PERSE OLTRE 260.000 AUTO - Stando ai dati diffusi oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel mese di giugno sono state immatricolate in Italia 168.832 nuove auto, l'1,7% in meno rispetto a giugno dell'anno scorso: si tratta del più basso livello di immatricolazioni degli ultimi 15 anni. I primi sei mesi del 2011, con 1.012.849 immatricolazioni, si chiudono con una flessione del 13,1%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: da gennaio si sono perse oltre 260.000 immatricolazioni.
UN FUTURO INCERTO - Una situazione che potrebbe aggravarsi ulteriormente nei prossimi mesi per la decisione di numerose province di aumentare l’aliquota dell’imposta RC Auto dal 12,5% al 16%. Si parla anche di aumenti per l’Imposta Provinciale di Trascrizione sugli acquisti di auto nuove e usate, nonché di probabili aumenti del bollo per le vetture di più elevata potenza. Come fa notare Jacques Bousquet, neoeletto presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere, “pur comprendendo le esigenze di equilibrio dei conti pubblici, tali decisioni risultano incomprensibili ed assolutamente intempestive, visto il momento di assoluta difficoltà del mercato”.
BENE LE FLOTTE AZIENDALI - La flessione di giugno non sorprende Gianni Filipponi, direttore generale dell'Unrae: è dovuto al minore potere di acquisto delle famiglie, sceso di circa il 10% rispetto a un anno fa. Oggi le immatricolazioni delle auto dei privati rappresentano una quota del 60% del mercato, il 20,6% è per l'uso noleggio, mentre il 19,4% è costituito dalle flotte aziendali che hanno trainato le immatricolazioni nei primi mesi dell'anno: secondo i dati elaborati dal Centro Studi Unrae, alla fine di aprile il parco delle società di noleggio a lungo termine era di 405.000 unità, rispetto alla media annua 2010 di 410.000 unità.
DIESEL IL PREFERITO - Sul fronte delle alimentazioni, anche a giugno si registra la continua crescita delle vetture diesel che hanno raggiunto una quota del 56% del mercato, mentre la benzina rimane sui livelli di un anno fa. L’ascesa del diesel continua a incidere positivamente sull’andamento dell’emissione media ponderata di CO2: a giugno si è posizionata a 129,3 g/km; da gennaio il valore cresce a 130,1 g/km.