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Marchionne fiducioso sul caso del 3.0 TDI negli Usa

01 febbraio 2017

Sarebbe vicina la conclusione dell'indagine sul diesel V6 3.0 per la presunta presenza di un software irregolare. 

Marchionne fiducioso sul caso del 3.0 TDI negli Usa

COLLOQUI IN CORSO - L’amministratore delegato della FCA, Sergio Marchionne, ha espresso ottimismo circa il buon esito della vicenda relativa il motore a gasolio V6 3.0 TDI montato su due modelli venduti negli Stati Uniti che, secondo l'ente per la protezione ambientale (EPA) non sarebbe in regola. La vicenda è diventata pubblica dallo scorso 12 gennaio (qui la news), quando l’ente inviò alla FCA una notifica di violazione, informandola di aver rintracciato su 104.000 fra Ram 1500 e Jeep Grand Cherokee (nella foto) un software non dichiarato per alterare le emissioni inquinanti, violando così quanto stabilito nel Clean Air Act. I modelli sotto indagine risalgono alle versioni 2014, 2015 e 2016.

MODIFICHE SOFTWARE - Come riporta il sito Detroit News, in occasione di una conference call con analisti e giornalisti economici, Marchionne ha parlato del caso definendo “un assoluto non-senso” paragonare il software della FCA sotto investigazione con quello della Volkswagen (alla base del famigerato Dieselgate). Si è detto fiducioso che gli intensi colloqui delle ultime settimane portino a una rapida certificazione dei modelli in questione in edizione 2017 e che si possa arrivare ad un accordo per quelli degli anni precedenti, nel quale alla FCA sia permesso di fare un semplice “reset” o un “re-flash” della centralina del motore.



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Ritratto di Fedo
1 febbraio 2017 - 18:05
Sai che gusto sarebbe il mutismo umiliato di tutti quelli che "se lo fa la Volkswagen figurati se non lo fa la Fiat" se veramente si risolvesse tutto con un gran nulla di fatto!
Ritratto di Asburgico
1 febbraio 2017 - 19:04
Intanto vag per i 3.0 devono pagare 1500$ a motore
Ritratto di Zot27
1 febbraio 2017 - 23:20
Io, nelle circa ultime 30 parole del servizio, vedo una velata ammissione di colpa da parte di Marchionne
Ritratto di ilpellegrino
2 febbraio 2017 - 09:14
Di questa vicenda si è parlato anche in un precedente articolo in cui si evidenzia che c'è una violazione da parte di FCA ma che è ben diversa dallo "scandalo" Volkswagen. Innanzitutto si tratta di un solo motore mentre per Volkswagen era fuori norma tutta la gamma diesel. Un'altra differenza è "l'azione" del software che in questo caso non è stato "progettato per falsare il test di omologazione". In questo caso il software interviene per "salvaguardare il motore in alcune particolari condizioni" (ad es. a motore freddo) con la conseguenza che l'auto inquina di più SOLO nelle suddette condizioni. Tutto questo l'ho solo letto in un precedente articolo sempre su questo sito
Ritratto di Buddyz
2 febbraio 2017 - 12:54
2
Ma il Grand Cherokee monta il TDI?
Ritratto di Challenger RT
2 febbraio 2017 - 19:42
Nella "dieselfollia" generale anche i giornalisti a volte vengono intossicati dai fumi e scrivono TDI di "vaggara" memoria invece di CRD o semplicemente Turbo Diesel. In realtà l'esatta denominazione della motorizzazione a gasolio che equipaggia il Grand Cherokee venduto in USA è 3.0 Ecodiesel... secondo me un boomerang! Come poi Marchionne, che di esperienza americana ne ha più di me, abbia ritenuto intelligente vendere agli statunitensi tale motore mi lascia un po' stupito. Sarà forse la voglia di far sentire gli "odori" della natia patria agli immigrati italiani ed europei in genere?
Ritratto di domi2204
2 febbraio 2017 - 18:33
Mi sa che con Trump è cambiato il vento, forse aveva ragione chi parlava di ripicca dell'amministrazione uscente Obama nei confronti di FCA troppo ligia nel prostrarsi al nuovo inquilino della casa bianca.
Ritratto di caronte
14 febbraio 2017 - 08:48
Credo che la FCA non sia colpevole di nulla almeno spero che sia così.