GERMANIA MENO SOLIDA - I dati della produzione industriale tedesca sono negativi e sembrano tradire il mito della “locomotiva d’Europa”: il -4% fatto registrare ad agosto, infatti, rappresenta il calo più consistente dal 2009. Ma a preoccupare gli economisti è anche il crollo del 25% nella produzione dell’industria automobilistica rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Sembra che le certezze che finora hanno allontanato i peggiori incubi nell’economia europea stiano franando, a cominciare proprio dalla solidità della Germania.
NON SIAMO NEGLI ABISSI - Un nuovo calo del Pil nel terzo trimestre del 2014, infatti, potrebbe far entrare il paese più solido d’Europa in una autentica fase di recessione, perché seguirebbe al valore negativo (-0,2%) del secondo quarto. Le speranze di uscita dalla difficile crisi iniziata nel 2008, quindi, sarebbero destinate a franare. E il dato dell’industria automobilistica tedesca non può che portare ulteriori ombre nel difficile quadro economico europeo. Era da trent’anni (giugno 1984) che non si vedevano perdite così pesanti (allora la produzione di auto era scesa addirittura del 52%). Secondo il ministero dell’economia tedesca, comunque, questo andamento negativo è legato a un fattore stagionale: l’estate scorsa le vacanze scolastiche tardive hanno ridotto il numero di giorni di lavoro nel mese di agosto. Per il capo economista di Unicredit in Germania, Andreas Rees, comunque, non è il caso di “andare nel panico: l'attività tedesca rallenterà nei prossimi mesi, come già indicato dall’indice della fiducia negli affari, ma non andrà negli abissi”. Speriamo che abbia ragione.