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La Ford studia la guida dei suoi clienti

22 giugno 2016

L’esperimento, attraverso un’applicazione sul telefonino, potrebbe portare sconti su noleggi ed assicurazioni.

La Ford studia la guida dei suoi clienti

PUNTEGGI E SCONTI - La Ford studia i comportamenti di guida e assegna i punteggi: un’idea per migliorare la qualità dietro al volante delle persone comuni e per far risparmiare soldi a fine mese. L’approccio usato dalla casa americana per lo studio (ribattezzato Driver Behaviour Project) è simile a quello delle applicazioni di fitness tanto in voga sui nostri smartphone: gratificare l’interlocutore a seconda dei traguardi raggiunti. Stando alla visione di Ford, i guidatori che raggiungono “buoni voti” potrebbero essere premiati con sconti sui noleggi di auto, car-sharing ed assicurativi. Da virtuali, le ricompense per il raggiungimento degli obiettivi diventerebbero così reali e tangibili. Sempre che l’esperimento abbia seguito e che, in futuro, l’applicazione diventi fruibile dai guidatori.

L’ESPERIMENTO - La Ford ha pensato di inserire un dispositivo plug-in all’interno di 43 Ford Fiesta (come si vede dal video qui sotto, una sorta di scatoletta nera) guidate da altrettanti volontari per le strade di Londra. I dispositivi hanno registrato i comportamenti alla guida delle persone “in esame” per oltre 160.000 chilometri, pari a più di 4.000 ore di guida. Le registrazioni hanno incluso ogni tipo di comando che il guidatore ha impartito all’auto: dall’accelerazione alla sterzata, dalla partenza alla sosta. Tutto è stato quindi trasmesso all’applicazione sullo smartphone (che al momento resta un “prototipo” della Ford e non è disponibile per il download), permettendo ai guidatori di scoprire molti aspetti del loro stile di guida. 

DOPPIA VALENZA - L’esperimento della Ford è un sicuro aiuto per migliorare il comportamento quando si è al volante, nel solco dell’ottimizzazione dei consumi e della guida più consapevole. I voti affibbiati dall’applicazione a ciascun volontario, durante la varie fasi, non sono altro che un modo per dare indicazioni sui punti critici della guida quotidiana. Ma non solo. Si tratta, infatti, anche di una via intelligente, per il costruttore, di toccare con mano come le persone usano le vetture, cercando quindi nuove soluzioni per facilitare la vita a bordo, migliorandone l’esperienza.

IDENTIFICARE LO STRESS - Lo studio ha anche esaminato aspetti fisici e psicologici dei guidatori, valutando il loro cambiamento dentro l’auto. Con il coinvolgimento dell’università inglese di Nottingham, sono stati monitorati battiti cardiaci, movimenti degli occhi e schemi cerebrali dei volontari. La ricerca ha evidenziato il forte aumento del carico di stress quando si è immersi nel traffico o quando si sta facendo una manovra difficile, magari in condizioni di scarsa visibilità, giusto per citare due esempi. Aspetti noti ma che lo studio ha ribadito con un approccio più scientifico.



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Ritratto di caronte
25 settembre 2016 - 23:19
Non capisco a cosa serve.