GRANDE FUTURO - NMKV è la nuova società che nasce dalla joint venture tra Nissan e Mitsubishi. L’azienda è operativa dal 1° giugno scorso ed ha sede a Takanawa. Le due case giapponesi svilupperanno in sinergia le cosiddette K-cars (che sta per keijidosha, auto leggere in giapponese) le "micro car" tanto popolari nella terra del Sol Levante. L’accordo è nato non solo per risparmiare sui costi di sviluppo e della componentistica, ma anche per far fronte alla prevista espansione di questo tipo di auto nei prossimi anni legata all’aumento dei prezzi dei carburanti.
UN FENOMENO LOCALE - Le K-cars sono una realtà affermata nella terra del Sol Levante, perché consentono ai proprietari di godere di agevolazioni fiscali ed assicurative. Tuttavia, sono obbligatorie per coloro che non possiedono il garage personale. In questa categoria possono rientrare solo i veicoli lunghi al massimo 343 cm, mentre il motore dev’essere non superiore ai 660 centimetri cubi di cilindrata ed erogare al massimo 64 CV di potenza. Vediamo alcune delle K-cars più "famose", premesso che quese auto sono una realtà prevalentemente giapponese e che raramente hanno varcato i confini nazionali, come nel caso della Daihatsu Copen e della Mitsubishi i-MiEV.
MAZDA AUTOZAM AZ-1
La Autozam AZ-1 era una piccola sportiva della Mazda, venduta anche come Suzuki Cara. Le caratteristiche tecniche principali di questa vettura erano le porte ad ali di gabbiano e la carrozzeria in vetroresina che permise di contenere il peso della vettura poco sopra i 700 kg. La AZ-1 era lunga solo 3,3 metri ed era equipaggiata con il motore 657 turbo 12V a 3 cilindri da 64 CV, collocato in posizione centrale-posteriore. Fu prodotta tra il 1992 e il 1994 in soli 4.392 esemplari, solo per mercato giapponese.
DAIHATSU COPEN
La Daihatsu Copen è la piccola spider con capote elettrica in metallo, reclinabile in 20 secondi. È stata commercializzata anche in Europa dapprima solo con il volante a destra e con il motore 660 turbo da 68 CV, mentre nel 2006 ha debuttato la versione "High Grade" con guida a sinistra e il motore 1.3 a 4 cilindri da 87 CV di potenza; è uscita di scena solo lo scorso anno.
HONDA BEAT
La Honda Beat è stata l’ultima vettura approvata dal patron Soichiro Honda. Era una K-car con carrozzeria spider e motore 660 aspirato da 64 CV collocato in posizione centrale-posteriore. L’auto fu disegnata da Pininfarina e, nonostante l’aspetto da sportiva, raggiungeva la modesta velocità massima di 135 km/h. È stata prodotta dal 1991 al 1996 in circa 33.600 esemplari, solo con guida a destra.
MITSUBISHI i
La Mitsubishi i è la moderna micro car della casa giapponese, conosciuta anche in Europa, dove è venduta nella versione elettrica denominata i-MiEV, da cui derivano le gemelle francesi Citroën C-Zero e Peugeot iOn. In Giappone, la Mitsubishi i è disponibile con il motore 660 da 64 CV di potenza.
SUZUKI CAPPUCCINO
La Suzuki Cappuccino era la diretta rivale della Honda Beat e fu prodotta dal 1991 al 1997. La Cappuccino utilizzava un motore 660 a tre cilindri da 64 CV abbinato a un cambio manuale a quattro marce. Dotata di impianto frenante con quattro dischi, le ultime versioni erano dotate anche di servosterzo elettrico e sospensioni a doppi triangolo in alluminio.