UNA BUONA ANNATA - Il Gruppo PSA ha reso noti i risultati relativi al 2016, che sono stati positivi anche se il giro d’affari è stato inferiore a quello del 2015, con 54 miliardi di euro, cioè il 4,1% in meno rispetto all’anno precedente. La divisione automobili ha generato un fatturato di 37,1 miliardi, in calo rispetto i 37,5 del 2015. Il gruppo però ha lavorato molto bene, perché l’utile operativo è aumentato del 18%, arrivando a 3,2 miliardi (2,2 miliardi l’utile operativo della divisione auto, in aumento del 19,1%). Il tutto con un utile netto di 1,73 miliardi, cioè quasi il doppio degli 899 milioni del 2015. Tutto per una liquidità di 2,7 miliardi di euro.
LIQUIDITÀ E DIVIDENDO - Il quadro positivo degli aspetti economici e finanziari ha fatto dire agli osservatori e agli analisti che il gruppo PSA è in grado di procedere alla acquisizione della Opel (qui per saperne di più) senza problemi finanziari, anche se va detto che nel corso della presentazione dei risultati è stato detto che “non è ancora detto che l’operazione si faccia” (Jean Baptiste De Chatillon, responsabile delle finanze e numero 2 del gruppo francese). Così come non stupisce che dopo sei anni il consiglio di amministrazione abbia proposto che il gruppo distribuisca un dividendo agli azionisti (0,48 euro per azione).
OPEL: VIA LIBERA DAI GOVERNI - Ma non solo. Oltre che sotto l’aspetto finanziario, il progetto Opel ha trovato notevole impulso dalle notizie provenienti dagli ambienti governativi di Parigi e di Berlino. Da entrambe le parti ci sono state dichiarazioni sostanzialmente favorevoli al passaggio della Opel al Gruppo PSA. Il ministro delle Finanze francese Michel Sapin e il segretario di Stato all’Industria Christophe Sirugue hanno dichiarato che “i ministri hanno manifestato il loro sostegno all’operazione”. Sul versante tedesco, Steffen Seibert, portavoce della cancelliera Angela Merkel, ha affermato che le trattative tra PSA e General Motors per il passaggio di proprietà della Opel rientrano nella sfera dei rapporti tra privati, ma il governo di Berlino le accompagnerà passo passo nei limiti delle proprie competenze”.