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Il virus cinese e le ripercussioni sul mondo dell’auto

di Fabio Madaro
Pubblicato 29 gennaio 2020

Le case automobilistiche prendono provvedimenti per arginare il fenomeno “corona virus” in Cina.

Il virus cinese e le ripercussioni sul mondo dell’auto

DIFFUSIONE DEL CONTAGIO - Il preoccupante virus che si sta espandendo in queste settimane sul territorio cinese, non risparmia nemmeno le fabbriche di automobili. Così, come riporta in queste ore Automotive News, la maggior parte dei fabbricanti stanno prendendo misure importanti per aiutare a contrastare la diffusione del contagio. La Ford ad esempio ha dirottato numerosi  dipendenti della Jiangling Motor (con la quale il costruttore americano è associato per la costruzione di veicoli industriali), per assemblare a tempo di record 600 furgoni Ford Transit ad uso ambulanza. Inoltre due case automobilistiche cinesi, SAIC Motor e Beiqi Foton Motor, stanno allestendo veicoli per il trasporto dei malati. Questi furgoni verranno spediti nella provincia   di Hubei e nella sua capitale provinciale di Wuhan, l'epicentro dell'epidemia.

CHIUSURE PROLUNGATE - Daimler, BMW, Toyota e Honda e le loro consociate cinesi come Dongfeng Motor e GAC Motor hanno effettuato in questi giorni donazioni in contanti fino a un valore di 26 milioni di yuan (circa 3 milioni e mezzo di euro) per combattere la malattia.  Per cercare di controllare la diffusione dell'epidemia virale, il governo di Pechino lunedì ha prolungato le vacanze del Capodanno cinese di due giorni fino al 2 febbraio. A Shanghai, lo stop è stata esteso fino all'8 febbraio. La decisione del governo di Shanghai riguarda anche aziende come Tesla, General Motors e Volkswagen, che possiedono fabbriche o  partner locali in quella zona.

LA DETROIT CINESE - Va da sé che la produzione e le vendite di auto dovrebbero calare perché Wuhan e Shanghai sono due dei principali centri in Cina. Wuhan, ad esempio, ospita impianti di assemblaggio della Dongfeng e ha folte rappresentanze occidentali e giapponesi tra cui PSA, Renault, Nissan, Honda e General Motors. La stessa PSA, che ha tre stabilimenti a Wuhan insieme alla consociata Dongfeng, ha dichiarato che presto rimpatrierà il personale francese, mentre Nissan ha in programma di evacuare la maggior parte dei suoi lavoratori giapponesi, utilizzando un aereo  inviato dal governo giapponese.



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Ritratto di Watami
29 gennaio 2020 - 11:04
E pedrali mumuto
Ritratto di Giuliopedrali
29 gennaio 2020 - 14:24
Sarà una bella battuta d'arresto. Per un pò rallenterà anche la presentazione di nuovi modelli locali, visto che sono anche 7 al mese, come per FCA in decenni...
Ritratto di Jenna2007
29 gennaio 2020 - 15:27
FCA la si deve mettere sempre in mezzo nonostante nell' articolo manco sia menzionata
Ritratto di treassi
29 gennaio 2020 - 16:41
Per una volta che gli va diculo... non deve nemmeno fare la colletta... AHAHAHAH
Ritratto di Andrea Ford
29 gennaio 2020 - 15:55
Mi prende parecchio male la cosa considerato che la Lexus sta crescendo talmente tanto in Cina che nel 2019 in taluni mesi ha fatto registrare numeri addirittura superiori a quelli USA (grazie alla nuova ES e all'UX). Speriamo che la cosa si risolva presto. Un saluto. Il Gwent.
Ritratto di Giulio Menzo
30 gennaio 2020 - 19:36
2
Speriamo proprio..
Ritratto di emergency
3 febbraio 2020 - 08:19
Okkio che si annida tra il contagiri e l'asse posteriore delle auto cinesi Ma fatemi il piacere le auto ora starnutiscono?