VERTICE SOTTO INCHIESTA - Ancora notizie giudiziarie per i vertici della Volkswagen. E sempre in relazione allo scandalo Dieselgate. Come anticipato dalla stampa nei giorni scorsi la Procura federale di Stoccarda ha confermato che l’attuale amministratore delegato della Volkswagen Matthias Müller (qui sopra) è indagato nell’ambito dell’indagine avviata per verificare se nella vicenda siano rilevabili gli estremi di manipolazione dei mercati azionari. Müller è indagato in quanto ex membro del consiglio di amministrazione della Porsche Automobili Holding SE, la società che detiene il 35% delle azioni del gruppo Volkswagen, con il 52,2% dei diritti di voto.
LA SOCIETÀ NEGA - L’ipotesi accusatoria che i giudici inquirenti devono verificare è che Müller abbia nascosto al mercato informazioni sulla vicenda, così da falsare il vero corso borsistico. Secondo le parole usate dai giudici Müller “avrebbe ritardato consapevolmente il rilascio di informazioni” con pesanti conseguenze finanziarie per gli azionisti della Porsche SE. In pratica si tratta della stessa accusa già mossa mesi fa contro i manager Volkswagen per aver informato in ritardo gli azionisti Volkswagen degli sviluppi della vicenda. È stato anche confermato che assieme a Müller è coinvolto nella indagine l’attuale presidente del consiglio di sorveglianza della Volkswagen Hans Dieter Poetsch, che attualmente è a capo della Porsche SE. L’indagine è stata avviata in seguito a una segnalazione da parte dell’autorità tedesca della Borsa. Il portavoce della Porsche SE ha affermato che l’accusa è priva di fondamento.