Formula 1 2014, risultato gara GP Singapore: primo Hamilton. Classifica e calendario

SORPASSO HAMILTON - Ventinovesima vittoria in carriera per Lewis Hamilton (foto sopra, quattro più di Jim Clark, due più di Jackie Stewart, e ora le 31 affermazioni di Nigel Mansell sono a portata di mano, per rimanere in tema di piloti britannici) ma, soprattutto, sorpasso nella classifica iridata. Il colpo di scena avviene al 14° giro: la Mercedes di Nico Rosberg si ferma muta nella corsia dei box dopo il primo pit stop, incapace di ripartire. Non che al tedesco le cose fossero, fino allora, andate granché bene: aveva preso il via dai box (era quindi lanciato in una difficile rimonta) per problemi di elettronica.

 

 

QUARTO ALONSO - La superiorità di Hamilton è apparsa netta sin dall'inizio, lasciando agli altri le posizioni dalla seconda in giù. Il podio è stato appannaggio della Red Bull, con Vettel (qui sopra) che ha preceduto Ricciardo (qui sotto) girando con le soft per ben 35 giri, in pratica un record; la Ferrari ha chiuso in quarta posizione una delle gare più positive dell'anno - il che ben riassume l'andamento del 2014 a Maranello e dintorni. L'asturiano avrebbe potuto ambire al podio, ma è stato sfortunato: al 31° giro, infatti, è intervenuta la safety car per un contatto tra Perez e Sutil e il suo pit-stop l'ha visto partire alle spalle delle due Red Bull che, fino ad allora, precedeva.

 

 

 

LE RED BULL SUL PODIO - Alla ripresa della gara, dopo sette giri di neutralizzazione, Hamilton inanellava una serie di giri con un ritmo inavvicinabile, guadagnando una media di 2” al giro: l'inglese, infatti, doveva ancora fermarsi ai box, mentre chi lo seguiva aveva puntato su una sosta in meno. Il pit stop di Hamilton era rapido: l'inglese ripartiva alle spalle di Vettel e, complice le gomme del tedesco ormai usurate, lo superava con facilità, involandosi verso la vittoria. Detto delle prime quattro posizioni, la zona punti è completata da Massa, quinto sulla Williams; un indiavolato Vergne, autore di una prestazione maiuscola (appiedato per il 2015 e quindi alla spasmodica ricerca di un volante, ha portato al sesto posto la Toro Rosso). Dal settimo al decimo posto, nell'ordine, Perez, Raikkonen - invero anonimo con la seconda Ferrari - Hulkenberg e Magnussen. Da notare che la gara si è conclusa con un giro d'anticipo, al limite delle due ore regolamentari.

 

 

ROSBERG ORA INSEGUE - Dopo il Gran Premio del Belgio, Nico Rosberg precedeva Lewis Hamilton in classifica di ben 29 punti: in due Gran Premi ne ha persi 32, e ora insegue a -3: lo score recita 241 a 238 per l'inglese. Terzo è Ricciardo a quota 181, davanti ad Alonso (qui sopra) a 133, che ha scavalcato Bottas, oggi fuori dai punti e fermo a 122, e Vettel, approdato a quota 124 con il secondo posto odierno. Nella classifica costruttori, è monologo Mercedes, con 479 punti, davanti alla Red Bull (305) e alla Williams (187). Quarta la Ferrari con 178 magri punti: non è l'annata peggiore della storia per Maranello, ma i due soli podi da inizio stagione fanno rima con la parola fallimento. Tra due settimane la rivincita in Giappone: chi per la gloria e chi per l'onore.