UN GRANDE POTENZIALE - Il Gruppo PSA ha annunciato un investimento iniziale pari a circa 100 milioni di euro per tornare in India, con l'intenzione di aumentare le vendite a livello globale e ritagliarsi una fetta in quello che gli analisti considerano un mercato molto promettente, alla luce degli oltre 1,2 miliardi di abitanti e della scarsa diffusione delle automobili: nel 2016 il totale delle nuove immatricolazioni ha raggiunto le 3 milioni di unità, ma il numero è destinato a raggiungere le 8/10 milioni di unità entro il 2025. Il gruppo francese tornerà nel Paese dal 2020 e ha stretto per l’occasione due diversi accordi con il gruppo CK Birla, conglomerata da oltre 20.000 dipendenti che gestisce attività industriali di vario tipo.
DUE JOINT VENTURE - Una di queste è la HMFCL, società che si occupa della distribuzione nel Paese anche delle Mitsubishi. L’accordo fra il Gruppo PSA e la HMFCL prevede la formazione di due joint venture (possedute al 50-50%): una consiste nella produzione e nella distribuzione di auto della PSA in India, l’altra nella fabbricazione di motori e trasmissioni. Le attività saranno basate nell’impianto di Tamil Nadu, dove la PSA conta di realizzare all’inizio 10-15.000 vetture l’anno e poi incrementare gradualmente la produzione fino a raggiungere quota 100.000 unità l’anno. La PSA non è presente in India da inizio Anni 90, ma nel 2011 aveva definito un ambizioso piano di investimenti poi dismesso a causa della grave crisi in cui è piombata l’anno successivo.