piano di riorganizzazione, che dovrà portare l’azienda a migliorare i guadagni nel lungo periodo e ad aumentare il valore in borsa, calato del 40% in quattro anni fra il disappunto degli azionisti. La casa statunitense intende agire con minore severità rispetto alle indiscrezioni emerse nei giorni scorsi (qui la news), quando si ipotizzavano circa 15.000 licenziamenti in tutto il mondo (su 200.000 lavoratori impiegati), ma concentrerà i tagli nelle aree geografiche dove maggiore è stato il calo delle vendite: a settembre 2017 inizieranno i 1.400 esuberi presso le filiali in Nord America e nella zona Asia-Pacifico, attraverso incentivi alla fuoriuscita e al pre-pensionamento. La divisione Europea non verrà coinvolta.
GUADAGNI IN CALO - Il numero uno dell’azienda, Mark Fields, ha stabilito che la Ford dovrà investire da ora in avanti nelle sue attività più redditizie, rendere profittevoli quelle meno fortunate e guadagnare terreno nel settore della mobilità alternativa. In questo modo la Ford proverà a migliorare la situazione economica e far crescere i risparmi, fronteggiando così le minori vendite in alcune parti del mondo: la situazione è positiva in Europa, dove al 30 aprile la Ford ha immatricolato il 5% di auto in più rispetto a 12 mesi fa, mentre nello stesso periodo le vendite sono calate del 5,6% negli Stati Uniti. L’azienda ha guadagnato 1,6 miliardi di dollari nei primi tre mesi dell’anno, il 35% in meno dell’anno scorso, e dovrà lavorare per riportare la valutazione in borsa ai livelli registrati nel 2013.