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Luca de Meo (Seat): “Vogliamo essere campioni dell’auto connessa”

Pubblicato 11 maggio 2017

Dopo aver messo a segno un buon 2016, la Seat prosegue nel suo forcing puntando ancora di più su tecnologia e connettività.

Luca de Meo (Seat): “Vogliamo essere campioni dell’auto connessa”

Gli ordini della nuova Seat Ibiza, giunta alla quinta generazione, sono partiti il 13 aprile, e le prime consegne sono previste per giugno: in occasione del test drive dell’utilitaria spagnola (vedi qui), il modello più rappresentativo della casa, abbiamo fatto quattro chiacchiere con l’amministratore delegato della Seat, l’italiano Luca de Meo (nella foto sopra). 

Dopo il buon 2016 che la Seat ha messo a segno, quale ruolo gioca la nuova Ibiza? 
È in atto la più grande offensiva della Seat, iniziata con il lancio dell’Ateca, la prima suv della casa, e proseguita con quello della Leon, completamente rinnovata. L’Ibiza è il terzo pilastro della nostra strategia: rappresenta un’evoluzione in termini di sicurezza, design, prestazioni, comfort. È un importante passo avanti per il marchio, segnerà una svolta nella sua categoria. È un’auto connessa, che va incontro ai giovani: l’età media della nostra clientela è la più bassa fra tutti i costruttori. I focus dei prossimi anni sono la guida autonoma, l’elettrificazione e la connettività: la Seat punta forte sul terzo aspetto per fronteggiare le sfide del futuro, e l’Ibiza è l’auto della prossima generazione. Vogliamo essere i campioni della connettività. La Seat è in una fase di consolidamento e crescita, stiamo lavorando per diventare l’organizzazione più dinamica del nostro settore industriale.

A proposito di futuro, quali sono i modelli in arrivo?
Anzitutto, la crossover compatta Arona: è attesa per la seconda metà del 2017. Poi, una nuova suv a cinque o a sette posti, che si collocherà in una fascia superiore a quella della Ateca e sarà disponibile in concessionaria nel 2018.

Intanto, i primi mesi del 2017 come stanno andando?
La Seat è entrata nel suo quinto anno di crescita consecutiva, con un aumento delle vendite del 13,7% nel primo bimestre e del 14,5% nel primo trimestre: il miglior risultato dal 2002. In generale, siamo a più 30% in quattro anni. Si tratta di una crescita omogenea, grazie ai risultati positivi di più modelli e non all’exploit isolato di un’unica vettura: nel 2015 la nostra offerta copriva il 53% del mercato, e la percentuale è salita al 72% nel 2017. Tutto questo grazie a diverse ragioni, tra cui la possibilità di accedere alle tecnologie di un gruppo come Volkswagen e di utilizzare (come nel caso dell’Ibiza) piattaforme nuove come la MQB A0, il che ci permette anche di tenere sempre alta la qualità. Siamo, inoltre, una marca dell’Europa del Sud: questo ci consente di mettere a segno elevati livelli di conquista di nuovi clienti, che poi restano all’interno del gruppo Volkswagen.



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Ritratto di remo la barca
11 maggio 2017 - 15:34
Ho provato a scrivere a De Meo, poco dopo il suo passaggio al gruppo, per lamentarmi della insussistente assistenza ricevuta dal disservizio clienti della casa. Ho pensato: appena arrivati, Italiano, una mano me la darà... Non ho valutato che per rispondere a milioni di clienti ci vuole tempo e buona volontà...
Ritratto di Gasswagen
12 maggio 2017 - 20:34
Che fine anonima che ha fatto Luchino De Meo.
Ritratto di Dirk
13 maggio 2017 - 22:08
Non credo che sia poi tanto finito male, anzi. Come altri italiani sottovalutati è andato all'estero e la farà bene come gli altri.
Ritratto di VEIIDS
11 maggio 2017 - 16:05
Non ho ancora visto una Seat Ateca in giro, e si vedono più Maserati che Seat... Evidentemente il marchio ha poco appeal e i rivali hanno a listino modelli più attraenti.
Ritratto di Luzo
11 maggio 2017 - 16:10
io ne vedo
Ritratto di VEIIDS
11 maggio 2017 - 16:20
Io giro per lavoro tra Milano e Torino e davvero non riesco a vederne, vale lo stesso per Leon, Mii, Ibiza ecc.. E di auto nuove se ne vedono tante, anche di molto care (Range Rover, Audi, BMW, Mercedes).
Ritratto di nicktwo
11 maggio 2017 - 17:34
io penso di non aver mai visto da quando e' uscita (ed e' tanto tempo) una sola mii, viceversa gia' abbastanza levante... ergon, penso saranno auto essenzialmente indirizzare ai 2 mercati locali di riferimento spagna/germania al limite qualcosa in portogallo... qui da noi alla fine nemmeno chi spesso porta il marchio sul palmo di mano probabilmente poi all'atto pratico non le conpra buttandosi direttamente su vw... hihmoh... saluti
Ritratto di MAXTONE
11 maggio 2017 - 20:32
Mii mai vista in assoluto, Leon una ogni morte di papa, Ateca non ancora e francamente ne faccio volentieri a meno. Persino l'Ibiza è diventata un oggetto misterioso e quasi esotico tra le segmento B pur se la Coupe' non era niente male. Vedremo la prossima ma vista la concorrenza di rivali ben più giovani e popolari tra il pubblico (Fiesta e Micro e profondo aggiornamento di Yaris, un must in versione ibrida) dubito possa fare molto meglio della serie uscente.
Ritratto di Edoardo98
14 maggio 2017 - 12:23
Io invece di Mii vi assicuro che ne ho viste un bel po' mentre di Citigo non ne ho mai vista una e ho già visto un paio di Ateca. Poi be' di Seat in generale se ne vedono abbastanza da me, dipende molto dalla zona. In compenso qua non c'è traccia di Levante
Ritratto di Ercole1994
11 maggio 2017 - 17:33
Ma sono l'unico ventenne a cui non interessa nulla della tecnologia in auto? Già è molto se connetto al cellulare al bluetooth dell'auto, figuriamoci se mi importa avere lo schermone da 10 pollici con comandi gestuali o altre cazzabubbole come la ConnectedCam della C3.
Ritratto di MAXTONE
11 maggio 2017 - 20:35
Sono assolutamente sulla tua lunghezza d'onda: di ste fregnacce nummene po' frega' de meno. Ma non faccio testo avendo 40 anni.
Ritratto di Alfiere
11 maggio 2017 - 22:42
2
Assolutamente anche io mi dico in sintonia, età simile. Radio obbligatoria ok, se c'è l'USB tanto di guadagnato, ma non serve altro, davvero. Sono dell'idea che non bisogna MAI distogliere l'attenzione dalla strada quando la macchina è in movimento,
Ritratto di Ercole1994
11 maggio 2017 - 23:07
Personalmente sono preso molto dalla guida, a tal punto che quando mi ritrovo in auto con schermone tipo 8/9/10 pollici, ci faccio a malapena caso.Preferisco intrattenermi con le persone a bordo, piuttosto che smanettare app inutilmente.
Ritratto di VEIIDS
11 maggio 2017 - 18:38
Oltretutto Seat vende in Spagna la metà di quanto la sola Panda vende in Italia.
Ritratto di Ale94
11 maggio 2017 - 19:11
Il gruppo Vag ha attuato un bel piano per il rilancio di Seat e Skoda e i primi modelli iniziano a vedersi. Rimango dell idea che Seat e Skoda sono parecchio simili come marchi come prezzo ecc e i veri utili li danno Audi e Porsche. Resta il fatto che Seat e Skoda in Spagna dominano tassisti, noleggi e privati hanno solo Seat e Skoda il mercato Spagnolo apprezza questi marchi e cercano macchine di qualità e sostanza. Qui in Italia non é cosí, se ne vedono davvero poche le persone preferiscono prendersi una Polo, Golf anche usata o base piuttosto che una Seat che come marchio stona oppure una del gruppo FCA, oppure un Audi base per farsi vedere con l Audi. In Italia il mercato è diverso riuscire a conquistare i clienti Italiani con questi 2 marchi non è facile anche se da parte di Skoda qualche risultato si sta vedendo. Ho visto un Ateca l altro giorno bianca e mi è piaciuta parecchio peccato che le persone vanno su 500x e Renegade in Italia senza nemmeno prenderla in considerazione...
Ritratto di autolog
12 maggio 2017 - 09:55
Guarda che la Ateca non è della stessa fascia di mercato di Renegade e 500X, che sono più piccole e costano meno. La prossima Arona lo sarà. L'Ateca è concorrente del Quashquai semmai.
Ritratto di irgeometra
12 maggio 2017 - 10:31
Non capisco perchè si ostinino ad investire su un marchio come Seat.... senza storia e senza alcun appeal....
Ritratto di alexlato2010
12 maggio 2017 - 15:28
Auto connessa? Ma hanno idea di cosa voglia dire connessa? E' più connessa la nuova C3 che le Seat
Ritratto di francu
13 maggio 2017 - 07:47
ma non e' meglio essere campioni non so per tenuta di strada o consumi-comodita,non riesco a capire la problematica della connetivita in un auto quando ,abbiamo tutti in tasca un smartphone che ha gia tutto e di piu,ma
Ritratto di Davelosthighway
13 maggio 2017 - 12:42
L unico aspetto che trovo interessante di questo articolo é l'uso della parola "tecnologia", o meglio come sta diventando storpiato e distopico il suo utilizzo quando riviste di auto ne fanno uso. Parlare di tecnologia in un auto come se la tecnologia fosse concentrata esclusivamente in sistemi elettronici/digitali detti di infotainment e/o guida parzialmente assistita. Non scordiamoci come nasce un auto ,design, progettazione pianale e motore. Questi sono i veri processi che richiedono know how tecnologico. Per quanto il settore dell elettronica trainato dagli smartphone porti con se alto contenuto tecnologico , dal punto di vista dei costi applicati nell automotive rimarrà per sempre un corollario di seconda importanza.
Ritratto di Dirk
15 maggio 2017 - 22:35
Non concordo. L'elettronica ha ed avrà sempre un importanza notevole anche se, a volte, crea qualche problema di 'gioventù. Si sa poi che tutto è imperfetto e migliorabile sia meccanico sia elettronico.