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Marchionne scommette sull'Alfa e sulle auto "premium"

10 gennaio 2014

L’amministratore delegato della Fiat illustra in un’intervista il significato dell’acquisizione del 100% della Chrysler.

Marchionne scommette sull'Alfa e sulle auto "premium"
INTERPRETAZIONE AUTENTICA - A dieci giorni dal comunicato della totale acquisizione del gruppo Chrysler da parte della Fiat, l’amministratore delegato Sergio Marchionne fornisce oggi una lettura “autentica” del fatto, indicando le prospettive che si sono aperte e le strategie di massima che la nuova realtà andrà a mettere in atto. La cosa avviene attraverso una lunga intervista pubblicata dal quotidiano la Repubblica, significativamente intitolata “Ecco il futuro della Fiat”.
 
INCONTRO DI CULTURE - Il lungo colloquio con il direttore di Repubblica, Enzo Mauro, affronta un po’ tutti gli aspetti della situazione, da quelli finanziari alla ricostruzione della vicenda Fiat-Chrysler, insistendo ovviamente sui destini della presenza industriale del gruppo in Italia. Le cose dette sono tante e di notevole rilievo. Curiosamente però ce n’è una, non rilevantissima, che salta fuori e suona un po’ strana. Per dire che con l’acquisizione è stata creata una realtà nuova, globale, incontro di due culture, qualcosa che va al di là dell’essere “padroni” della Chrysler, Marchionne esemplifica: «È qualcosa di più, di meglio. Abbiamo creato una cosa nuova. E da oggi il ragazzo americano che lavora in Chrysler quando vede una Ferrari per strada può dire: è nostra». Ecco, l’immagine scelta per descrivere la situazione sorprende e suona ambigua, perché si presta a diverse interpretazioni, dato che quel “nostra” può avere diversi significati. Si può intendere come sentimento di appartenenza, ma anche come senso di possesso. Bisognerebbe chiederlo al ragazzo americano…
 
STABILIMENTI-FANTASMA? - A parte questo particolare, che si fa cogliere perché c’è di mezzo la Ferrari, il gioiello d’Italia e degli italiani, sono interessanti alcune cose dette da Marchionne a proposito delle future produzioni. Intanto è detto con chiarezza e perfino forza che la Fiat non esiste più come “mass market”, cioè come costruttore di auto dai grandissimi numeri. La strategia del gruppo Fiat punta tutto sulla fascia Premium, cioè le auto di qualità, di immagine. In pratica su Alfa Romeo e Maserati. E all’obiezione che la cosa poteva essere avviata prima, Marchionne risponde con un piccolo colpo di teatro: «Lei cosa ne sa? Non sa che in capannoni fantasma, mimetizzati in giro per l’Italia, squadre di uomini nostri stanno preparando i nuovi modelli dell’Alfa Romeo che annunceremo ad aprile e cambieranno l’immagine del marchio, riportandolo all’eccellenza assoluta». La strategia non è una novità, ma quella degli stabilimenti-fantasma in cui si lavora tra segretezza e clandestinità, è un’immagine forte di cui sarà interessante vedere i frutti nel prossimo aprile. 
 
EVITATA LA SITUAZIONE PSA - Più concreto ed esplicito è Marchionne a proposito delle valutazioni su questi ultimi anni di grave crisi del mercato europeo. All’osservazione che forse si doveva investire ugualmente investire in nuovi prodotti, l’amministratore delegato del gruppo (a proposito: la nuova entità avrà un nuovo nome, non ancora comunicato, per cui la denominazione Fiat-Chrysler è informale) ha sottolineato che chi ha deciso di investire comunque ora si ritrova a mal partito (e ha citato il nome della PSA) ricordando anche che i modelli invecchiano, e quelli lanciati all’inizio della crisi, al momento della ripresa non saranno certo più idonei ad affrontare il mercato.
 
NESSUNA PREOCCUPAZIONE - Non poteva mancare un riferimento alla decisione dell’agenzia di rating Moody di declassare la Fiat, a causa dell’impegno finanziario assunto per acquisire il 100% delle azioni Chrysler, a fronte di una situazione ancora negativa dei bilanci Fiat. Ma Marchionne sull’argomento si mostra tranquillissimo. «Capisco il loro ragionamento, ma ricordo che nel 2007 arrivammo a zero debiti, prima che scoppiasse quel bordello nei mercati. Bisognerà vedere  con il piano di aprile dei nuovi modelli dove si posizionerà il debito. Io non sono preoccupato, proprio no». Una risposta che tranquillizza solo nella misura in cui si dà credito alla affermazione di Marchionne di non essere preoccupato. 
 
UTILI CHRYSLER PER “COPRIRE LE SPALLE” - Più chiaro è invece il quadro delle ricadute dell’acquisizione della Chrysler sulle prospettive anche per l’attività in Italia. Ricadute che si fanno sentire sia nell’ambito industriale che in quello commerciale. A proposito su che cosa fare e perché non sia stato fatto prima, Marchionne infatti è abbastanza esplicito: «Mi servivano due cose: la capacità finanziaria, e oggi finalmente Chrysler come utili e come cassami copre le spalle, e un accesso al mercato mondiale. Oggi se mi presento con l’Alfa negli Usa ho una rete mia di 2.300 concessionari capaci di portare quelle auto dovunque in America, rispettandone il dna italiano». E finalmente in questo concetto ci sono probabilmente i cardini di tutta l’operazione: ancorché non sia possibile strillare che la Fiat rilancerà l’Alfa Romeo e i modelli Fiat con i quattrini guadagnati dalla Chrysler (se no il citato ragazzo americano che sente un moto di appartenenza di fronte a una Ferrari si potrebbe sentire turlupinato…) è ben evidente il percorso che si intende compiere. Così come la rete commerciale della Chrysler negli Usa rappresenta indubbiamente uno strumento valido per dare prospettive alle Maserati e alle Alfa Romeo di nuova generazione. 
 
CIAO LANCIA - E la Lancia? L’intervista non omette neanche questo capitolo, seppure ormai oggettivamente marginale. «La Lancia diventerà un marchio soltanto per il mercato italiano, nella linea Y». Insomma, la grande partita del gruppo Fiat si gioca sul marchio Alfa Romeo. E Marchionne lo dice esplicitamente: «Come vede la vera scommessa utilizzare tutta la rete industriale per produrre il nuovo sviluppo dell’Alfa, rilanciandola come eccellenza italiana».


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Ritratto di gilrabbit
10 gennaio 2014 - 14:21
A capo del governo
Ritratto di Montreal70
10 gennaio 2014 - 14:33
Quando arrivò in Fiat non mi entusiasmò. Fu bravo a sistemare i conti ma certe scelte industriali erano alquanto discutibili. Era anche un novellino nell'automotive. A metà della sua carriera ho invece cominciato a ricredermi. Ho intravisto il futuro che poteva dare a Fiat e ho creduto in lui. Oggi, novellino non è più, sta dimostrando di aver fatto sua la passione per l'auto, e gli investimenti che aveva iniziato anni fa stanno finalmente prendendo forma come prodotto. Ormai sempre meno gente può essere in buona fede quando dice che lui non è l'uomo giusto. Mi hanno entusiasmato le parole che ha speso per Alfa, mi resta solo un pò di amaro in bocca per Lancia. Resta comunque apprezzabile il volerla mantenere in vita, lasciando la speranza agli appassionati che un giorno torneranno le Delta, le Fulvia, le Flaminia, ecc... Complimenti Marchionne.
Ritratto di Fr4ncesco
10 gennaio 2014 - 15:08
2
Inizialmente l'ho criticato, poi a metà opera ho iniziato a ricredermi ed ora gli faccio i miei complimenti, seppur il "processo" non è terminato, almeno fino a quando vedrò una gamma Alfa. Però, visti i presupposti, sono molto fiducioso. Marchionne si è dimostrato un buon manager. Nonostante la crisi ha chiuso un solo stabilimento, è riuscito ad acquisire Chrysler risollevandola, dunque non vedo perchè non dovrebbe riuscirci con Alfa Romeo. Riguardo Lancia, sappiamo che ora come ora, razionalmente, non ha senso di esistere.
Ritratto di romeo64
10 gennaio 2014 - 14:41
Marchionne è certamente fra le persone che maggiormente hanno contribuito all'economia nazionale, sia per le dimensioni del gruppo che per le scelte fatte.Da ricordare che nel 2003 praticamente la fiat era fallita..... quindi prima di parlare male di qualcuno dovremmo davvero pesare bene le parole con la bilancia dei fatti. Personalmente penso che il gruppo, ha molto più futuro di quanto tanti pensano..... Un motivo e semplice..... Ferrari, Maserati, Alfa Romeo, Jeep..........davvero tutti possono vantare questi marchi????
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
10 gennaio 2014 - 14:48
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di sam93
10 gennaio 2014 - 14:56
Spero che la Fiat si risollevi...ma spero anche che sforni nuovi modelli...
Ritratto di sam93
10 gennaio 2014 - 14:56
Spero che la Fiat si risollevi...ma spero anche che sforni nuovi modelli...
Ritratto di Porsche
10 gennaio 2014 - 15:02
Ammettendo ovviamente che adesso non lo faccia. Ma questo è risaputo. Finalmente hanno scoperto che il segmento premium porta profitti, bravo ? Ci hanno messo 100 anni a capirlo, meglio tardi che mai !!! Ho sentito Western dichiarare che Maserati è l'azienda auto che cresce di più al mondo. Da quando ha lasciato l'Audi penso che gli abbia lasciato anche il cervello ad Ingolstadt
Ritratto di LucaPozzo
10 gennaio 2014 - 15:11
Sinceramente riesco a capire che nei propri giudizi si possa essere influenzati dalla propria personale simpatia o antipatia verso un marchio o un gruppo. Ma non ti pare di esagerare con la sicumera? In fondo, se tu sei qui e Marchionne e Wester sono lí, forse vi sono delle ragioni che suggerirebbero maggiore modestia (e piú attenzione nel citare le affermazioni, per evitare di confondere ad esempio il concetto di mercato nordamericano con quello di mercato mondiale)
Ritratto di Porsche
10 gennaio 2014 - 15:14
quindi Western avrebbe detto che cresce di più negli USA ?
Ritratto di LucaPozzo
10 gennaio 2014 - 15:21
Questo é quello che é andato ripetendo come un leitmotiv in ogni singola intervista fatta a Los Angeles qualche mese fa. (Hai il correttore automatico che ti continua a mettere Western al posto di Wester)
Ritratto di Porsche
10 gennaio 2014 - 15:26
volevo solo dire che se vieni da nulla, che senso ha dire cresco più di tutti ? Mi sembra strano detto da un ingegnere. Tutto quà.
Ritratto di LucaPozzo
10 gennaio 2014 - 15:49
Beh, ingegnere o meno, il suo ruolo é rappresentare e promuovere il marchio. Nessuno di noi é sceso ieri dalla montagna del sapone. É ovvio che il responsabile di un brand prenderà il dato oggettivo e ripetibile che meglio gli fa comodo. Quando ti presentano la BMW i3 non ti vengono mica a dire: "questo gioiello non emette CO2 ma per produrla inquiniamo che in confronto l'ILVA sono le terme di Montecatini". Ti spiegheranno che nella fabbrica dove la producono hanno messo tanti tanti pannelli solari e ti fanno il conto di quanti panda salverai dall'estinzione acquistandola
Ritratto di Porsche
10 gennaio 2014 - 16:58
questo lo dicono i giapponesi. I tedeschi infatti hanno detto che questo è quello che vuole la gente, non quello che è migliore. vabbè
Ritratto di LucaPozzo
10 gennaio 2014 - 17:45
Beh, a questo punto non so proprio cosa dirti. Chiedo perdono per aver in qualche modo potuto concepire anche solo vagamente che un costruttore tedesco possa fare affermazioni commerciali non perfettamente in linea con la realtà per scopi promozionali. Evidentemente devo ad esempio essermi sognato che uno dei cardini del sales speech della i3 fosse il fatto che avevano reso gli impianti iper sostenibili sul piano ambientale. In realtà durante la presentazione alla stampa sono stati totalmente onesti e hanno dichiarato che l'unico scopo di quel prodotto é accontentare il pubblico commercializzando una showcar
Ritratto di gilrabbit
10 gennaio 2014 - 15:15
E' evidente che uno stabilimento che ieri produceva zero se oggi fa 100 e ha richieste per 1000 ha una crescita spaventosa. Quanto al concetto di qualità, gli attuali modelli, anche se pochi, di classe generalista sono equiparabili alla concorrenza. Ciò dove invece si deve puntare è sul premium quello vero non alla tedesca ma fatto di italianità sfruttando il made in italy. Se tutti fanno concorrenza alle tedesche tentando di mettersi sullo stesso piano prima o poi muoiono tutti costretti a sfornare milioni di pezzi per sopravvivere. Invece con un numero limitato di pezzi si può vivere benissimo guadagnandoci alla grande e senza concorrenza. lo vado strillando da anni e nessuno lo vuole capire. I tedeschi e i cinesi facciamolo far ea tedeschi e cinesi. Noi facciamo ciò che sappiamo fare meglio e che chrysler faccia buone macchie per gli americani.
Ritratto di Porsche
10 gennaio 2014 - 15:23
appunto. se facevi zero abbi la grazia di tacere e dire solamente che cresci, altrimenti dici banalità.
Ritratto di Fr4ncesco
10 gennaio 2014 - 15:30
2
Concordo, di questi tempi meglio uscire dalla "mischia" e puntare a mercati di nicchia. Tentare di fare grandi numeri solo per superare in vendite la concorrenza è dispendioso e rischioso per gli investimenti. Meglio ritagliarsi una fetta di mercato e concentrarsi su quella come fa con Ferrari e Maserati.
Ritratto di Fr4ncesco
10 gennaio 2014 - 15:32
2
...Ma anche di singoli modelli come 500 o Panda.
Ritratto di Fr4ncesco
10 gennaio 2014 - 15:12
2
Si è dimostato ciò che ho detto nell'articolo poc'anzi. Fiat non punta a world car da milioni di vendite, ma piuttosto a modelli specifici e di lusso ed è, da ciò che vedo, un "meccanismo" che funziona.
Ritratto di Gino2010
10 gennaio 2014 - 15:17
dai giornali,come spesso capitava a quel tale ora non più in senato.Perchè io ho letto l'intervista completa su repubblica.E lì lui dice che fiat deve uscire dalla mass production e deve fare auto premium che saranno panda e 500.La panda un'auto premium,in grado quindi di competere,ad esempio con una A3 o una classe A.Ci deve essere qualcosa che mi sfugge in fatto di cultura automobilistica ma ho delle perplessità al riguardo che la panda possa anche solo diventare un'auto premium.Per quanto riguarda lancia il piano di rilancio è denso di ottimismo e prospettive:continuare a fare la Y per il mercato italiano.Rimane solo da sperare che per quanto riguarda alfa ci siano davvero i capannoni fantasma per preparare un rilancio in grande stile.Al momento gli unici fantasmi sono gli operai.
Ritratto di LucaPozzo
10 gennaio 2014 - 15:43
Gino, per quanto riguarda Lancia, come ci siamo detti altre volte, questa intervista conferma che per Lancia non si é mai pensato ad un rilancio. Anche perché gli unici che lo ritengono necessario sono una stretta minoranza dei consumatori italiani. Il problema era appunto confermare o smentire una exit strategi che potesse non buttare a mare la Y. L'uscita su Alfa effettivamente risulta un po' comica (un po' perché Marchionne non é un gran comunicatore, un po' perché non sappiamo come é stata riportata la cosa). Ma é in linea con la realtà, almeno se guardi gli organigrammi. Gli unici PM e sviluppieri ufficiali, tolti i modelli in gamma, sono su Duetto e 4C. Quelli che lavorano sugli altri modelli non solo non sono dichiarati in maniera ufficiale, ma nemmeno compaiono sull'organigramma. In una intervista dell'anno scorso aveva dichiarato che fosse per farli lavorare piú serenamente. Probabilmente lo scopo principale é evitare la vicinanza agli altri colleghi e la diffusione di informazioni.
Ritratto di Gino2010
10 gennaio 2014 - 16:43
ovviamente,mica di un rilancio.Cosa succederà quando la Y sarà obsoleta?Secondo il mio modestissimo parere,(ma io non occupo una posizione di rilievo come marchionen ed anzi non lavoro nell'automotive),andava fatto con lancia quello che è stato fatto con la 4C.Un modello,(lancia delta HF 4x4?stratos?) decisamente di nicchia,per appassionati danarosi,che conoscono un po' di storia dei rally,e che quindi avrebbero voluto possedere,anche solo per esibirla,un pezzo di storia del mondo delle corse,(un pezzo restaurato per così dire).Per non buttare al mare il marchio in attesa di tempi migliori e per non farlo diventare un marchio virtuale,(il nome delle chrysler vendute in italia).Per quanto riguarda alfa mi stai parlando di duetto e 4C.Ma non si aspettava un suv in casa alfa?Ormai il suv lo fanno cani e por.ci.Tra poco parleremo della rivalità tra il suv Pitti Uomo made in renzi ed il mini suv made in Brunetta.manca solo alfa.
Ritratto di LucaPozzo
10 gennaio 2014 - 17:54
Gino, Lancia non puó fallire. Una azienda può fallire, un marchio no. Al limite puó scomparire. Ma anche facendo una operazione equivalente a quella della 4C, senza poi poter produrre altri modelli, il risultato sarebbe lo stesso. Con la 4C margini non ne fai, quindi l'idea quale sarebbe? Fare una tiratura limitata di giocattoli per appassionati del brand Lancia senza farci margini e poi? Aspettare tempi migliori quando hai un bacino di appassionati é un discorso. Ma Lancia tutti questi estimatori non li ha. La maggior parte del mercato é composto da gente che se pronunci il nome Lancia ti risponde come Renzi su Fassina. Io capisco l'affezione verso un marchio. Ma bisogna capire che se sono pochi al mondo che condividono questa passione un costruttore non può sovvenzionare in perdita un'immagine che non fa immagine. Per Alfa il punto è appunto quello che ti dicevo. Per almeno 3 modelli i PM e gli sviluppieri ci sono ma non sono stati ufficializzati e non rientrano nell'organigramma di FGA (come invece accade per i loro colleghi che sono su Duetto e 4C). Per questo dicevo che la sparata sui capannoni, per quanto risibile sul piano comunicativo, ha un riscontro nella realtâ.
Ritratto di il gas
10 gennaio 2014 - 22:04
... la storia dei capannoni fantasma. Da PM su prodotti molto più semplici di un auto, ed in ottica Lean (a cui oenso e spero il gruppo Fiat si ispiri) mi risulta impossibile immaginare questi scenari da film. Do per buono il virgolettato dell'intervista, qui c'è l'errore di comunicazione di associare la rinascita di un brand premium di cui si vuole "rilanciare l'immagine" con l'idea del capannone fantasma, ed è poi poco credibile progettare un prodotto complesso come un auto del 2015 in luoghi simili, almeno per le mie conoscenze, qualcuno può spiegarmi se mi sono perso qualcosa? Per il resto Sergione è grande uomo di finanza, ma quanto ai piani industriali meglio lasciare perdere.
Ritratto di LucaPozzo
11 gennaio 2014 - 17:38
Beh lo sviluppo iniziale di una vettura non è di per sé nulla che si possa industrializzare più di tanto, per cui non è necessario avere nelle vicinanze una linea produttiva o un polo logistico (come potrebbe essere Mirafiori ad esempio). Considera che i muletti che si vedono girare camuffati, nelle fasi iniziali, sono praticamente prodotti artigianali, realizzati tagliando e saldando pezzi di altre vetture. Le 500X e le Jeepster che sono su strada oggi ad esempio vengono messe insieme in un capannone di Mirafiori che è lì ma potrebbe essere anche altrove. Non siamo parlando di allestimento in segreto di una linea produttiva (come fa finta di pensare Landini oggi in una intervista a repubblica)
Ritratto di onavli§46
12 gennaio 2014 - 10:04
condivido abbastanza i Tuoi pensieri, ma non farmi paragoni fra Renzi e Fassina, altrimenti per entrambi i citati debbo dire: chi?. Lancia nel bene e/o nel male è "storia" e si ricorderà sempre e comunque, sia come azienda che come marchio; e chi non conosce Lancia nel mondo, non è neppure un possessore di cammelli; gli altri sono comparse di pessimo avanspettacolo di teatro di periferia di terz'ordine (anni '60) senza neppure ballerine di fila, e sicuramente non sono conosciuti proprio per nulla, neppure dal citato possessore di cammelli.
Ritratto di LucaPozzo
12 gennaio 2014 - 10:56
Aggiungerei che purtroppo uno dei due ce lo troviamo come segretario di uno dei maggiori partiti del paese. E sottolineo il purtroppo. Ad ogni modo, non dobbiamo nemmeno essere troppo etnocentristi su Lancia. E' un marchio che nel resto del mondo è conosciuto quanto Oldsmobile o poco più. Diciamo che fuori da Italia e Francia ha la stessa presa di Daihatsu. Può anche non piacerci la cosa, ma d'altra parte la realtà non ha lo scopo di piacere a noi e se ne infischia delle nostre passioni o simpatie, rimane quella che è qualunque sia la nostra opinione di lei. Sì, ci sono gli appassionati e i fissati in tutto il mondo, ma se l'industria si basasse solo su di loro altro che crollo delle immatricolazioni.
Ritratto di Gino2010
13 gennaio 2014 - 14:52
1)delta hf 4x4 4 e stratos sono due miti assoluti nel mondo del rally visti i successi negli anni '80.A questo punto alfa romeo dovrebbe essere ancor meno popolare di lancia visto che non sta in F1 dagli anni '60.Per non parlare di maserati.Pagani dovrebbe essere un marchio fallito visto che compete con mc laren,la scuderia che più di ogni altra mise sotto torchio ferrari.In italia si vendono suv che si chiamano ssyang o qualcosa del genere,un nome che si fa fatica pure a pronuciare.E chi si comprerebbe una dacia,anche se costa poco,per il solo fatto di essere un marchio rumeno?Perfino fisker ha concessionarie in italia e chissà quanti pensano che sia una marca di mentine per l'alito.2)Forse lancia dovrebbe tornare a correre,quello sì,ma che non esista nel mondo qualche decina di migliaia di appassionati capace di spendere 80.000,per esempio,per una stratos,realizzando anche un margine di guadagno,non ci credo. 3)questa storia di:rilancio alfa,mission impossible protocollo fantasma sinceramente non l'ho capita.Non è il caso di creare questa aspettativa?temo che sia meglio non crearla se poi deve essere disillusa.La triste verità è che sui marchi italiani il dott,marchionen ha il braccino non corto,ma cortissimo.
Ritratto di PariTheBest93
14 gennaio 2014 - 11:58
3
Pagani automobili è nata nel 1999 la McLaren solo nel 2011 (come modelli di serie se escludiamo la F1 nel '93 prodotta in soli 100 pezzi), in ogni caso Pagani fa sembrare economiche Ferrari e McLaren, e non è fallita perché è un brand super esclusivo proprio come Koenigsegg... Poi ho capito da alcuni vecchi post che tu sei stato alfista con tuo padre quindi e recenti dichiarazioni sul suo rilancio (ritorno alla TP, motori di origine Ferrari) dovrebbero riaccendere qualcosa in te o tutto finito??? Ah poi la Fisker ha chiuso non lo sapevi? Quanto a Lancia magari arrivasse una nuova stratos o delta HF integrale nelle competizioni però ora, dopo aver rilanciato Maserati, si stanno dedicando ad alfa, per Lancia ancora niente...
Ritratto di Gino2010
14 gennaio 2014 - 13:33
e comunque ripeto qui:all'alfa romeo ci hanno messo tre anni per portare il cambio automatico da mito a giulietta,e di quest'ultima non sono stati capaci di farne nemmeno una versione 4x4.Per cui sono molto scettico al riguardo che avvenga questo trasferimento tecnologico da ferrari ad alfa.E non so nemmeno quanto opportuno perchè ogni marchio dovrebbe posizionarsi in una sua fascia di mercato.Ferrari è un marchio di lusso,maserati oggi come oggi con la ghibli e la 4p va dalla fascia premium superiore al lusso vero e proprio.Fiat invece è un marchio ancora oggi popolare.Va da sè che alfa dovrebbe collocarsi come punto di raccordo tra fiat e maserati,(come prezzi per lo meno).Questo conferma quello che ho sempre detto:il concorrente "naturale" di alfa dovrebbere essere BMW.Alfa romeo dovrebbe quindi imporsi nella fascia premium vera e propria,cioè tra i 30.000 e i 60.000 euro,dove la triade Audi,MB e BMW domina.Se fai dell'alfa una piccola ferrari credo che come prezzi andiamo sopra.Cioè facciamo concorrenza a Maserati.Inoltre in quella categoria,30.000-60.000,l'ibrido si sta imponendo parecchio,(prendi lexus).Le dichiarazioni di marchionen di non tirare fuori una lira per l'ibrido proprio non le capisco.Peccato per fisker.Erano degli sperimentatori.
Ritratto di LucaPozzo
14 gennaio 2014 - 21:52
In realtà Gino io non credo che il problema sia essere d'accordo o meno. É un po' quello che si diceva con Onavli: la app di yahoo mi dice che domani il sole sorgerà alle 08:04, posso essere d'accordo o meno, se voglio, ma rimane una mia opinione che non influenza il fatto. E, indipendentemente da quello che è accaduto nel mondo delle corse decenni fa, il fatto é che in Europa la consapevolezza di marca di un marchio come Lancia se la gioca appunto con marchi minori come SsangYong o Dacia. Anzi, forse meno di Dacia. E questo in Europa, oltre oceano non ne parliamo nemmeno. Questo é quello che viene fuori se interroghiamo un europeo non cresciuto in Francia o Italia e che ha una normale conoscenza del mercato automotive (che non sa nulla di gare, poco di mercato specifico, ma rappresenta la maggioranza della clientela). E d'altra parte, anche senza avere accesso ad analisi sulla clientela, questo dato si legge benissimo nei numeri delle immatricolazioni: su 10 Lancia vendute 8 le comprano in Italia. Se si somma la Francia (che non fa 5.000 pezzi all'anno, e sono tutte Y) si arriva all'85%. Ora, se la Y si vende bene in Francia e Italia, non ci sono motivi, dal punto di vista del prodotto, per cui non debba piacere anche in Germania o in Olanda. Ma semplicemente lí il marchio non offre alcun richiamo. Perché non basta il fatto che hanno solo due modelli vendibili a spiegare come mai tutto insieme, tolto il nostro paese, in Europa vendono meno di 15 mila unità. Per dare un’idea si tratta di meno di quello che fa Dacia, solo in Germania e solo con la Sandero. Poi sicuramente puoi anche pensare di tenere in vita un marchio che vende globalmente poche decine di migliaia di pezzi senza prospettive di crescita, ma è proprio quello che accade oggi e per me é accanimento terapeutico. Se dovessi investire, preferirei farlo in qualcosa che ha piú prospettive. Le Stratos le puó sempre fare un qualche carrozziere su licenza; se si vuole ricreare una gamma da vendere in Europa, in Asia e nel continente americano, il marchio su cui mettere risorse non é Lancia. Ripeto, come giá detto altrove, é comprensibile lo scorno di chi simpatizza per il marchio. É come andare da un tifoso della salernitana e spiegargli che la Salernitana nel mondo non la conosce nessuno. Ti sentirai dire che se un tedesco non conosce la Salernitana la colpa é della sua ignoranza calcistica, perché non é possibile altrimenti non conoscere una squadra simile. Tutti noi vorremmo vedere nuove vetture lanciate ogni mese da parte dei marchi che ci piacciono. Ma la realtà è quella che è. Per quanto riguarda Alfa, io aspetterei il piano e i prodotti prima di dare per scontato che le aspettative andranno tradite. In proposito un passaggio interessante dell'intervista rilasciata a Repubblica é appunto quello che riguarda le differenze tra noi e altri popoli. In Italia, appena qualcuno ha un'idea, trova la fila di persone pronte a spiegargli che non si puó fare, che non ha capito, che ha sbagliato, che "mia mamma lo fa meglio". Altrove (non ovunque, sia chiaro) trovi persone che ti danno una mano o un consiglio. E se siamo riusciti a mandare a ramengo questo paese, nonostante il potenziale a disposizione, ho il forte timore che il nostro modo di reagire al cambiamento abbia giocato un ruolo pesante (dare la colpa in maniera generica alla politica, alla casta o a fantomatici e non meglio identificati poteri forti a me non basta). Relativamente all'avarizia degli investimenti sui marchi italiani, la risposta nell'intervista integrale viene data e l'hanno anche data i risultati del mercato, non credo sia necessario tornarci per l'ennesima volta.
Ritratto di Gino2010
15 gennaio 2014 - 14:19
su 4R il direttore ha sognato,così dice lui,una Y versione rally.C'è pure il disegno nel blog dal titolo:sogno di una notte di mezzo inverno.Non so se sono più visionario io o lui.So per certo che lui è infinitamente più competente di me in fatto di auto.E lui,a quanto ho capito,come me sognerebbe un ritorno di lancia nel mondo rallystico e forse forse,se non ho letto male,un suo rilancio attingendo al suo palmares.Rispondi a lui caro luca.Perchè tu sei dentro il settore dell'automotive,io no.Io non posso che darti ragione su tutto.Non ce l'ho proprio,la competenza per dire se stai dicendo il giusto o no.Sei un gigante in fatto di competenza nel settore auto rispetto a me.Ed allora devi confrontarti con un altro gigante.Su alfa spero di essere troppo pessimista.Sul resto,cioè su di un certo scetticismo italico che penalizza chi ha idee,sono d'accordo.Diciamo che tra me e te le parti sono invertite:io sono troppo ottimista su di un rilancio di lancia mentre tu mi vedi troppo pessimista sui nuovi piani che interessano alfa.
Ritratto di LucaPozzo
16 gennaio 2014 - 19:57
Piccola premessa, In realtà di maghi nel settore ce ne sono pochissimi, e se fossi uno di quelli oggi sarei una prima linea di Marchionne o di Tavares, invece faccio il consulente. Ricorso sempre con affetto quello che mi disse una vecchio capo: "lavoro nel settore da 25 anni, QUINDI ho ancora molto da imparare". Perchè l'automotive è forse il settore più complesso al mondo, se rimaniamo all'interno della produzione di massa. Ma quello che scrivo sopra non sono misteri, segreti o genialate. E' naturale che nessuno lo dica apertamente ma, tolta forse la rete vendita, che è un discorso a parte, tutti quelli che lavorano per un costruttore o magari per un componentista più o meno la pensano tutti allo stesso modo. Poi appunto, quando si parla con i giornali si dice tutt'altro, quando si va ai saloni ne si butta lì di ogni. E forse non è un bene, questo lo so. Perhcè poi quando arriva il dirigente che dice quello che tutti pensano veramente poi fuori dal settore lo guardano come un marziano (e nel settore lo si guarda come uno che è uscito di senno se va in giro a raccontare cose vere). Purtroppo sono abitudini che è difficile far perdere alle case. Per quanto riguarda l'editoriale di Cavicchi condivido, è un sogno affascinante, e sottolineava appunto che essendo un sogno e riguardando solo le gare, non c'era nulla di male nell'immaginare anche una vettura come la Y nel WRC. Ma rivedere Lancia nelle gare è appunto un sogno condiviso tra molte persone. Poi però personalmente spero sempre che i sogni vengano lasciati un po' in disparte quando si fanno scelte che influenzano i posti di lavoro.
Ritratto di katanè
10 gennaio 2014 - 15:40
Marchionne futuro Leader dell'Italia, scommetto che potrebbe essere un "degno" successore del Premier Enrico Letta... :-)
Ritratto di V1rgi00
10 gennaio 2014 - 17:03
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Marchionne ci ha visto giusto, comprando la Chrysler ha salvato la Fiat, in barba a chi lo criticava e lo critica.
Ritratto di nadia
10 gennaio 2014 - 18:13
Purtroppo,per il momento,non ha ancora salvato niente.Aspettiamo e vedremo.Non dimentichiamo che la concorrenza,in momenti difficili come questo,sarà spietata con i più deboli e,attualmente il gruppo di Marchionne fa molto fumo ma,poco arrosto.Bisogna agire bene e in fretta perchè i 2300 "bambini" o punti vendita,che Marchionne si è preso in affidamento negli USA,vanno sfamati anche quando si fa poco o niente e il tesoretto della Chrysler,per quanto interessante non deve servire a mantenere ma a promuovere lo sviluppo e a dare nuovo lavoro.Per cui, incrociamo le dita!
Ritratto di Montreal70
10 gennaio 2014 - 18:30
Come no? A casa mia, quando un'azienda perde miliardi per oltre un decennio e poi le fai fare utili record in soli due anni, mantenendoli con un trend di crescita positivo per qualche altro anno, si chiama salvare. Oppure aspettiamo la crisi del 2054 per dire che 40 anni prima Marchionne fallì?
Ritratto di nadia
10 gennaio 2014 - 22:59
...Dobbiamo solo sperare che sia vero che "in capannoni segreti" di certe "località segrete" i lavori di sviluppo per il rilancio dell'Alfa stiano proseguendo spediti perchè,dopo tutto lo spionaggio che negli ultimi tempi ha infestato il pianeta,che nessuno sappia cosa stia bollendo nella pentola Fiat/Chrysler mi sembra strano.E comunque,gli utili record e il trend di crescita per i prossimi anni,sarebbe meglio non darli troppo per scontati,perchè è da oggi,dopo che il cerchio si è chiuso(acquisizione totale di Chrysler da parte di Fiat), che si vedrà di che pasta è fatto Marchionne.Se riuscirà nell'impresa,tanto di cappello ma,meglio non cantar vittoria in anticipo perchè porta sfiga:"chi si loda, s'imbroda".
Ritratto di Montreal70
11 gennaio 2014 - 13:11
Nadia, ma di che parli? Gli utili record sono nei bilanci consuntivi, quindi ci sono già stati. Quali trend? Utili in crescita in questi anni già registrati, sono fatti, non previsioni. Marchionne era presidente di Chrysler già da prima, non serviva l'acquisizione totale per attribuirgli la responsabilità dell'azienda. Quindi, i suoi meriti non si contano da gennaio 2014, ma fin dall'accordo con il governo americano. da cui è trascorso un lustro, mica pochi giorni.
Ritratto di nadia
12 gennaio 2014 - 23:04
...Non c'è peggior sordo di chi non voglia sentire.
Ritratto di V1rgi00
11 gennaio 2014 - 00:22
1
Nel 2003 (prima che arrivasse lui) Fiat stava fallendo. Almeno la Fiat nonostante sia in perdita tiene grazie all'America,alla Cina e al SudAmerica. Opel e PSA invece stanno messi proprio male.
Ritratto di Montreal70
11 gennaio 2014 - 13:12
V1rgi00, la tua risposta era diretta a me o Nadia? o.O
Ritratto di carlo1967
11 gennaio 2014 - 09:36
A tutti i soloni e predicatori del verbo marconniano vorrei ricordare che negli states e' risollevata l'econimia.Infatti stavano fallendo tutti i costruttori di auto ed ora vendono alla stragrande.
Ritratto di Montreal70
11 gennaio 2014 - 13:15
Carlo, lavorare in un mercato in crescita non significa lavorare di sicuro alla grande. Nel 2007 i mercati mondiali erano all'apice, eppure Chrysler era mezza fallita. La crisi l'ha annientata del tutto. La gestione Fiat ha portato nuove strategie, nuove conoscenze, nuovi prodotti, nuovi pianali e nuovi motori. E' tutto questo che ha portato Chrysler a crescere per mesi a doppia cifra, più volte molto più della crescita del mercato stesso.
Ritratto di sciamano.web
10 gennaio 2014 - 17:23
.... e dando la possibilità ad ALFAROMEO di tornare marchio premium, apre la possibilità a FIAT di concentrarsi sul mercato interno e sudamericano dove, tra l'altro è già una realtà importante. Io sono disposto a nn potermi più permettermi un'alfa (come già faccio con ferrari e maserati), se questo permetterà all'industria automobilistica italiana di divenire un centro d'eccellenza per le auto premium, così come già accade per il mercato della moda e del mobile. SALUTI.
Ritratto di fiatpunto
10 gennaio 2014 - 18:13
Ma di fumo...
Ritratto di IloveDR
10 gennaio 2014 - 18:25
3
The End...Lancia sopravvive fino a quando il mercato italiano richiederà la Y (secondo me altri 2 anni, poi è prevista una 500 5 porte che di fatto la sostituirà). Fiat divisa in due brand, Panda e le varie 500 (vendute a prezzi esagerati, quindi un "normale mortale" come me continuerà ad orientarsi su vetture Ford, Seat, Skoda, Opel, Peugeot, Citroen, Renault, VW con rapporto qualità/prezzo più adeguato). AlfaRomeo sfornerà sottoprodotti Maserati con qualità dinamiche di primo livello (è questa l'unica nota positiva dell'intervista al Maglioncino). La sede di questo colosso mondiale sarà in un posto dove si pagano poche tasse, tipo Lussemburgo, Singapore, Montecarlo, Detroit...Ma non era la Chrysler l'azienda in bancarotta, invece piano piano tutto si sta ritorcendo verso noi piccoli italiani appassionati di auto. Perché il governo americano ha dato piena fiducia all'azienda italiana, che è l'ultima ruota del carro fra i costruttori automobilistici del mondo, per il rilancio del gruppo Chrysler, perché tanta fretta di Maglioncino & C.di scappare dall'Italia, perché le vetture italiane non sono state rimarchiate con i marchi americani per cercare uno sbocco commerciale anche in NordAmerica, visto che i modelli americani sono stati orribilmente rimarchiati per noi (la Ford vende la Fiesta e la Focus anche in quei mercati). Perché un'azienda di statura globale snobba i veicoli di massa, e si ricerca nicchie di sopravvivenza fra i veicoli premium, come se Mercedes, Bmw, Audi, Lexus... stanno tranquille a guardare il loro impero disgregarsi.
Ritratto di Montreal70
10 gennaio 2014 - 18:43
Forse dovresti leggerti con più attenzione l'articolo. L'unico modello made in Lancia sarà la Ypsilon, ciò non significa che sarà l'unica auto in listino. Le altre saranno Chrysler, perchè avendo una clientela enormemente superiore in quei segmenti, è più importante creare a prodotti più orientati alla filosofia americana. E poi, Delta e Ypsilon sono già rimarchiate come Chrysler in un paio di mercati esteri. L'orientamento premium di Fiat invece, e questa è una mia supposizione vecchia di diversi anni, aprirà la strada ad un nuovo marchio low cost con produzione brasiliana. Secondo me arriverà quando le nuove Palio&co potranno superare i crash test europei. Quindi dipenderà dalla concorrenza che opera in Sud America e dai governi locali, perchè non potrebbero più competere se opponessero prodotti sicuri dai costi elevati ai prodotti scadenti ed economici che sono proposti dai competitor. Tasse? Nessuno ha parlato di tasse, ma di accesso al credito. Operare in un paese civilizzato per un simile colosso significa risparmiare miliardi sugli interessi. Che si adegui l'Italia. Ci guadagneremmo anche noi comuni mortali.
Ritratto di Mattia Bertero
10 gennaio 2014 - 18:49
3
...ma bisogna vedere se saranno mantenute, che gli industriali italiani sono sempre bravi a parole ma in fatti sono carenti. In ogni caso è già un bel passo avanti che sia riuscita ad acquistare la Chrysler, ma io ho sempre il timore che questo possa ritorcersi sul mercato di casa nostra. Alfa Romeo: sono almeno tre anni che si parla di una berlina di classe media e non è ancora arrivata. Lancia: destino segnato da tempo, intanto, quando venne lanciata la Y, si diceva che era l'ultima del marchio prima dell'introduzione dei modelli americani. Fiat: bisognerebbe avere un nuovo modello della Punto e dare una rinfrescata alla 500. Inoltre, un classico modello italiano: comprare un'azienda per appianare i debiti dell'altra che alla fine distrugge tutti e due. Per concludere: per salvare la Fiat bastava avere una politica diversa rispetto a quella degli Agnelli (che ricordatevi che la famiglia Agnelli in Fiat c'è sempre...): quando lo stato finanziava la Fiat, quest'ultima doveva inserire questi soldi in un piano di sviluppo per rinnovare i modelli (cosa che non ha fatto ai tempi) invece di fare investimenti in fondi e finanziarie solo per far girare i soldi nel suo recinto; anche Obama ha dato finanziamenti alla Chrysler ma quest'ultima ha investito sulle macchine (in fondo questi nuovi modelli che sta sfornando non sono certo del periodo Marchionne...). Insomma, vedremo i fatti prima di giudicare seriamente prima di lodarlo oppure di criticarlo.
Ritratto di onavli§46
12 gennaio 2014 - 14:02
hai detto giusto nel concetto, anche se nei tempi dell'Avvocato, (mi riferisco solo a Lui), la Fiat aveva comunque una rilevanza politica ed industriale assai notevole, assistenziale se vogliamo, (ma non troppo) e non era certo la sola Azienda del periodo, tutto sommato, vendeva e dava lavoro e anche benessere ( non dico ricchezza) con l'impegno dello Stato, che poi era ed è dei cittadini. Ma il mondo era diverso, più genuino sicuramente, e forse anche molto più serio pur nella superficialità delle situazioni. Da Umberto, le cose sono iniziate assai a peggiorare, come peggiorati sono stati i vari AD dell'epoca. Marchionne, ha delle capacità finanziarie non indifferenti, bisogna riconoscerlo, ma non di visione manageriale; sono due professionalità diverse, ed una non è compatibile con l'altra e sopratutto quella manageriale non sfuma minimamente nel dna proprio dell'AD. Certo, l'operazione CHRYSLER è stata fatta bene, anche se con l'attuale fusione del Gruppo, vi sono vincoli non di poco conto. Comunque, con nuovo nome e nuova sede, non potrà utilizzare al momento i profitti USA per il mercato italiano. In un recentissimo articolo, di un noto quotidiano economico americano, (Financial Time, che non è certo Topolino..) si diceva chiaramente che il Gruppo unico , dovrà utilizzare ogni profitto nell'espansione del mercato USA, e questo con un preciso vincolo del Governo Federale, cui la FIAT/CHRYSLER dovrà osservare sino a quasi il 2017. Questo fà presumere, io dico ciò che ho letto, che per gli opifici italiani ed il loro rilancio, se non troveranno altri capitali e dunque altra liquidità, non potrannocerto beneficiare dell'utile USA esistente, e questo è un problema. Poi, sempre su tale media, una frase profondamente critica verso l'AD Marchionne, che più o meno recitava così: "Se si dovesse giocare a poker con mister Marchionne, è un problema... bisogna stare attenti alle carte....." Questo dice parecchio, ma certo non tutto.. Io spero profondamente che FIAT, possa rilanciarsi, sia per il Paese Italia, sia per i lavoratori, e sia sopratutto per lo sviluppo possibile in tale settore. Personalmente non sono di facili entusiasmi, nella mia vita, troppe volte (per l'attività che ho esercitato) ho visto situazioni, che alla fine erano - favole - senza neppure il lieto fine; ma nei tempi passati, e non certo 100 anni fà, bastava "la parola per l'impegno sicuro", oggi, neppure la documentazione su carta da bollo da nessuna certezza. Dunque ripeto (scusami) le tue parole: vediamo i fatti...... e ciò non significa non credere, ma soltanto sperare. . Un saluto
Ritratto di LupoAlberto
12 gennaio 2014 - 16:56
Leggo solo ora il tuo post e non entro nel merito dei tuoi ragionamenti ma solo su una tua inesattezza. Scrivi che i nuovi modelli.."non sono certo del periodo Marchionne", ma non è così. Se leggi l'articolo su alVolante del 4 gennaio titolato "Chrysler, continua la crescita negli USA", leggerai che la crescita è trainata dalla Jeep ed in particolare dal nuovo Cherokee e dal RAM ProMaster, ovvero il Ducato americano, auto nate sotto FIAT. Infine, come saprai, tutta l'operazione è stata avallata da Barack Obama in persona in base al raggiungimento di Performance Event, rappresentati dal trasferimento di tecnologia da FIAT a Chrysler, di cui l'ultimo di questi è stato il lancio della Dodge Dart (costruita su base Giulietta), cioè un'auto che percorresse almeno 40 miglia con 1 gallone di benzina, corrispondenti a 17 km/L. Quindi che tu voglia lodare o criticare Marchionne sono affari tuoi e puoi, come scrivi, aspettare di federe i fatti, ma sappi che il +9% del 2013 sul 2012 di cui parla quell'articolo sono già fatti merito di FIAT. Ciao.
Ritratto di TommyMichi
10 gennaio 2014 - 18:56
Marchionne ogni giorno che passa mi stupisce sempre più positivamente.. ha portato una azienza in fallimento ad acquisire un colosso mondiale (americano per di più, anch' esso cmq in difficoltà). Tanti nuovi spunti interessanti, Lancia purtroppo rimarrà in questa situazione, ma continuerà a produrre e sviluppare la Y dopo la decisione presa di stoppare la Punto. Alfa Romeo diventerà di nuovo un marchio da invidiare, in barba alla VW che son anni che gli fa la fila.. Trazione posteriore, motori al top, design italiano, qualità superiore, anche trazione integrale (sicuramente per una bella sportiva).. Gli alfisti sono sicuramente entusiasti e ansiosi di queste novità...staremo a vedere, intanto ha solo fatto un miracolo dietro l' altro..
Ritratto di Mikelibramani
10 gennaio 2014 - 19:09
Guardate cosa pensa la casa d'investimento american Gwinvestors sulla fattibilta/ le potenzialita del progetto nuova Fiat-Chrysler voluta da Marchionne è i giudizi negative affrettati da parte di certe case di rating brittaniche in apparenza libere ma che in verita agiscono da sempre come la mana lunga nascosta degli interessi germanici.. http://www.gwinvestors.com/Main/Blog/Entries/2014/1/4_F_IM_.html Fiat: The Two Year Honeymoon http://www.youtube.com/watch?v=X4jkG_Ksm00 Oltre che un commento oggettivo molto ben modulato sulla rivista forbes in questione. The Story Behind Chrysler And Fiat, And Why The Stock Is So Cheap http://www.youtube.com/watch?v=X4jkG_Ksm00
Ritratto di MatteFonta92
10 gennaio 2014 - 19:41
3
Marchionne può parlare e fare promesse fin che vuole, ma fino a che non rivedrò l'Alfa Romeo con una gamma completa e di qualità in tutti i segmenti non mi potrò mai definire completamente soddisfatto del suo operato. Staremo a vedere ciò che succederà.
Ritratto di il gas
10 gennaio 2014 - 22:15
chiacchiere a zero, compresi i capannoni fantasma
Ritratto di onavli§46
10 gennaio 2014 - 21:03
una gamma completa in tutti i segmenti di Alfa Romeo, non vi sarà mai; vi saranno solo alcuni segmenti che potranno e dovranno essere comparabili con il mercato NordAmericano. Il rilancio Alfa (al momento dico ancora se vi sarà, condizionale sempre obbligato..) secondo le ipotesi dell'AD, dovrebbe diventare un marchio di estrema qualità, per cui, vi saranno massimo 3 - 4 modelli. I grandi problemi sono anche altri, la salvaguardia dei lavoratori tutti (parecchi dovranno "ricircolarsi, e qui i vari Ministeri dovranno fare la loro parte, e non certo con CIG e Mobilità o Pensionamenti Anticipati, ma bensì con una vera e possibile riconversione della forza lavoro anche in altri settori; altresì, ed anche la concorrenzialità dei mercati su come basare la gamma dei prodotti possibili e senza troppi problemi, e sopratutto la crisi economica nazionale,, e presumibilmente che perdurerà ancora parecchio, e presumibilmente per tutto il 2015. La lungimiranza, che citavo in altri commenti, era proprio questa, quella del mercato e della crisi. l'AD, ha formulato un percorso estremamente egoistico, pur se il traguardo Chrysler è stato raggiunto, ma il settore auto in Italia è completamente a zero. In secondo luogo, I vari Governi di questo Paese, pur nella sola fase di possibile disegno strategico di settore, non solo non hanno mai affrontato questa inevitabile e tragica situazione senza far mai nulla, ma hanno fatto di tutto ed anche di più, per dissanguare il settore auto in Italia, con tasse su tasse, con una stoltezza ed una incapacità probabilmente unica in Europa. Iniziare a progettare e sopratutto a produrre dopo queste catastrofi, non sarà certo facile. .
Ritratto di lucios
10 gennaio 2014 - 21:31
4
....premium per poi tornare alla massa e far credere alla gente: wow ma è un'auto Fiat? Compriamola!!!! Un po' come quando si compra Skoda pensando alla VW!
Ritratto di Beppe74
10 gennaio 2014 - 23:06
Ma siamo così sicuri che Marchionne sia il salvatore della patria??? Io non sono così certo, fin che non vedo i numeri non ci credo, per ora il risultati di questa impresa nazionale sono questi: cassa integrazione pagata dai soliti noti, stabilimenti (tipo Arese) alla deriva auto prodotte in Polonia marchi di nicchia tenuti fuori dai bilanci (fosse stata negli USA sarebbe già stata messa in liquidazione). Spero che l'anno prossimo smentisca questa mia considerazione generando utili, reinvestendo nella ricerca e sviluppo e che ricominci a produrre in Italia richiamando a tempo pieno chi lavora negli stabilimenti (tipo mirafiori seguita da tutti gli altri)
Ritratto di Rav
11 gennaio 2014 - 01:23
4
certo, a volte non sono stato d'accordo su alcune scelte fatte, ma c'è da dire che personalmente non so al 100% quel che ci stava dietro mentre lui sì. Altre scelte invece andavano, e vanno tutt'ora, capite. Tutto quello che riguarda Lancia ad esempio. Certo vedere una Chrysler 200 o una 300 rimarchiate, per non parlare della Voyager, fa storcere il naso ma si voleva provare a non lasciarla morire, la cosa non è riuscita e quindi meglio limitarsi alla Ypsilon, molto apprezzata, non sarebbe stato giusto lasciare per strada pure lei. Sì mi sarebbe piaciuto vedere Lancia rinata ma chissà, magari una volta riportata ai fasti Alfa ci sarà posto pure per lei. Intanto ce la possiamo ricordare per le auto d'epoca belle e gloriose invece che per altri rimarchiamenti. Per il resto che dire, l'acquisizione di Chrysler, tanto criticata, ha fatto solo bene alle due case che altrimenti oggi sarebbero belle che chiuse con tutto ciò che ne consegue. Ora ci vogliono i fatti, bisogna far vedere che tutto ciò si traduce in nuovi modelli, in successi, in guadagni, in investimenti e lavoro. Mi aspetto grandi cose da Alfa così come da Maserati, che sta oggi dando parecchie sorprese e una Fiat con una gamma nuova, ben strutturata e vendibile (occhio con pande, pandine e pandone a non strafare). Per chi critica solo dico solo una cosa, personalmente non sarei riuscito a fare di meglio con quello che aveva in tasca Fiat in questi anni. A parlare da casa son capaci tutti ma è chi sta lì, nella posizione di Marchionne, a dover fare le cose e prendere le decisioni. Complimenti Marchionne, ora ricorda che non siamo alla fine ma all'inizio, stupiscici e fai ricredere tutti quelli che denigrano e si lamentano solo, mettili davanti all'evidenza di un gruppo sano, che va bene e che vende auto all'altezza della concorrenza.
Ritratto di onavli§46
11 gennaio 2014 - 11:09
che su tali situazioni, i giudizi dei commentatori, sono aria fritta: (compresi i miei ovviamente) Però ognuno di noi comuni mortali, ragiona spesso con la logica, e quasi sempre la logica, è l'anticamera della verità. La posizione di Marchionne, non sta solo nel fatto che sia riuscito (e non da solo peraltro) al raggiungimento della fusione totale con Chrysler, ma sta anche nel fatto, che oltre il lautissimo stipendio da manager più superpagato del settore automotive europeo, ha di fatto rovinato quel poco che c'era da rovinare della Fiat italiana sull'orlo del fallimento. Un'azienda non si misura solo "dal tenere" il rosso del bilancio un poco più chiaro, del "rosso scuro". di altri bilanci di altre case automobilistiche . Un buon manager che si rispetti, ed oggi in Italia almeno ve ne sono veramente pochi, deve avere strategie preventive per ogni evenienza, e ciò mi pare che non sia accaduto. Sono accaduti invece troppi discorsi, troppe promesse che al momento sono sempre parole al vento. Speriamo che ora accadrà il contrario.. Ma non si canti sempre alle "vittorie di Pirro"., alla fine proprio non pagano, Non basta vincere le battaglie, bisogna alla fine vincere la guerra. I problemi, Fiat anche in Alfa, vi sono tutti e forse ancor più di prima. Non sono certo per la linea CCCP della Fiom, sia ben chiaro, ma le fabbriche italiane, ed i lavoratori italiani del Gruppo, vanno salvati per un onorevole lavoro di rilancio del Gruppo. Lavoro e non assistenza. Non vi è fabbrica senza lavoratori, ed ovviamente non vi sono lavoratori senza fabbrica. Le due cose vanno assemblate per un unico traguardo. Altresì, l'AD/ Fiat ( e questa non è una denigrazione, ma una critica fatta con la logica), avrebbe dovuto da tempo, far pressione sulla casta politica per varare un piano strategico e di intervento possibile nel settore dell'auto in Italia, e non attendere come i scialbi politici tempi diversi, aspettando che la manna cascasse dal cielo, ed accontentarsi (si fà per dire), del semplice sostentamento di CIG ai lavoratori. La CIG, non è la logica, ma è semplicemente l'anticamera del licenziamento. Detto ciò, non vi sono tanti discorsi che noi possiamo fare, Ora il Gruppo FIAT e Chrysler, cambierà nome, sede legale e direzionale ( e già questo porterà problemi di liquidità non certo da poco), e poi gli investimenti, tutti gli investimenti su una possibile progettazione e realizzazione di modelli da porre ai mercati, ed alla concorrenza, che certamente non sta mai solo a guardare In tutto ciò, Marchionne e la politica italiana (mai così bassa e becera negli ultimi 60 anni) dovranno fare la loro parte da attori, e non certo da comparse. Pure i Sindacati, dovranno attuare nuove e più concrete strategie oggettive di rilancio del settore e del Paese Italia, e sopratutto più attuali ideologie di appartenenza, di ciò che si vuol essere e di ciò che s'intende rappresentare. Dal 1990, il Sindacato rappresenta la politica, in quanto ne è cinghia di trasmissione. ora deve solo rappresentare lo sviluppo. Questo è il mio pensiero.
Ritratto di Merigo
11 gennaio 2014 - 14:11
1
Questo blog commenta un'intervista rilasciata da Sergio Marchionne a Ezio Mauro (Ezio e non Enzo, come l'editorialista de alVolante erroneamente scrive), Direttore del quotidiano La Repubblica e, entrando nel sito de La Repubblica, l'intervista è disponibile integralmente: chi dei saccenti blogger di questo sito si è preso la briga di andare a leggerla invece di limitarsi a leggere la sintesi rimaneggiata di alVolante (o magari non avere letto neanche quella, ma solo il titolo)? Pochi direi, perché moltissime risposte alle perplessità (il termine più corretto sarebbe idiozie) dei post, trovano risposta appunto nell'intervista integrale, che invito quindi a leggere per poi riflettere. Un tipo di commenti mi fa in particolare sorridere, ed è quello dei San Tommaso accomunati nel "prima di crederci voglio vedere i risultati!", come se l'acquisizione del 100% di Chrysler fosse una tappa e non un risultato, essendo stato conseguito dopo 4 anni di acquisizione gradino per gradino, Performance Event dopo Performance Event, debiti pagati pezzo a pezzo fino all'ultimo cent con relativi interessi ai Governi federali Statunitense e Canadese. Il tutto quando una decina di anni fa, se GM avesse voluto esercitare l'opzione PUT avrebbe potuto comprarsi FIAT senza chiedere il permesso a nessuno, né al Governo italiano di allora, né tanto meno ai Sindacati e, nessuno lo può sapere ma, se così fosse andata, di FIAT e OPEL ce ne sarebbe probabilmente solo una. Ma è tale l'odio atavico verso FIAT, generato da decenni di Stato assistenziale e clientelismo verso i Partiti Politici della Prima Repubblica (DC e PSI in testa), che qualsiasi risultato ottenga oggi FIAT con le proprie forze e capacità nel mondo, è uno schifo. E tutti sono pronti a criticare le auto del Gruppo FIAT che non sono prodotte, ma anche a massacrare tutte quelle prodotte, tanto da fare pensare che il blogger tipo soffra dei listini scarni perché non ha oggetti da criticare, come vengono sistematicamente criticate auto anche solo ancora in embrione, come successo la settimana scorsa con 500 X e Jeeppina. Si salva solo la Panda forse perché, oltre ad essere oggettivamente graziosa, rispetto alla precedente serie è pure prodotta in Italia e anche il blogger più integralista verso FIAT non riesce anche con impegno ad odiarla. Ricordo secoli fa Riccardo Patrese vincere a Monza ed essere fischiato né più né meno come accaduto quest'anno a Sebastian Vettel, perché come Lui aveva la colpa di non guidare una Ferrari: la FIAT si è comprata la Chrysler e senza se e senza ma dovremmo esultare, e invece fischiamo Sergio Marchionne come allora Riccardo Patrese. Rimangono un mistero il disfattismo ed il masochismo italico!
Ritratto di Merigo
11 gennaio 2014 - 14:35
1
Mi correggo. Non era Monza ma Imola: GP di San Marino 1990.
Ritratto di Davidect91
11 gennaio 2014 - 15:59
riassumento,dopo svariati anni di auto di massa,ora decide di scendere in campo premium con solo alfa,Lancia la sta buttando,facendogli produrre solo 1-2 modelli per il mercato italiano (ovviamente tenendo un progetto di auto,che tra poco risale a quando c'era la lira,cambiando colore e cerchi,con nuovi nomi tipo,bronzo,oro,metallo,ferro arrugginito ecc) fiat elimina la gamma togliendo quei 4 modelli che fa (via la punto e nessuna erede della bravo) per fare tutto esclusivamente a base di 500 e panda,alfa romeo la farà premium utilizzando i telai chrysler...e dell'ibrido? Nahhh...perchè prepararsi al futuro,come stanno facendo tutte le case madri?...poi la frase che più mi fa ridere è questa: "All’osservazione che forse si doveva investire ugualmente investire in nuovi prodotti, l’amministratore delegato del gruppo,ha sottolineato che chi ha deciso di investire comunque ora si ritrova a mal partito" vallo a dire a nissan con il qashqai,come tanti modelli prodotti in questi anni che hanno venduto lo stesso...invece produrre le stesse auto da anni,per poi aggingere 1 colore pastello e rinominare gli allestimenti ti fa vendere di più...mha...
Ritratto di onavli§46
11 gennaio 2014 - 17:18
di personaggi folcloristici, che all'inverosimile della dignità hanno la presunzione coatta, di criticare tutti e chiunque, con l'arroganza sempre fuori luogo e tempo, ne ho conosciuti parecchi, personaggi che blateravano sulla loro conoscenza esemplare totale su ogni situazione anche, miscredenti incancreniti, pensando di essere i più furbi del mondo pure. peccato che alla fine della storia, siano sempre finiti tutti nel limbo inconsistente della presunzione non pagante in quanto tale, e sopratutto nel ridicolo più assoluto; ciò nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore, cioè parecchie e parecchie volte, hanno invece dovuto risponderne a chi di dovere, ed i risultati (per quelli che dovevano risponderne intendo, non per i giudicanti) non sempre sono stati piacevoli e neppure gratificanti, anzi assai penalizzanti Detto ciò, inutile proseguire nell'oblio di qualche suicida aspirante premio Nobel mancato, e che pensa di avere come dote, e come valore personale. nel portare gli altri, al Suo labile traguardo del nulla. Vediamo gli eventi, se saranno rose fioriranno, altrimenti alla storia dei posteri l'ardua sentenza, oltre quella di Legge, naturalmente. Pensiamo dunque un pò più alla nostra Società sanamente, ai lavoratori, alle aziende, e meno molto meno al personalismo di Marchionne ed accoliti. Posso comprendere il primo, è il Suo mestiere, nel bene e nel male viene pagato, ma i secondi beh, lasciamo perdere altrimenti in dialetto genovese, debbo dire: mè vegnie da riiè, ma tantu tantu.....belin figgieù!
Ritratto di onavli§46
11 gennaio 2014 - 19:14
ho inviato una e-mail, alla cortese visione del Direttore, vediamo di leggerla attentamente, molto attentamente, altrimenti, "il dado sarà tratto ancora", ed i possibili problemi lieviteranno ancor di più. Ossequi.
Ritratto di ziu mario
11 gennaio 2014 - 18:57
mi dispiace x la lancia la vedo come una sconfitta quando farla fallire meglio vederla a qualcuno ke la rilanci
Ritratto di SignorLoBorro
12 gennaio 2014 - 15:56
2
Uno degli artefici della demolizione dell'italia.
Ritratto di SignorLoBorro
12 gennaio 2014 - 15:56
2
Uno degli artefici della demolizione dell'italia.
Ritratto di franco jmmi
14 gennaio 2014 - 11:08
Sono contento, come italiano e appassionato delle case gloriose come Alfa, Lancia, Maserati e Ferrari, che Marchionne intende rivalutare l'Alfa e posizionarla dove si merita essere: in posizione di eccellenza tecnica. La gamma ideale di Alfa dovrebbe così comporsi : MITO ( modello a mio avviso non indispensabile se non per aumentare il fatturato ), GIULIETTA, GIULIA(sostituta della 159 sui 465 cm) con anche versione sport wagon, e l'ammiraglia ALFETTA di circa cm 490. Infine una grossa SUV. Di queste, le prime tre a trazione anteriore con optional, per GIULIETTA e GIULIA, della trazione integrale permanente. Mentre la ALFETTA a trazione posteriore o integrale. E poi Marchionne dovrebbe accettare una sfida: tornare a produrre il glorioso e fantastico motore BOXER magari creando un BRAND esclusivo chiamandolo ad esempio BOXER LINE a cui potrebbe appartenere anche la LANCIA ( vedi Flavia con motore boxer ). Sarebbero vetture premium, certo costose ma di nicchia. Basti vedere il successo di Subaru e Porsche.