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Il Marchionne-pensiero al Meeting di Rimini

01 settembre 2014

I temi affrontati da Marchionne vanno dal futuro dell'Italia a quello della FCA: l'obiettivo è vendere 7 milioni di auto l'anno.

Il Marchionne-pensiero al Meeting di Rimini
APPUNTAMENTO A PARIGI - Dal palco di Rimini, tradizionale ritrovo del meeting di Comunione e Liberazione, Sergio Marchionne (guarda il video sotto) si sbilancia sulla data in cui il gruppo Fiat Chrysler sarà quotata a Wall Street: “Molto probabile il 13 ottobre”. Ma anche un commento sullo stato dell'Italia, misurato ma anche diretto: “Riponiamo massima fiducia nel Governo come negli ultimi tre ma risultati ne abbiamo visti molto pochi, compromessi tanti”. 
 
BENE RENZI - Parole di promozione per Matteo Renzi, verso il quale l'Amministratore Delegato della FCA non ha mai nascosto le proprie simpatie: “Il presidente Renzi ha un ruolo arduo e ingrato ma appare determinato e coraggioso nel voler rimuovere le resistenze. Io l'ho incoraggiato a proseguire l'intento riformatore senza curarsi degli attacchi”. Eppure, “Finora chiunque ha guidato il Paese si è scontrato con un muro di gomma ed è stato costretto a svolgere quasi un ruolo amministrativo”: una frase che fa il paio con passaggi del tipo: “Non possiamo riporre speranze in un sistema che pare immobile” o “Temo che cambiamenti nelle stanze del potere non avverranno domani, questa resterà un'utopia”. 
 
CI SIAMO GIOCATI TUTTO - Quello di Marchionne è stato un discorso simile a un manifesto programmatico: “Non è più possibile sprecare energie e risorse verso obiettivi che non siano di interesse comune. Perdere tempo è antieconomico, immorale”. E anche: “A chi si è iscritto alla scuola della rassegnazione dico che il futuro non dipende da nessun altro se non da noi”. Ricorrendo all'autoreferenzialità: “Decidendo la fusione con la Chrysler ci siamo giocati tutto e io in particolare la mia carriera. Abbiamo deciso di assumerci il rischio facendo scelte coraggiose; non chiuderemo nessuno stabilimento in Italia”. 
 
SI PUNTA A NEW YORK - A margine, ma neanche tanto, il Marchionne-pensiero sulla Fiat Chrysler Automobiles: una volta quotata a New York, il Consiglio di Amministrazione valuterà un eventuale aumento di capita.  Questi gli obiettivi finanziari: “In 5 anni, avere una azienda con ricavi superiori ai 130 miliardi di euro (oggi sono circa 87), un Ebit di circa 9 miliardi che è poco più di due volte e mezzo quello dell'anno scorso, e un utile netto di circa cinque miliardi, più di cinque volte quello dell'anno scorso”. E un “traguardo di 7 milioni di autovetture vendute all'anno”. Nessun dorma, allora.


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Ritratto di Veloce
1 settembre 2014 - 15:45
e niente dividendi fino al raggiungimento degli obiettivi di vendite. Questa è la strada per finanziare la ricerca e sviluppo ed arrivare finalmente ad avere una gamma competitiva a 360 gradi.
Ritratto di Montreal70
1 settembre 2014 - 16:46
Questo paese si avvicina al fallimento più totale. I primi della classe scappano fuori e da noi rimangono i pecoroni. Su Renzi mi trovo in disaccordo. Come tutti gli altri, è solo un'abile venditore di se stesso. D'altronde, in un paese agli ultimi posti in quanto a cultura, non ci si può aspettare che vengano premiati i capaci. Più di un terzo degli italiani riesce ad estrapolare da un testo solo informazioni semplici. Altrettanti non sanno fare calcoli basilari, mentre un quarto non ha neanche le più elementari conoscenze informatiche. Quindi, gli italiani non sanno leggere, fare i calcoli o usare il computer per informarsi. In pratica, rendiamo il nostro paese l'habitat perfetto per una classe politica inefficiente e corrotta.
Ritratto di onlyroma
1 settembre 2014 - 20:10
E aggiungo che tutta questa ignoranza è figlia sempre dei nostri politicanti,che neli anni si sono ben guardati nel dare un istruzione decente al popolo. Un popolo ignorante è facile da fregare. Purtroppo noi ci abbiamo messo del nostro continuando a votare sempre gli stessi individui e continuiamo ancora oggi a eleggere quello che più fa il simpatico e che racconta le favolette. Purtroppo il tempo stavolta è finito,non credo che riusciremo a recuperare la distanza con le altre nazioni. Stiamo alla frutta. Però con 80€ in più al mese.
Ritratto di Montreal70
1 settembre 2014 - 20:56
80 euro al mese sono una cosa assurda. Con i soldi necessari ci tagliavano iva o accise per esempio. Però sono del parere che non abbiamo speranze. Se quasi venti milioni di italiani sono analfabeti funzionali, qualunque partito riuscirà ad accalappiare il loro voto salirà al governo. Basta fare propaganda facile. Vuoi salire al governo? Annuncia lavoro, sussidi, pilu e ottieni la benedizione di papa Francesco. Negli altri stati quando escono le statistiche sull'analfabetismo vanno su tutte le prime pagine e i governi investono sulla scuola, mentre per la religione non c'è spazio sulle televisioni pubbliche. Da noi c'è miss Italia in prima serata, e sulla scuola, o tagliano i servizi, o assumono qualcuno. Riforme strutturali sull'istruzione non se ne fanno, e abbiamo migliaia di diplomati e laureati con il massimo dei voti che sono una vergogna quando aprono bocca. Vuoi che ti racconti una cosa bellissima? Quando andavo alle superiori il vicepreside era un professore di diritto ed economia. Avrà avuto una laurea adatta? Teologia, era un insegnate di religione che grazie a un non meglio precisato escamotage ha cominciato a insegnare altro. Non sapeva niente di diritto ed economia e non ha fatto i concorsi pubblici, poiché gli insegnanti di cattolicesimo li sceglie il vaticano ma li stipendia lo stato, per un costo annuo due volte superiore a tutti gli stipendi del parlamento. Intanto, qualcuno che si era laureato magari in giurisprudenza ed ha partecipato ad un concorso restava a casa. Abbiamo speranze?
Ritratto di onlyroma
2 settembre 2014 - 07:55
Questa è la meritocrazia italiana. All'estero guardano chi sei,in Italia chi conosci.
Ritratto di Boys
1 settembre 2014 - 21:11
1
Concordo in tutto ma..questo non avviene solo da vent'anni a questa parte ma da 50 anni !...politicamente parlando.
Ritratto di gilrabbit
2 settembre 2014 - 16:15
Quella sx che tanto parla di analfabetismo e di berlusconipensiero indottrinato attraverso le sue tv è quella stessa sx che tiene in pugno la scuola si oltre 50 anni. Sono gli stessi del 6 politico che poi sono diventati professori e pretendono di insegnare ai ns figli. Negli anni 50/60 va dato merito alla tv tra uno sgambettamento delle Kessler e un maestro Mansi di aver unificato almeno la lingua volgare prima incompensibile da una paese all'altro. Quanto alla classe politica corrotta...siamo noi! E' accaduto un pò quello che si fa quì nel forum quando si parla di auto tra cruccofili e fiattari. In nome di una Dc o di un Pc il doncamillopepponismo ha imperato mentre in altri paesi i popoli si facevano i fatti loro e mentre gli stessi politici facevano altrettanto. Oggi si può cambiare e non ci vuole ne un Renzi ne altri anche perchè per cambiare occorre solo uno che spinga un bottone ed è un bottone che metterebbe in mezzo ad una strada alemnop un milione di statali e qualche altro milioncino di mangiapane a sbafo. Questa sarebbe la rivoluzione ma il bottono che lo spinge? Secondo me nessuno e ci impapocchieranno qualche pannicello caldo facendolo apparire come una conquista dell'umanità!! Ecco perchè vorrei espatriare appena possibile!!!
Ritratto di Montreal70
2 settembre 2014 - 20:10
Espatriare? Ti seguirei a ruota. Ogni volta che vado all'estero, quando scendo dall'aereo del ritorno mi viene una tristezza immensa. Spazzatura ovunque, incompetenza assoluta in ogni campo e desolazione totale. Persino quando sono andato in repubblica ceca ho provato invidia. Hai detto bene. La primissima cosa da fare è mandare a casa tutti i dipendenti pubblici. Tutti, per poi riassumere solo quelli meritevoli. In pratica, nessuno tornerebbe al proprio lavoro e comunque di posti ce ne sarebbero un terzo. Ci sono ospedali italiani con 300 posti letto e 30 dipendenti, e poco più in là 100 posti letto con mille dipendenti. Nel primo alcuni si ammazzano di lavoro per mandare le cose avanti, fornendo dei servizi accettabili. Nel secondo, non viene fatto nulla. Ho una cugina inglese con un tumore cerebrale. Il servizio sanitario manda tutti i giorni un paio di infermiere che provvedono a darle le medicine e lavarla. Gratuitamente a casa sua. Mio zio tedesco una volta si è rotto gambe e braccia, aveva le infermiere che gli davano da mangiare, gli facevano fare i bisogni e lo lavavano. Ogni volta che un mio parente italiano non autosufficiente va all'ospedale, non si trova nessuno neanche per cambiargli il catetere e si deve ricorrere a infermiere private. E noi saremmo uno stato sociale? Il doppio delle tasse che paghiamo rispetto agli altri vale questo? Addirittura ho un'altro zio, l'unico fortunatamente, che lavora per lo stato. Ha la terza media non so come e guadagna più di un professore. Come credi che sia stato assunto? Durante la leva si era fatto male in un esercitazione. Posto fisso. L'italia speranze non ne ha, perchè quando si cambia qualcosa c'è sempre quello che non vuole toccati i propri interessi. Parlando di auto, i sindacati hanno distrutto l'industria da quando si è passato il confine che divideva la lotta per i diritti dei lavoratori dalla creazione di un ecosistema mafioso legato a filo doppio con la politica.
Ritratto di gilrabbit
3 settembre 2014 - 08:46
....non cambierei l'Italia con nessun posto al mondo perchè nessuno ha le nostre bellezze e il nostro mangiare. Ma questo non può bastare. Siamo in un paese dove la mafia regna sovrana e dove i cittadini sono sottoposti ai suoi voleri. Siamo in un paese che si è assoggettato a pieno ai voleri di Bruxelles che ci costringe a bere il latte tedesco e abbattendo i dazi ci va fare la concorrenza da Tunisia e Marocco sui prodotti alimentari. Quello che era il nostro marchio di fabbrica, il made in italy, ci è stato proibito dalle leggi europee. Quanto a Cechi ,Polacchi e Ungheresi questi oltre agli anni di scuola asburgica hanno avuto pure 50 anni di dominio prima nazista e poi comunista che li ha forgiati ben benino. Vai a Budapest e vedi gli spazzini per le strade con scopa e raccogli mondezze in un paese dove non si butta una cicca a terra. Ad una amica di Budapest ho chiesto come mai girando in macchina non vedevo mai polizia in giro. Mi ha detto: stai tranquillo che loro ti vedono. Ieri a Jesi pèer fermare un matto hanno chiamato l'esercito la dove in qualsiasi altro paese gli davano due colpi in testa ed amen. Quì i carabinieri sono corsi a casa a cercare la mamma. Questa è l'Italia quindi prendere o lasciare perchè un carattere centenario di un popolo non si cambia e come disse la Buonanima del Duce: " Governare gli italiani non è impossibile, è inutile!"
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
1 settembre 2014 - 18:29
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Ritratto di Boys
1 settembre 2014 - 21:14
1
In finanza...benino ma..ora ..adesso bisogna, si deve costruire automobili nuove e non riciclate e investire..altrimenti i 7 milioni di auto all'anno sarà un utopia..
Ritratto di maparu
1 settembre 2014 - 22:44
...........continuo a pensare a molte persone che di Fiat parlano in modo astratto, per frasi fatte e senza conoscere la storia. Ascoltate l'intervista, forse capirete un po' di più su Fca e Sergio Marchionne.
Ritratto di gbvalli
1 settembre 2014 - 22:50
1
Personalmente spero che la dirigenza FCA trovi qualcuno in grado di occuparsi di marketing nel settore auto, in senso lato, perché al suo interno mi sembra ci sia una notevole carenza in merito . Perché d'accordo le manovre finanziarie, ma quando uno va a comprarsi un'auto nuova, cioè nel momento in cui incide concretamente sul bilancio reale di un produttore (se non si vende si chiude), se ne frega abbastanza degli accordi politico-finanziari, e segue principalmente criteri di apprezzamento e soddisfazione del prodotto . E ultimamente, fatte salve 500 e Giulietta nel mercato a larga diffusione e Ghibli e 4C nei mercati di nicchia, dai marchi FIAT/CHRYSLER/FCA non si è visto proprio niente di commercialmente attraente, almeno in Italia . Per cui bando alle chiacchiere e diamo la parola al mercato . Detto questo, personalmente non sono affatto "iscritto alla scuola della rassegnazione", e come me altri milioni e milioni di italiani: una cosa è la rassegnazione, un'altra è l'impossibilità di esprimere capacità, realizzare idee, intraprendere nuove strade, a causa di una programmazione inesistente e di un apparato politico-economico distrutto da incompetenza, malaffare, corruzione, sprechi, dirottamento di miliardi di miliardi bruciati in interessi personali, privilegi di concezione feudale, trascuratezza ottusa delle vere e sane risorse del nostre paese , mancanza di ogni più elementare rispetto per la società che lavora e soggetta ad un'imposizione fiscale tra le più esose del mondo. .
Ritratto di Montreal70
1 settembre 2014 - 23:56
Penso che Marchionne intendesse altro. Non si tratta semplicemente di restare immobili o fare il proprio lavoro ogni giorno con impegno. Quello che suggerisce è di aprire gli occhi, rendersi conto di come il mondo sia mutato e pensare fuori dagli schemi per fare qualcosa di ambizioso. E' vero, l'ambiente in cui viviamo ci è del tutto ostile, ma ci viene suggerito di ingegnarci ogni giorno per cambiarlo attivamente, senza limitarci a fare quel che ci spetta ma di più. Quello che vogliamo dobbiamo cercarlo dentro di noi.
Ritratto di lucios
1 settembre 2014 - 23:55
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....finita questa fase finanziaria a quando un'utilitaria, una SW, una cabrio, una compatta, una sportiva, un'ammiraglia, una monovolume medio grande?
Ritratto di monodrone
2 settembre 2014 - 10:53
Mi fa piacere che il gruppo Polacco-Americano investa nello sviluppo. Si spera però che non cadano nel: '7 milioni di pezzi'/' 8 milioni di richiami'. Sai com'è, l'abitudine....
Ritratto di swiss air
2 settembre 2014 - 13:27
Io incece credo, che chi scappa e non produce nulla oltre agli annunci di futuri modelli , debba pensare agli affari suoi e non a come si gestisce un paese . Quel gran genio di Sergio , dall'alto della sua acutezza ha investito in Chrisler con i soldi di Obana e dei sindacati, ma a differenza delk'Italia li ha dovuti restituire tutti entrò i termini previsti , cosa che gli è riuscìta, ma ........ A discapito dei nuovi assunti che erano e sono sottopagati . Bravo vero ?????? Fa il fenomeno con i soldi e la vita degli altri VERGOGNATI . Molto amico di Renzi ???,? Ovvio fanno tutti e due annunci modello venditori di pentole . Vai a New York , però restaci , e parla di ciò che puoi , non di ciò che vuoi in un paese che hai lasciato a pezzi
Ritratto di Alibaba e i 40 ladroni
2 settembre 2014 - 19:52
E' proprio cosi swiss air, ma non perché lo dico io ma fatti una domanda. Secondo te se era solo Marchionne la mela marcia questo paese doveva brulicare di aziende che volevano investire nel no stro paese. Ma a quanto mi risulta non solo nessuno vuole costruire qui ma quelle poche che c'erano se no sono andate e altre stanno per traslocare. Quindi secondo te perché ? Evidentemente è il sistema e la burocrazia che non permette lo sviluppo, quindi Marchionne sarà anche antipatico ma stavolta mai parole più sante.
Ritratto di swiss air
2 settembre 2014 - 20:40
Solo questioni di opportunità fiscale . Perché non ha fatto la see fiscale in Svezia, ma invece a Londra e la sede legale in Olanda . Perché costruisce la 500L in Serbia ??? In Serbia il lavoro costa meno e la 509 L , qui la vende al prezzo di un Carrera . Il guadagno massimo e l'unico motivo , non ci si accontenta di guadagnare , ma si vuole Ste guadagnare . Quando parlano di bilanci in perdita, spesso gli industriali italiani lo dicono perché hanno guadagnato meno dell'anno precedente , quindi è un minor i troito non una perdita . Ascolta bene cosa dicono sto fenomeni
Ritratto di Alibaba e i 40 ladroni
2 settembre 2014 - 22:46
Tutti i grossi gruppi internazionali che facciano auto o altre cose spostano o costruiscono le loro sedi finanziare o fabbriche in paesi "comodi". E' vero che comunque cercano di tenere in patria una buona parte della produzione ma non è sempre possibile. Basta vedere gli "invidiati" tedeschi, ostentano opulenza a destra e a manca ma dagli ultimi rapporti le cose sembrano non andare bene neppure li. E' vero che il gruppo Vag ha una redditività sopra la media europea, 6 %, ma spulciando tra i conti si scopre che se Skoda, Audi, Porsche, Bugatti sono sopra tale media, la Vw ha una redditività del solo 3% nel 2013, mentre nei primi mesi del 2014 è calato in un misero 2%. FCA ad esempio che ha pochi modelli ed è a pena uscita da una spaventosa ristrutturazione nel 2013 è arrivata al 3,9%. E' vero che Vw vende molto ma non guadagna niente, Toyota ad esempio che vende un pochino di più di auto è al 9%. Secondo il big boss Winkertkorn se la situazione non la si corregge è destinata ad una vera e propria crisi, tanto che gli spechi e la ricerca sono aumentate negli ultimi anni dell' 80% tanto da far dirottare molte delle future produzioni all'estero lasciando ai lavoratori tedeschi solo una minima parte della produzione, ovvero quei modelli dove si guadagna di più così da coprire le spese. Ma nessuno ne parla e come vedi non è tutto oro quello che luccica.
Ritratto di gilrabbit
2 settembre 2014 - 16:21
Nelle slide di Marchione, se non erro, i milioni di auto arano 7,7 che fa un pò più 8 che 7 o sbaglio?
Ritratto di torino63
3 settembre 2014 - 02:29
no comment
Ritratto di torino63
3 settembre 2014 - 02:30
pardon , marchionne no comment
Ritratto di Roberto Carnevale
3 settembre 2014 - 12:22
C' pure qualcuno (pochi per la verità) che ha capito. Non serve a niente lamentarsi, piangersi addosso e dare la colpa ai soliti politici, sindacati e compagnia bella. La colpa maggiore è del popolo italiano nel suo insieme (critica tutto ma guai a toccare i suoi personali e sacrosanti interessi, devono essere sempre gli atri a cambiare e quindi pagare) nel suo complesso. Suvvia, rendiamocene conto, siamo (calcisticamente parlando) un popolo (sempre complessivamente parlando) di serie"B". Non possiamo aspirare di fare la Coppa dei Campioni e nemmeno L'Uefa. sarà sempre così? Penso di no, ma ci vorranno molti anni prima di avere un radicale e positivo cambiamento. Se il sistema attuale è questo. ripeto, la colpa è solo nostra.