OBIETTIVI LONTANI - Nel 2016 gli incidenti stradali hanno causato 1,35 milioni di vittime al mondo, un numero stabile dagli ultimi anni a questa parte considerato però ancora troppo elevato in funzione delle misure esistenti per arginare il problema. Dell'argomento si parla in un recente studio pubblicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, il Global status report on road safety 2018, un'approfondita ricerca svolta in 175 Paesi al mondo tenuta in grande considerazione dalla OMS, che ha fissato fra i suoi obiettivi il dimezzamento dei decessi sulle strade fra il 2011 e il 2020. Il calo delle vittime rimane però lontano dal traguardo, quindi l'OMS dichiara che a questo ritmo l'obiettivo del -50% non verrà raggiunto.
UCCIDONO PIÙ DELL'AIDS - Gli incidenti stradali sono l'ottava causa di decesso al mondo e addirittura la prima fra i 5 ed i 29 anni di età, stando ai risultati dell'indagine, che indica nei pedoni, ciclisti e motociclisti la categoria più a rischio: oltre la metà delle vittime sono fra chi cammina o viaggia su una due ruote. Al mondo muiono più persone in seguito agli incidenti stradali che non di Aids o tubercolosi. La probabilità di morire a causa di un incidente stradale varia in base alla ricchezza di un'area geografica, passando ad esempio dalle 9,3 morti ogni 100.000 persone in Europa alle 18 dell'Africa settentrionale. Nelle Americhe, in Europa e nella regione dell'Asia-Pacifico il tasso di incidenti è diminuito fra il 2013 e il 2016. Il discorso sul redditto è ancora più evidente in Africa: nelle nazioni con reddito medio il tasso di mortalità è pari a 23,6 decessi ogni 1000 persone, mentre nei Paesi più poveri aumenta a 29,3. Qui i Governi hanno meno fondi da spendere per la sicurezza stradale ed i cittadini non possono permettersi automobili con gli ultimi dispositivi di sicurezza.
UN FRENO ALLA VELOCITÀ - L'OMS considera la velocità una variabile non trascurabile nel quadro della mortalità sulle strade, perché “ritocchi” all'apparenza trascurabili ai limiti possono avere conseguenze inaspettate: l'Organizzazione è sicura infatti che un aumento della velocità pari all'1% si traduca in un incremento degli incidenti mortali pari al 4%. Allo stesso tempo un calo del 5% fa diminuire gli scontri (inclusi quelli lievi) del 30%. L'OMS si dimostra inoltre molto severa nei confronti dell'alcol alla guida, all'origine secondo l'indagine di fino al 35% di tutti gli incidenti mortali al mondo. Molti governi però non sono intervenuti con la giusta severità su questo fronte, ma anche in questo caso gli scenari variano al cambiare del reddito: le nazioni più benestanti hanno regole severe, mentre quelle più povere sono meno attente.