MAGGIORI ECONOMIE - La General Motors e il Gruppo PSA (nella foto il ceo Carlos Tavers) sarebbero in fase avanzata di trattative per raggiungere un accordo riguardante la Opel, che fa parte insieme alla Vauxhall (venduta solo nel Regno Unito), della filiale europea dell’azienda statunitense. La notizia è stata anticipata dall'agenzia Bloomberg e si basa sulle anticipazioni fornite da alcune persone vicine alle trattative, secondo cui l’accordo potrebbe arrivare già entro i prossimi giorni. Per Gruppo PSA l’operazione consentirebbe di spalmare i costi di sviluppo e produzione su un maggior numero di modelli e quindi di aumentare i guadagni anche grazie all'aumento delle vendite in Europa: l’azienda francese ha chiuso il 2016 in terza posizione, per effetto delle 1.446.052 automobili vendute dai marchi Peugeot, Citroën e DS, ma con l’eventuale integrazione della Opel (sesta con 979.427 auto vendute) potrebbe riconquistare la seconda posizione persa nel 2016 a favore del gruppo Renault-Dacia. Per la GM l'accordo sancirebbe l'uscita dal mercato europeo, sempre più incerto dopo l'uscita del Regno Unito dalla UE.
PARTNER DAL 2012 - Fra GM e PSA è in vigore oggi un accordo di natura industriale, basato sulla condivisione di organi meccanici e di un impianto produttivo: la recente crossover Opel Crossland X verrà realizzata nello stabilimento PSA di a Saragozza (Spagna) e sarà costruita a partire dalla base tecnica EMP2, di tipo modulare, già utilizzata da Peugeot 308 e 3008 e destinata prossima Citroën C3 Picasso. Anche la futura Opel GrandLand X utilizzerà la medesima piattaforma. La collaborazione fra GM e PSA venne sancita il 29 febbraio 2012 con il passaggio del 7% delle azioni della PSa alla General Motor. In quell’occasione le due aziende rivelarono che la firma avrebbe garantito risparmi per 2 miliardi di dollari l’anno in virtù delle nuove economie di scala, dell’acquisto congiunto di componentistica e dell’utilizzo combinato di piattaforme costruttive.