DIFFUSIONE DEL CONTAGIO - Il preoccupante virus che si sta espandendo in queste settimane sul territorio cinese, non risparmia nemmeno le fabbriche di automobili. Così, come riporta in queste ore Automotive News, la maggior parte dei fabbricanti stanno prendendo misure importanti per aiutare a contrastare la diffusione del contagio. La Ford ad esempio ha dirottato numerosi dipendenti della Jiangling Motor (con la quale il costruttore americano è associato per la costruzione di veicoli industriali), per assemblare a tempo di record 600 furgoni Ford Transit ad uso ambulanza. Inoltre due case automobilistiche cinesi, SAIC Motor e Beiqi Foton Motor, stanno allestendo veicoli per il trasporto dei malati. Questi furgoni verranno spediti nella provincia di Hubei e nella sua capitale provinciale di Wuhan, l'epicentro dell'epidemia.
CHIUSURE PROLUNGATE - Daimler, BMW, Toyota e Honda e le loro consociate cinesi come Dongfeng Motor e GAC Motor hanno effettuato in questi giorni donazioni in contanti fino a un valore di 26 milioni di yuan (circa 3 milioni e mezzo di euro) per combattere la malattia. Per cercare di controllare la diffusione dell'epidemia virale, il governo di Pechino lunedì ha prolungato le vacanze del Capodanno cinese di due giorni fino al 2 febbraio. A Shanghai, lo stop è stata esteso fino all'8 febbraio. La decisione del governo di Shanghai riguarda anche aziende come Tesla, General Motors e Volkswagen, che possiedono fabbriche o partner locali in quella zona.
LA DETROIT CINESE - Va da sé che la produzione e le vendite di auto dovrebbero calare perché Wuhan e Shanghai sono due dei principali centri in Cina. Wuhan, ad esempio, ospita impianti di assemblaggio della Dongfeng e ha folte rappresentanze occidentali e giapponesi tra cui PSA, Renault, Nissan, Honda e General Motors. La stessa PSA, che ha tre stabilimenti a Wuhan insieme alla consociata Dongfeng, ha dichiarato che presto rimpatrierà il personale francese, mentre Nissan ha in programma di evacuare la maggior parte dei suoi lavoratori giapponesi, utilizzando un aereo inviato dal governo giapponese.