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Marchionne ai concessionari Chrysler: “Noi rinnoviamo la gamma, voi aprite di sabato”

15 settembre 2010

L’amministratore delegato di Fiat e Chrysler si è presentato a 2400 concessionari della casa americana. Per aiutarli a farsi largo sul mercato, offre loro una gamma profondamente rinnovata; in cambio, chiede maggiore impegno.

HANNO ASPETTATO PIÙ DI UN ANNO - La convention dei concessionari Chrysler tenutasi ieri in Florida, a Orlando, ha registrato un’affluenza record: 2400 presenze, con 1700 rivenditori provenienti dagli Stati Uniti (il 75% del totale) e altri 700 dal resto del mondo. L’evento era atteso con fibrillazione, perché per la prima volta questi imprenditori avrebbero potuto incontrare l’amministratore delegato Sergio Marchionne, dopo un’attesa durata oltre un anno. Tanto, infatti, è il tempo passato dal “matrimonio” con la Fiat (e dal salvataggio dalla bancarotta) della casa statunitense. Ma era tutto in preventivo: il manager italo-canadese aveva detto a chiare lettere che questo meeting si sarebbe tenuto solo quando ci fosse stato qualcosa di importante da dire, in termini di prospettive future e di gamma. E così è stato.


Marchionne chrysler
Sergio Marchionne, amministratore delegato dei gruppi Fiat e Chrysler.


LA CREATIVITÀ NON BASTA
- Nel suo discorso, Marchionne ha cercato di infondere fiducia e stimolare l’orgoglio di marca, assicurando che “il nostro management è impegnato a riportare la Chrysler ai fasti di un tempo, attraverso una linea di prodotti che non sarà seconda a quella di nessun altro costruttore”. Ma ha anche precisato che “la creatività delle campagne pubblicitarie e la bellezza delle vetture non basterà a raggiungere i nostri ambiziosi livelli di vendita, senza la vostra leadership”: in sostanza, per balzare dagli 1,2 milioni di auto previste nel 2010 agli 1,6 che sono l’obiettivo per il 2011, i rivenditori devono fare la loro parte. Il come lo ha spiegato Pietro Gorlier, responsabile della Mopar, la società che distribuisce i ricambi e gli accessori per il gruppo Chrysler: più concessionarie devono rimanere aperte anche il sabato. Ora lo fa solo il 68%, contro l’85% di Ford, il 90% di General Motors e il 95% di Toyota; l’obiettivo, per la fine del 2011, è di arrivare all’80%. A quanto pare, infatti, il primo giorno del weekend è “d’oro” sia per le vendite sia per la manutenzione, e restare chiusi è un autogol.


Fiat 500 usa 14
La Fiat 500 Sport, in versione americana.


SEDICI NOVITÀ PRONTE PER LA VENDITA
- Nel frattempo, per ingolosire i concessionari, a Orlando erano presenti i primi frutti del lavoro dei progettisti: 16 modelli nuovi o aggiornati che, con i marchi Chrysler, Jeep, Dodge, Ram e Fiat (che ritorna negli Usa dopo un’assenza quasi trentennale) rappresentano le armi per attirare i potenziali clienti. La novità più importante è la berlina media Chrysler 200, derivata dall’attuale Sebring, che arriverà nei saloni entro la fine 2010 (ne parliamo qui). La più sfiziosa è invece la Fiat 500 (la vedi qui) che sarà venduta da 165 concessionari Chrysler nei centri urbani più grossi del Nord America. I 50.000 pezzi annui previsti da Marchionne non sono pochi, ma neppure un obiettivo impossibile se si tiene conto che nel 2009 negli Usa si sono vendute circa 45.000 Mini, la rivale per eccellenza della piccola italiana. E quest’ultima ha il vantaggio della novità, cosa non da poco per vetture così legate al fenomeno “moda”. Tra gli altri modelli presenti a Orlando, citiamo anche la Chrysler 300C e la Jeep Wrangler aggiornate, e quattro Dodge: sono nuove la grossa crossover Durango, basata sulla scocca della Jeep Grand Cherokee, e la berlinona sportiva Dodge Charger, mentre per la berlina Avenger e il minivan Grand Caravan si tratta di restyling.



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Ritratto di marcopera
15 settembre 2010 - 18:15
era ora che sgupiserro quei fossili di auto americane sono sicuro che la fiat farà il colpaccio in usa FORZA FIAT
Ritratto di marcopera
15 settembre 2010 - 18:26
ovvero aggiornare modernizare
Ritratto di cavalierebianco
15 settembre 2010 - 18:34
Adesso è chiaro :)
Ritratto di bubu
15 settembre 2010 - 19:48
ma sto marchionne è parente di madre teresa di Calcutta???? com'è caritatevole verso le aziende americane.. le vuole aiutare... ma che bravo... a noi chi caspita ci aiuta?????
Ritratto di money82
15 settembre 2010 - 20:51
1
ahahahah per vendere devono fare gli straordinari...adesso ci sarà una battaglia pure con i sindacati americani ahahahah
Ritratto di komoguri
16 settembre 2010 - 12:18
Secondo me la politica di Marchionne è davvero azzeccata. Farà anche lui i suoi sbagli...ma quantomeno si è dimostrato un imprenditore capace e di spessore. La sfida di vendere una 500 in un mercato che viaggia con i SUV e le grandi vetture in genere è una grande scommessa. E che piaccia o no, la 500 potrebbe essere una macchina adeguata per disciplinare gli americani ed abituarli a vetture sempre più "normali" e di conseguenza meno inquinanti ed ingombranti. Dico anche che è ora che gli americani si "europeizzino" nel senso che comincino ad adottare le severe misure che in Europa vengono adottate per salvaguardare l'ambiente in materia di spostamenti terrestri. E un buon inizio sta proprio nell'abituarsi ad usare le piccole auto per spostarsi nei centri cittadini. Che senso ha andare a prendere il pane al market con una Cadillac Escalade 6.2 V8 da 409 cavalli? A parte la difficoltà per il parcheggio (anche se le strade USA non sono come le nostre), ma anche per una questione di consumo...che quella macchina, per fare un esempio, ti beve anche te quando finisce la benzina. BHA!
Ritratto di ingemix
16 settembre 2010 - 13:02
... e qua che i concessionari sono già aperti il sabato (e spesso pure la domenica)?
Ritratto di bugatti veyron
16 settembre 2010 - 16:29
marchionne è molto d'aiuto per l'america..peccato che non lo sia per noi
Ritratto di Carlo Recla
17 ottobre 2010 - 16:49
Mi pare strano che non si citi, nell'ambito del rinnovamento che porterà alla berlina sostituta della Sebring, la versione cabriolet. Si tratta, è vero, di auto di nicchia, ma per Chrysler costituirebbe un'evoluzione di un modello ben radicato negli anni (ricordo la Stratus) mentre per Fiat colmerebbe un vuoto giacchè tuttora non offre alcuna coupè-cabrio con tetto a scomparsa. Lo scarso successo della versione attuale credo si spieghi solo con la sua mancata pubblicizzazione: ben pochi la conoscono.