A GIUDIZIO - Sarà la Corte di Giustizia europea a giudicare il comportamento dell’Italia nella procedura di assegnazione delle concessioni autostradali per quanto concerne la A12 Civitavecchia-Livorno. La concessionaria interessata è la Società Autostradale Tirrenica, che attualmente gestisce la Le autorità comunitarie avevano sollevato il problema già da tempo e nell’ottobre dell’anno scorso avevano inviato all’Italia la richiesta di una spiegazione motivata sulla vicenda. La risposta del nostro Paese non è stata sufficiente e Bruxelles ha portato la questione appunto di fronte alla Corte europea. Al centro della vicenda ci sono due atti di concessione compiuti dopo la scadenza della prima concessione (che era trentennale e risaliva al 1969). Tali concessioni sono state rilasciate senza indire gara d’appalto. Le norme europee prevedono la possibilità di una concessione senza appalto una sola volta, dopo di che è necessario procedere alle procedure regolamentari.
8 ANNI DI DISCUSSIONI - Il deferimento alla Corte di Giustizia viene dopo una controversia di anni. Nel 2009 la Commissione europea aprì in proposito una procedura di infrazione contro il nostro Paese che poi rientrò per gli impegni presi dall’Italia. Tali misure però non furono poi messe in atto e nel 2014 l’UE ricorse una seconda volta alla procedura di infrazione. L’Italia di nuovo rispose con una serie di impegni ma senza convincere le autorità comunitarie che come accennato, a fine 2016 inviarono una sorta di “ultimatum” che non ha dato risultati desiderati, visto che ora c’è il deferimento alla Corte.
POLEMICHE POLITICHE - Va anche aggiunto che la vicenda ha registrato aspre polemiche tra le parti politiche in Italia, tra sostenitori e contestatori dell’opera, per lo meno per quel che riguarda il tracciato previsto. Va però anche detto che a Bruxelles si sa che le autorità comunitarie stanno considerando una serie di altri contratti di concessione autostradale in Italia valutandone la compatibilità con la normativa europea.