LA “CARTA DI ARESE” - Agevolazioni fiscali all'acquisto, razionalizzazione della rete di ricarica e riduzione delle tariffe di “rifornimento”. Sarebbero alcuni dei provvedimenti che il Governo starebbe pensando di introdurre per favorire la diffusione dei veicoli elettrici. Una indiscrezione supportata da diversi indizi, a cominciare dalla possibilità di accedere ai finanziamenti dell'Unione europea destinati ai paesi che presentano entro il 18 novembre 2016 un progetto articolato a sostegno della mobilità a zero emissioni. Piano che sarebbe, di fatto, pronto con il nome di “Carta di Arese” e prossimo alla presentazione ufficiale agli Stati Generali dell’Auto Elettrica in calendario il 27 maggio nell'ambito della manifestazione rEvolution Electric Drive Days.
LE AGEVOLAZIONI FISCALI - La “Carta di Arese” è un documento in via di definizione con le direttive ritenute necessarie per promuovere la mobilità elettrica e da sottoporre all'attenzione dell'esecutivo. Ad elaborarlo sono impegnati da mesi diversi attori della filiera della mobilità elettrica, come i fornitori di energia, l'associazione Class Onlus e organi istituzionali quali l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, il Gestore dei servizi energetici (GSE). Seppure non sia definitiva, i contenuti della “Carta” sono in parte noti. Di certo sono presenti iniziative per rendere più abbordabile l'acquisto delle vetture a batterie. La proposta più probabile è la richiesta di ottenere l'Iva agevolata al 4%, anziché al 22%. Un'iniziativa al quale si potrebbero aggiungere gli incentivi diretti sotto forma di sconto o, più probabilmente, misure di detrazione fiscale simili a quelle in atto nel settore edile per le ristrutturazione per migliorare l'efficienza energetica degli edifici.
FAVORIRE LA RICARICA - Sicura è pure l'inclusione nella “Carta” di provvedimenti per migliorare l'infrastruttura di ricarica. Più che le 20.000 colonnine nazionali promesse dal ministro dei trasporti Graziano Del Rio per il 2018, gli estensori del documento puntano alla razionalizzazione della rete. Considerato che il 90% dei rifornimenti avviene in ambito domestico o aziendale, la priorità è semplificare le norme per l'installazione delle wall box private ed avere una tariffa agevolata per la ricarica dei veicoli. Gli attuali importi stabiliti dall'Autorità per l'energia, superiori a 0,40 euro/kW, infatti, non consentono di recuperare i maggiori costi d'acquisto delle auto con la “scossa” con il risparmio ottenuto con le spese per il “carburante”. Quanto alla rete pubblica di colonnine, l'idea è di orientarsi verso gli erogatori veloci capaci di effettuare interessanti rabbocchi di energia durante una sosta di poche decine di minuti. Inoltre, alla rete urbana andrebbe affiancata un'infrastruttura “fast” lungo le principali direttrici di collegamento tra le città e in autostrada.
CONTRIBUTI PER IL RETROFIT - Ad arricchire le proposte contenute nella “Carta di Arese” ci potrebbero essere altre soluzioni. Una con buone probabilità di comparsa riguarda i retrofit, ossia il kit per trasformare in elettriche le auto tradizionali. Un settore con elevato potenziale di crescita e che potrebbe favorire l'occupazione, in particolare in Italia dove esistono sistemi già pronti alla commercializzazione come quelli realizzati da Magneti Marelli e Landi Renzo, quest'ultimo pensato per rendere ibride i modelli a gasolio e benzina. Per avviare il mercato i promotori del documento potrebbero inserire delle richieste di agevolazioni economiche per ridurre i prezzi dei kit, oggi alti in quanto inclusivi dei costi di ricerca e sviluppo. Altri possibili provvedimenti inseriti nella “Carta” sono la definizione di regole per il riutilizzo o il riciclo delle batterie a fine vita e la promozione delle smart grid, le reti elettriche intelligenti. Un sistema che consente di programmare il rifornimento delle batterie quando c'è un eccesso di produzione di “corrente” e di prelevarla dalle stesse per immetterla in rete quando la domanda di energia è alta e le auto sono ferme nei parcheggi. Il vantaggio sarebbe l'ottimizzazione della produzione elettrica e il migliore sfruttamento dell'energia ricavata da fonti rinnovabili, con conseguente riduzione delle emissioni di CO2 e inquinanti del settore energetico. Da ricordare che le proposte della “Carta di Arese” sono pensate per essere attive per un periodo limitato (ad esempio per 5 anni) al fine di favorire l'avvio del mercato delle auto elettriche o ibride plug-in.